A Galatina una tranquilla Notte della Cultura delle Arti mentre a Melpignano si scatena la Taranta

Mentre a Melpignano, il 27 agosto, duecentomila persone si scateneranno in una travolgente pizzica, a Galatina, dalle ore 18:30 alle ore 02:00, nella tranquillità del centro antico si svolgerà la Notte della Cultura delle Arti. La manifestazione è inserita nella rassegna "Estate della Cuccuvascia" curata dall'assessorato alla Cultura, diretto, fino al 19 agosto, da Daniela Vantaggiato. L’organizzazione è di ART and ARS Gallery di Gigi Rigliaco, in collaborazione con Microcomunità Filufilense, Gruppo Terra e Salute e Lab Concept.

AREA COMUNITA' e LUOGHI

La corte possibile
Rassegna Note a margine
a cura di Giovanni Matteo
(Via Cavour) 

La casa a corte è un insieme di unità abitative raccolte intorno ad un’area scoperta di forma più o meno regolare, generalmente di forma quadrangolare, dove si svolgevano gli aspetti comuni della vita delle diverse famiglie che vivevano nelle piccole dimore che vi si affacciavano.
Questo spazio appartato si collega a quello pubblico, alla strada, grazie ad un accesso che assume spesso la forma di un arco, lasciando trasparire l’urgenza dei ceti meno abbienti di autorappresentarsi, di partecipare alla vita della città, non limitandosi ad occupare le aree lasciate libere dagli splendidi ed imponenti edifici delle famiglie dominanti, ma dando un volto dignitoso – che col tempo ha assunto, in certi casi, caratteri monumentali – ai loro assembramenti di case contadine povere ed essenziali.
Si tratta di un sistema abitativo che caratterizza i centri storici del Salento ma è comune, con piccole varianti, a molti centri del bacino del Mediterraneo, dalla Grecia all’Africa settentrionale.
Antonio Costantini, nel suo esaustivo lavoro sull’edilizia domestica a Galatina, definisce le corti “spazi socializzanti”.
A Galatina e in molti centri del Salento, questa tipologia resiste e in molti casi viene valorizzata da opere di riqualificazione che le restituiscono integrità e decoro, ma non possono certo recuperarne la natura di microcosmo richiamata da Costantini, a causa dall’abbandono e dalla dissoluzione delle reti sociali che contraddistinguevano la società contadina fino alla prima metà del secolo scorso.
Gli artisti non guarderanno nostalgicamente alla vita che si svolgeva nelle corti, affascinante nella sua semplicità e per le forme di condivisione che prevedeva ma anche dura ed ingrata, perché scandita dai ritmi disumani dettati dalle condizioni di lavoro ingiuste dei contadini: ne considereranno, invece, gli aspetti che ci possono indurre ad adottarla oggi come un modello possibile, cellula ideale per una società più solidale, contesto adatto alla definizione di uno stile di vita più sostenibile.
Attualmente la necessità di intessere relazioni e quella di soddisfare le necessità materiali sembrano essersi irrimediabilmente scollegate: si passano ore a chattare con persone sconosciute o lontane e si ignorano i dirimpettai. Siamo arrivati a trovare sconveniente chiedere una tazzina di zucchero alla nostra vicina e la solidarietà passa attraverso un iban e sempre più raramente di mano in mano.
Siamo stati a lungo portati a evitare di condividere spazi, cose, servizi, vedendo nell’esclusività un valore assoluto. Eppure, grazie ad un utilizzo intelligente della stessa rete che tende in molti casi a separare e isolare, oggi qualcosa si muove, assumendo forme apparentemente nuove, come il coworking, l’house e il car sharing.
Queste buone pratiche, sempre più diffuse, si basano sui concetti di scambio di beni e servizi e di condivisione delle risorse che rappresentavano la chiave di volta della vita nelle case a corte.
Corte Cavour sarà oggetto della riflessione e dell’intervento degli artisti.
Questa piccola corte ospitava ben sette famiglie ed è caratterizzata dalla presenza di un antico pozzo comune dai bordi profondamente segnati dalle funi che portavano su e giù il secchio e testimonia l’utilizzo comune di una risorsa preziosa come l’acqua  da parte di un gruppo umano folto e variegato.
La disposizione delle abitazioni all’interno di corte Cavour tradisce l’assenza di un disegno iniziale e mostra chiaramente come l’addossarsi di un edificio all’altro rappresentasse semplicemente una risposta all’urgenza abitativa, mentre l’unica volontà che potremmo definire “progettuale” è dettata dall’esigenza di unirsi, di costituire una piccola comunità all’interno di una più vasta, per difendersi, collaborare, sostenersi.
La vocazione agricola di Galatina, l’operosità dei suoi cittadini, le attività artigiane che l’hanno caratterizzata e ne hanno consentito la crescita economica e culturale, come la lavorazione delle pelli, ma anche contrasti e diseguaglianze tra le classi privilegiate, i grandi proprietari terrieri e i contadini che proprio nella casa a corte hanno visto un mezzo per consentire una vita dignitosa, degna di essere vissuta a loro e ai loro familiari e di imporsi anche sotto l’aspetto urbanistico nell’evoluzione della città:  saranno questi i temi affrontati dagli artisti nell’elaborazione loro intervento, ma il loro obiettivo principale sarà quello di stimolare il fruitore a riconsiderare le logiche di interdipendenza e riappropriarsi dei meccanismi di collaborazione nell’utilizzo delle risorse e degli spazi che contraddistinguevano la vita nella casa a corte.

Le MICROCOMUNITÀ:
Terra & Salute e Filufilese - Animazione SOCIALE E
CULTURALE
(Palazzo Gorgoni)

L'atrio di Palazzo Gorgoni sarà animato da racconti e condivisioni unitamente a piccole postazioni-laboratorio. l temi attorno a cui  si muoveranno i protagonisti-attivatori delle micro comunità  sono quelli della medicina popolare, degli antichi rimedi, del recupero della cultura agricola e delle nuove economia e sostenibili. Inter-azioni con i due artisti  P40 e Donna Lucia che con l’aiuto di una chitarra, racconti e filosofia ed una voce intensa e dalle mille sfumature come le bellezze del nostro salento, aprono il dialogo ed i racconti della comunità. Testimoni di vita e di racconti, ci saranno anche le piante e gli alberelli di Nello Baldari.

Filufilese (Racconti)
La  comunità si racconta e condivide: Luoghi, cibo e medicina popolare-  ricordi e storie di vita quotidiana.
Animatori- artisti: P40 e Donna Lucia; attivatori di comunità : Dr. Angelo Licci; Adriana Diso, Dr. Rocco Cicerello, Nello Baldari, Sergio Biancardi, Elisabetta Faggiano, Candida Calò, Maria Elisabetta Carrozzo,

Terra e Salute (banchetti delle praticherie):
facciamo il dentifricio insieme/ faccio la tisana con quello che ho in casa
Animatori: dott.ssa Annarita De Simone, Maria Elisabetta Carrozzo, Nello Baldari.

AREA TEATRO
(Palazzo della Cultura)

Se stasera sono qui
Teatro all’inverso, in cui la maschera non viene più indossata ma finalmente cade e lascia vedere i due volti di questo artista eclettico che spazia dalla danza, al cinema, al teatro con la disinvoltura e la leggiadria che solo gli artisti performer sanno offrire.
Molteplici sono i temi presi come spunto dall’osservazione della realtà quotidiana (lo stress, il traffico, le diete, il tempo che non basta mai e corre troppo, la sfiducia, la paternità sognata, la coppia che scoppia e il ruolo dell’amante) ai ricordi personali riferiti all’infanzia e adolescenza in Puglia.
Un luogo, il palcoscenico, dove l’anima di Gabriele Cantando Pascali, accompagnata dall’autrice complice e regista Liliana Eritrei, si mette a nudo vestendosi da se stesso e da se stessa.
Liliana Eritrei ha collaborato in vari settori dello spettacolo come attrice autrice e regista. Ha partecipato con il trio comico “La Tresca” a varietà televisivi come Premiatissima, Shaker e Grand hotel, ha scritto spettacoli teatrali con Rodolfo Laganà, Tosca, Francesca Reggiani e sceneggiati per cinema e tv con Stefano Reali, Giancarlo Scarchilli, Francesco Laudadio.
Lavori attuali:

-Scrive e dirige il cortometraggio Io sono qui, finalista al Rome independent film festival ed in concorso ai David di Donatello 2015.

-Pubblica The Dancer. Storia d'amore e di pugni in 12 round, Bologna, Minerva Edizioni

-Sono appese finite le riprese della fiction “Il sogno di Rocco” scritto da Liliana Eritrei regia di Marco Pontecorvo per la RAI

-E’ presente come autrice nello spettacolo di Rodolfo Laganà attualmente in programmazione http://it.wikipedia.org/wiki/Liliana_Eritrei
Gabriele Cantando Pascali, danzatore, coreografo e attore per produzioni televisive e teatrali con Augusto Zucchi, Fabio Grossi, Leo Gullotta, partecipa a progetti cinematografici indipendenti, insegnante di Modern Dance presso IALS di Roma, è al suo debutto come One woMAN Show.

AREA MUSICA
(P.tta Orsini - C.so Garibaldi)

KARIMA
Karima nasce a Livorno e, ancora adolescente, si avvicina alla musica, partecipando a Bravo Bravissimo e Domenica In.
Nell'ottobre 2006 viene ammessa alla sesta edizione del programma Amici di Maria De Filippi.
Classificatasi al terzo posto, la cantante vince il premio della critica, assegnatole all'unanimità.
Nello stesso anno Karima sigla il suo primo contratto discografico con Sony BMG.
Nel febbraio 2009 partecipa al Festival di Sanremo nella categoria Proposte, con il brano Come in ogni ora. Durante la seconda serata del festival, Karima è accompagnata sul palco da Burt Bacharach e Mario Biondi. In occasione del Festival viene pubblicato l'EP Amare le differenze.
Nel maggio dello stesso anno, a Torino, partecipa ad Amici - La sfida dei talenti, uno spettacolo mandato in onda da Canale 5, condotto da Maria De Filippi, che vede in gara i protagonisti delle prime otto edizioni del talent show. Karima si classifica, prima fra i cantanti, al secondo posto dietro ad Anbeta Toromani, ballerina della seconda edizione.
Gli ultimi mesi del 2009 vedono l’artista impegnata nella veste di doppiatrice cinematografica: in questo ruolo presta la voce a Naturi Naughton nel film Fame - Saranno famosi, uscito nelle sale cinematografiche italiane il 9 ottobre, e interpreta le canzoni della Principessa Tiana nel Classico Disney La principessa e il ranocchio, uscito il 18 dicembre dello stesso anno.
Nell’aprile del 2010 esce il primo album della cantante, intitolato Karima, registrato interamente a Los Angeles sotto la direzione di Burt Bacharach.
Nello stesso anno Karima ha l'opportunità di aprire i concerti del tour italiano di Whitney Houston e di partecipare come special guest nel tour italiano di Burt Bacharach.
Karima è anche supporter dei concerti di John Legend, Anastacia, Simply Red e Seal.
Nel corso degli ultimi due anni Karima ha provvisoriamente rallentato la propria attività artistica, dedicandosi a un’altra importante: la nascita di una bellissima bambina.
Il 2014 segna il ritorno a pieno regime all’attività artistica, con la registrazione di Close to you, il nuovo album in uscita a fine marzo per Universal, su etichetta Decca black.
Close to you riassume e sigilla, in una preziosa sintesi, l’esperienza intensa vissuta in questi anni con Burt Bacharach: è un esplicito omaggio all’arte di un Maestro che ha contribuito in maniera decisiva alla crescita artistica di Karima. L’album contiene tredici brani, tutti composti da Burt Bacharach, nell’arrangiamento di Piero Frassi.

INUDE
Duo elettronico nato nel 2014 in provincia di Lecce, sono formati da Giacomo Greco e Flavio Paglialunga.
La loro musica ha da subito avuto un’identità precisa, dovuta a idee e processi creativi musicali complementari che gli porta a creare una miscela musicale molto accurata di elettronica raffinata, new soul, con testi e melodie dal sapore romantico e decadente.

Hanno già avuto modo di farsi conoscere in diverse parti d’Italia, con un tour di oltre 40 date, che continuerà fino al prossimo autunno, seguito da Wero Eventi nella funzione di booking e management, assieme a Bizarre Love Triangles nella funzione di ufficio stampa e dalla label Panorama Musique Records. In questo lungo tour hanno già potuto condividere diversi palchi con artisti italiani ed internazionali del calibro di Skin, Aucan, Is Tropical, Populous, Capibara, Venetian Snares, Phon_o, His Clancyness, Drink To Me; lo stesso tour gli ha permesso anche di concepire, sviluppare e plasmare nuove idee musicali e gettare le basi per quello che è stato il loro primo Ep ufficiale partendo dalla pubblicazione del singolo/videoclip “Man Down” che parla della distanza e delle barriere che spesso la vita quotidiana porta tra le persone.
Il brano, uscito il 1° Maggio 2016 in première sul sito Redbull.com ha avuto subito un riscontro positivo da parte della critica ed è stato mandato in onda dal prestigioso programma radiofonico Musical Box (Rai Radio2) che ha richiesto in esclusiva un video della performance live del singolo stesso pubblicato successivamente sui canali web di Rai Radio2.

Il 27 Maggio viene pubblicato “Love is in the Eyes of the Animals”, Il primo Ep degli INUDE, presentato su Rockit e contenente 4 tracce, compreso il singolo “Man Down”, reso disponibile sia in versione fisica limitata che in versione digitale su tutti i maggiori store come itunes, deezer, amazon, spotify, discogs e altri ancora.
Il lavoro di Mixaggio/Mastering audio è stato realizzato al Tapewave Studio da Giovanni “Jo” Ferliga (Aucan).
L’ep è stato presentato il giorno seguente dal vivo nella prima del Baci Festival, all’Eremo Club di Molfetta (Bari) in una sala gremita con oltre 800 persone.

 

FREE ZAP
Un duo acustico che propone i classici del rock rigorosamente in chiave acustica, due chitarre e due voci miste ad un grande senso di improvvisazione. In quasi sei anni di attività il duo ha alle spalle oltre 600 live in puglia e basilicata.
I FreeZap sono Paolo Zappi, già cantante dei malgarbo con i quali ha aperto il concerto di Vasco Rossi a Bari il 10 luglio del 2007 ed Enrico Frisullo virtuoso della chitarra che ha ottenuto molti riconoscimenti come miglior chitarrista in diversi festival della regione.
Il duo è stato selezionato quest'anno su oltre 3000 iscritti dalla prestigiosa Radio capital per partecipar al concorso Capitalent classificandosi secondi ed entranto di diritto nella compilation estiva Undercover insieme a grandi nomi quali David Bowie, Oasis, Michael Jackson, Jeff Buckley ecc

 

AREA LETTERATURA
a cura di Fiordilibro
(Via Vittorio Emanuele II)

3 GIUGNO 1981 IL GIORNO DOPO  di  DAVIDE CARROZZA Ediz.IL RAGGIO VERDE

Dialoga con l’autore Claudia Forcignanò

Cosa sarebbe accaduto a Rino Gaetano se quel 2 giugno 1981 fosse sopravvissuto all’incidente? Se lo è chiesto Davide Carrozza, scrittore gallipolino, nel suo  primo romanzo il cui titolo, “3 giugno 1981 – Il giorno dopo” ne suggerisce anche  la chiave di lettura. Il libro  edito da Il Raggio Verde rappresenta un chiaro omaggio alla figura del cantautore calabrese.
Con il suo romanzo d’esordio, 3 giugno 1981 Il giorno dopo, lo scrittore gallipolino riporta all’attenzione del lettore la vita di Rino Gaetano, ma - come scrive Claudia Forcignanò nella prefazione al testo - “non si limita ad una mera biografia postuma: concede al giovane cantautore un’altra possibilità, gli restituisce il sorriso facendolo rivivere in una dimensione completamente nuova, nella quale ha il tempo di riflettere e reinventarsi. (...) è un romanzo completo in cui non manca nulla e nulla è lasciato al caso, tra le pagine si respira odore di un Sud dimenticato, quello più autentico e forte, fatto di gesti semplici e incontri speciali, dove il centro assoluto della vita è la piazza con il bar storico e il tempo trascorre lento, concedendo a tutti la possibilità di volersi un po’ più bene e prendere decisioni importanti”.
Senza entrare nel dettaglio della trama, 3 giugno 1981 il giorno dopo è un romanzo che si legge tutto d’un fiato, in cui è possibile soffermarsi sul valore dei testi del cantautore calabrese, che riuscì a descrivere il cinismo di una società che avrebbe portato il paese alla deriva, e oggi più che mai sorprende la loro attualità.
Il libro è  impreziosito dall’immagine in copertina di Valentina Campa   e propone una rilettura dei suoi testi da un punto di vista poetico e filosofico. Un intento largamente spiegato nelle note dell’autore a margine, quasi un altro libro nel libro, in cui si dipana la lunga genesi del romanzo e le persone che in qualche modo ne hanno condiviso il percorso.
Davide Carrozza nasce a Gallipoli 37 anni fa, vive a Roma dove insegna Lingua e Letteratura Inglese presso il Liceo Classico-Scientifico Manieri-Copernico e il BritishInstitute, traduttore e interprete d’Inglese, appassionato di saggistica, filosofia, letteratura e cinema. Collabora inoltre attivamente con il “Festival Del Cinema Europeo” di Lecce per il quale traduce i sottotitoli dei film in concorso e cura i contatti internazionali e con il “Forum di CoproduzioneEuromediterraneo”. 3 Giugno 1981 Il giorno dopo è il suo primo romanzo liberamente ispirato alla figura dell’artista Rino Gaetano. Un romanzo che ha già collezionato alcuni riconoscimenti partecipando a concorsi letterari, nella sezione “testi inediti”, e classificandosi rispettivamente al terzo posto del Premio Casentino, Poppi (AR) 2012- XXXVII edizione e al quarto del Premio Montefiore 2013 (RN) (con il titolo Forse, non essenzialmente). Inoltre nel 2012ha partecipato alla trasmissione radiofonica "Tramate con noi" di Radio 1.

Walter Cerfeda – Allegoria-  Ediz. Il raggio Verde –
Dialoga con l’autore Nello Wrona

Narratore e saggista, con il suo ultimo lavoro Walter Cerfeda sceglie di rileggere una pagina dolorosissima di Storia, la presa di Otranto nel 1480 e la mattanza dei Santi Martiri.
Allegoria però non è solo ricostruzione del passato: «è un romanzo intriso di attualità che attraverso la lettura di quelle vicende permette di leggere quelle di oggi. Allegoria è il completamento del bel romanzo di Maria Corti ed anche, credo, la prima opera narrativa sull’Isis, tema affrontato fin qui in chiave saggistica e solo indirettamente sviluppato da Houellebecq in “Sottomissione”» –sottolinea lo scrittore pugliese che vive tra le Marche e il Salento.
«Cominciando da Otranto, - si legge nella prefazione di Nello Wrona - perché Otranto anticipò secoli fa il nostro feroce presente, e perché dopo Otranto, e nonostante Otranto, la Storia si è ripresentata e ora fatalmente e per oscena ignoranza la dobbiamo ripetere: un inferno domestico e planetario, dove ci conduce con ironia e pietà Walter Cerfeda, che indaga le mezze verità e le bugie levantine, tra eserciti, papi, re, sultani e cancellerie, cioè il lato oscuro e meno esplorato di quella mattanza del 1480, che sembra accaduta invano. »

Sinossi del romanzo
Il libro, impreziosito dalla splendida copertina dell’artista Tonino Caputo, (“Assalto ad Otranto 1480”, olio su tela, 2014, coll. privata, ph. Mario Patriarca), si apre con una breve introduzione sull’attualità riguardante l’Isis. L’avvio è la conferenza stampa di Papa Francesco sull’aereo di ritorno dalla Corea (Agosto 2014) in cui per la prima volta parla dell’aggressione dell’Isis alle minoranze religiose in Iraq e Siria  ed osserva che “Siamo nella terza guerra mondiale, ma a pezzi”. Il giorno dopo avviene la prima decapitazione di una lunga serie, quella di James Foley. L’atto suscita sgomento nell’opinione pubblica, ma la reazione politica appare confusa e balbettante. Il protagonista del romanzo è un giornalista, al seguito della missione del Papa, che dopo la conferenza stampa, vuole capire le ragioni storiche e le motivazioni religiose che hanno generato le azioni sanguinarie dello Stato islamico. Per questo inizia a studiare la storia e le azioni dell’Islam nel corso dei secoli e le prescrizioni religiose del Corano. In questa ricerca s’imbatte anche nel romanzo di Maria Corti “L’Ora di tutti” che racconta la presa di Otranto del 1480 e la decapitazione di ottocento tredici otrantini che rifiutarono di rinnegare la propria fede. Ma resta colpito dalla conclusione di quel romanzo che gli appare stranamente reticente, come se l’autrice avesse avuto pudore a raccontare cosa effettivamente fosse avvenuto. Approfondendo si accorge che ciò che sta avvenendo oggi è incredibilmente identico a quanto era successo allora. Decide quindi di partire da dove Maria Corti aveva terminato il suo romanzo e di raccontare questa volta, senza sconti o ambiguità, tutta la verità di quanto effettivamente accaduto, perché Otranto non è altro che l’allegoria di ciò che sta avvenendo oggi.

Da questo momento incomincia la parte storica del romanzo (documentata nei dettagli) in cui viene raccontato quanto avvenne dall’agosto 1480 con la presa della città fino al novembre 1481 con la liberazione prima e le fallite trattative di pace dopo,emerge il comportamento della Repubblica Serenissima di Venezia che per non compromettere i rapporti commerciali,continua ad intrattenere rapporti con gli assalitori,le ambiguità di Lorenzo de’ Medici, Ludovico Sforza, Luigi XI e re Edoardo IV (l’Europa oggi); le contraddizioni della Santa Sede tentata di fuggire ad Avignone e le iniziative confuse e velleitarie del Regno di Napoli. In verità Otranto non verrà liberata ma restituita soltanto perché l’impero ottomano si trovò improvvisamente senza più guida dopo la morte del sultano Maometto II.

 

Nato a Bari nel 1947, Walter Cerfeda vince nel 1967 il Premio “Firenze” con Il diaframma dell’infelicità (ed. Kursaal). Ha all’attivo numerose pubblicazioni: L’altra faccia della rifondazione e L’accordo della discordia (Ediesse 1988); Un nuovo contratto sociale (Ediesse 1992); Lunedì (Albatros 2009); I pupari (Albatros 2009), opera finalista al Premio “Mario Soldati”, menzione d’onore al Premio “Le Muse” di Pisa, terzo posto per opera inedita al Premio “Città di Castello”; Solstizio d’inverno (Albatros 2010); Senza preavviso (Manni 2012); La nuova Europa (Ediesse 2013); Domani (Albatros 2014). Collabora inoltre con numerose riviste nazionali e internazionali.

AREA ARTE
Performance Sonora
a cura di Antonio De Luca

(Palazzo Tanza o Chiesa dei Battenti)

Antonio De Luca è pittore e scultore sonoro. Vive nel Salento.
Le pratiche d’ascolto, l’attenzione al luogo e la dimensione processuale e relazionale sono elementi che caratterizzano la sua ricerca che attraversa in modo trasversale vari linguaggi, spaziando dalla pittura alla scultura, da progetti d’arte pubblica e performance alla creazione di sculture e installazioni sonore.
Affianca la sua attività di ricerca con la progettazione e cura di interventi artistici trans-disciplinari.
Dal 1995 crea sculture e installazioni sonore utilizzando elementi naturali e materiali di riciclo, acqua e vento, ferro, pietra acciaio e materiali di recupero.
Esplora le sonorità della materia e dei luoghi in un lavoro che mette in relazione la ricerca tra suono, forma, materia e spazio sonoro con le tematiche più articolate del world soundscape project e dell’ecologia della musica.
Collabora dal 1999 con il gruppo STALKER di Roma con cui
partecipa alla costituzione della rete di ricercatori ed artisti di Osservatorio Nomade e a vari interventi e progetti sul territorio.
E’ tra i fondatori di STARTER, gruppo di ricerca che riunisce alcuni artisti attualmente operanti nel Salento.
Nato dall’esperienza maturata nell’ambito delle ricerche di Osservatorio Nomade e da incontro e confluenza tra pratiche e percorsi individuali eterogenei, il gruppo progetta ed elabora interventi nella sfera dell’arte pubblica con l’obiettivo di coniugare ricerca artistica e trasformazione del territorio, integrando dimensione poetica e politica del fare.
Tiene workshop sulla scultura sonora e cura mostre personali e collettive. Sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private.
Nel 2010 collabora con l’asilo nido “Pierino Rivieri” di Reggio Emilia per il quale progetta e realizza una serie di installazioni sonore, curando laboratori d’ascolto e workshop di costruzione di oggetti e sculture sonore per l’infanzia. Collabora con il Teatro della Valdoca di Cesena per lo spettacolo “Caino” per il quale progetta sculture sonore di scena e dirige un workshop di scultura sonora nei Corsi Europei di alta formazione per attori. Nel 2010 con Donatella Mazzoleni un workshop su “Lo sviluppo del pensiero creativo in architettura” all’interno dei W10, workshop estivi di progettazione architettonica dello IUAV, Facoltà di Architettura di Venezia.
Nel 2011 Dirige per il centro “Remida”di Reggio Emilia il workshop “La materia del suono / Il suono della materia”, un laboratorio intensivo d’ascolto e di produzione di sculture sonore nate dalla riutilizzazione di materiali di scarto.
Del 2011 Con Donatella Mazzoleni il workshop “Abitare il suono”. Chiesa dei Santi Demetrio e Bonifacio a Napoli per l’ Università degli Studi di Napoli Federico II.

Marcello Nitti / Davide Russo
ABOUT LANDSCAPE
a cura di Giovanni Matteo

(ART and ARS Gallery)

Marcello Nitti nasce a Taranto nell’Aprile del 1988. Nel 2007 termina gli studi presso il Liceo Artistico “Lisippo”e si iscrive al corso di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, dove coltiva il proprio interesse per la figurazione. Conseguito il Diploma Accademico di I Livello., decide di proseguire autonomamente la propria ricerca, approfondendo la conoscenza degli aspetti tecnici e formali della tradizione pittorica e contemporaneamente cercando di sviluppare una poetica personale. Tra il 2012 e il 2015 partecipa a diverse esibizioni collettive e personali, collaborando all’organizzazione e allo sviluppo di alcune di esse.
Davide Russo è nato a Taranto il 25 Agosto 1986 ed ha conseguito il diploma in pittura all'Accademia di belle Arti di Lecce, dove tuttora vive e lavora.
La sua pittura, come tutta la pittura lontana dal vezzo e dal narcisismo, è urgente. Questa urgenza è solo uno degli elementi che formano i suoi lavori popolati per la maggior parte dai suoi fantasmi, paure ataviche e mostri ipocondriaci. Ottimo esempio di tutta quell'arte che non si infossa nell'autoreferenzialità ma che parla allo spettatore instaurando un rapporto biunivoco, le "situazioni" dipinte partono dal vissuto e dalle contingenze per arrivare a toccare il grande tema dell'umanità: alla ricerca di certezze terrene e divine ma rassegnata alla temporalità della materia e della carne. Una ricerca continua che non chiude il senso ma che lo rimanda all'infinito lasciando spazio alla sensazione individuale del fruitore. Una pittura dal forte impatto visivo che ruota sempre intorno alla figura, che la scarnifica e deride per poi consolarla e compatirla, frutto della coscienza della propria condizione umana.

LA STRADA DELLE ARTI
C.so Umerto I

Studio Marcello Toma

Opere di Marcello Toma

Francesco Brizzo Favale

Chiara Spinelli

Gabriele A. Albergo

 

 

 

Sabato, 27 Agosto, 2016 - 00:06