"Giuseppe Galasso. Storico e uomo delle Istituzioni”, un convegno a Lecce

A “Giuseppe Galasso. Storico e uomo delle Istituzioni” sono dedicate due giornate di studio in programma il 26 e 27 novembre 2019 all’Università del Salento: appuntamento nell’aula Chirico del Monastero degli Olivetani (viale san Nicola, Lecce), dalle ore 16 del 26 novembre (prima sessione, “Lo storico”) e dalle ore 9 del giorno dopo (seconda sessione, “La legge Galasso e la tutela del paesaggio”). Organizzato dal Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo e sostenuto dalla Banca Popolare Pugliese, il convegno vuole appunto ricordare la duplice vocazione che ha caratterizzato il percorso intellettuale del grande studioso, nato a Napoli nel 1929 e scomparso lo scorso febbraio. «La ricerca di Galasso va collocata nell’ambito della più alta storiografia nazionale e meridionalista, in un’ideale linea di continuità con gli insegnamenti di Benedetto Croce e di Antonio Gramsci», sottolineano gli organizzatori, «Attraverso la rigorosa metodologia storica, lo studioso napoletano ha saputo ricostruire e interpretare la storia del Medioevo e dell’Era moderna, del Mezzogiorno e di Napoli, d’Italia e dell’Europa. Il tutto con una costante attenzione verso le storiografie contemporanee. Nei suoi studi Galasso ha infatti saputo coniare alcune imprescindibili categorie interpretative volte a intendere e ricostruire i fenomeni del nostro passato, tra questi vogliamo ricordare la via napoletana allo Stato moderno, il sistema imperiale spagnolo e l’altra Europa. I suoi interessi spaziavano in un arco cronologico talmente vasto da poterlo ascrivere come uno dei massimi storici interpreti della lunga durata. Inoltre le sue ricerche utilizzavano le più avanzate metodologie d’indagine che vanno dalla storia del territorio a quella economica e politica, sempre declinate in maniera originale e critica». «Una forte tensione etico-politica ha caratterizzato l’intera vita intellettuale di Galasso», continuano i docenti, «Ciò lo ha reso uno studioso unico nel panorama della cultura italiana, per il suo costante impegno nel cercare di capire le origini dei problemi del Mezzogiorno e per la responsabilità assunta presso prestigiose istituzioni culturali e incarichi di governo a livello locale e nazionale. Impegnato politicamente nel Partito Repubblicano, fu consigliere comunale a Napoli per oltre vent’anni. Dal 1978 al 1983 fu Presidente della Biennale di Venezia. Per tre legislature, dal 1983 al 1994, fu deputato della Repubblica Italiana. Sul piano politico è indimenticata la sua azione come Sottosegretario al Ministero per i Beni Culturali e Ambientali (1983-87), quando nel 1985 fa approvare una delle prime e più importanti leggi a tutela dell’ambiente e del paesaggio nel nostro Paese: quella “legge Galasso” che ha costituito un fondamentale elemento di garanzia per il Bel Paese, e un importantissimo strumento di riferimento per quanti hanno difeso e difendono i valori ambientali e naturalistici oltre che quelli storici e culturali. Le sue radici culturali e il suo ethos lo hanno spinto a intraprendere una battaglia politica di quel partito Repubblicano che esprimeva con dovuta compiutezza gli ideali dello spirito azionista. La figura di Galasso», concludono, «è esplicativa del fertile connubio che ha saputo creare tra la funzione dello storico e quella del politico e si poneva come il depositario di un insegnamento crociano secondo cui “il pensiero storico nasce da un travaglio di passione pratica, lo trascende liberandosene nel puro giudizio del vero, mercé di questo giudizio, quella passione si converte in risolutezza e azione”». Coordinamento scientifico dei professori Aurelio Musi, Bruno Pellegrino, Salvatore Barbagallo, Giuseppe Patisso, Pier Paolo Miglietta. In allegato il programma dettagliato.

Venerdì, 22 Novembre, 2019 - 00:04