A Galatina una 'Medicina' che funziona

La scorsa domenica, mia madre, 88 anni, stava male. Abbiamo chiamato il 118, che pare arrivasse da Copertino. Primo impatto positivo con una dottoressa, nonché con il resto dell’equipe, che ha accettato con sorriso e benevolenza tutte le stranezze e le reticenze della vecchietta con fibrillazione accertata subito e tutto il resto che abbiamo scoperto dopo.  Al Pronto Soccorso di Galatina è stata accolta con tutte le attenzioni del caso, malgrado il personale al minimo ed i numerosi pazienti cui dare assistenza.
Ma ciò che mi è sembrato incredibile e mi ha spinto a scrivere questo che vuole essere un ringraziamento oltre che un doveroso riconoscimento, è stato quello a cui ho assistito durante la prima notte che ho trascorso, accanto a mia madre, nel reparto di Medicina dove alla fine l’hanno ricoverata.
Una sola  infermiera professionale (in quanto l’altra era andata a Lecce per un trasferimento di paziente) ed un infermiere generico a fare su e giù per i due corridoi (Rep. Uomini e rep. Donne, entrambi pieni.) I tagli indiscriminati al personale danno questi risultati!
Non mi era mai capitato di vedere un primario (Alessandro Zecca, ndr) che trascorre la notte in ospedale, né tantomeno che svolgesse anche le funzioni dell’infermiere mancante, credeteci: è andata proprio così.  Mia madre ha trascorso una notte in preda ai dolori e alla smania che lui ha diagnosticato e che scaturivano da un complicato quanto inaspettato quadro clinico. E’ venuto a controllarla continuamente, lui stesso ha portato in laboratorio, alle due di notte, il prelievo effettuato dall’unica infermiera che, malgrado le corse da una stanza all’altra, riusciva a comunicare con dolcezza ai pazienti, spesso spazientiti dai loro  problemi.
Non ha perso la calma nemmeno davanti ad un uomo che evidentemente era fuori di sé e rifiutava la terapia urlandole contro “ razzista!! Tu vuoi avvelenarmi!”  (credo fosse di origine senegalese) e lei, con tanta pazienza, malgrado lo stress, alla fine ce l’ha fatta a somministrargli la terapia di cui necessitava.
Stamattina mia madre canta e quel paziente l’ho appena visto che andava serenamente fuori a prendere aria. 
Ecco questo è uno degli ospedali dove la Medicina funziona, malgrado tutto.

 

Giovedì, 21 Agosto, 2014 - 00:07