A Giovanni Valente il premio Ambrosoli
Giovanni Valente, laureato in Giurisprudenza all’Università del Salento nel 2012, ha vinto il Premio di laurea alla memoria dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, promosso dal Comune di Milano e assegnato a “giovani laureati o ricercatori che abbiano approfondito il tema, sempre più vitale per una Nazione libera e democratica, dell’etica applicata all’attività economica”. Nei giorni scorsi la cerimonia pubblica, alla presenza del sindaco Giuliano Pisapia.
Ventotto anni, nato a Pisticci (provincia di Matera), laureato in Giurisprudenza all’Università del Salento nel 2012 con una tesi in Diritto penale su “La corruzione pubblica in Italia: tipicità formale, indagine empirica, richieste europee di criminalizzazione” (relatore professor Giulio De Simone), durante gli studi Giovanni Valente ha trascorso in Erasmus un periodo presso l’Université Sorbonne Paris XIII ed è poi tornato a Parigi per perfezionare la lingua francese e conseguire il TCF-Test de connaissance du Français. Dopo un ulteriore periodo di studio a Manchester, lo scorso giugno ha intrapreso la pratica forense e si è poi trasferito a Milano, dove attualmente frequenta un master in “Diritto e Impresa” presso la Business School de ilSole24Ore.
«Lo studio dei fenomeni corruttivi che svuotano la democrazia e dei white collar crimes in senso lato», racconta Valente, «mi ha entusiasmato sin dai primi anni del percorso universitario. Le lezioni tenute da autorevoli docenti dell’Ateneo leccese, come i professori Giulio De Simone, Vittorio Manes e Francesco Centonze proprio su tali tematiche, hanno contribuito notevolmente ad accrescere questo particolare interesse. Dopo la redazione della mia tesi di laurea, dunque, mi è sembrato naturale proporre il mio lavoro per il Premio in memoria dell’avvocato Giorgio Ambrosoli che, con il suo sacrificio, ha dimostrato l’importanza di valori come la coscienza civile, il rispetto del diritto e, soprattutto, la difesa della libertà».
«La tesi di Giovanni Valente», si legge nella motivazione del Premio, «è di ampio respiro, capace di offrire un quadro ragionato sul tema della corruzione pubblica in Italia, anche con riferimento alle richieste di criminalizzazione provenienti dall’Europa. Il candidato mostra una notevole capacità di sintesi, un puntuale rigore espositivo. Sa dialogare con varie posizioni attraverso un apporto organizzativo e critico personale».
«Un riconoscimento che porta lustro alla nostra Università», commenta il Rettore dell’Ateneo salentino Vincenzo Zara, «e testimonia il valore dei nostri docenti e giovani ricercatori. Al dottor Valente il mio augurio di proseguire il brillante percorso intrapreso e di ulteriori successi nel futuro».
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