Furto in casa di un funzionario di banca galatinese
Quando lunedì sera sono rientrati in casa, dopo un’assenza di tre giorni, hanno trovato la triste sorpresa. La cassaforte che era stata cementata nell’intercapedine di un doppio muro, era sparita. Al suo posto sulla parete c’era un buco quadrato di circa 50 centimetri di lato. In quel contenitore blindato di acciaio era contenuto tutto il tesoretto della famiglia: gioielli, argenteria e denaro contante. L’inventario dei beni rubati verrà completato nelle prossime ore ma sembra che il suo valore sia piuttosto importante. Il funzionario ha avvertito la Polizia nella serata di lunedì ma il furto potrebbe essere avvenuto in uno qualsiasi dei tre giorni precedenti.
I ladri hanno agito indisturbati, usando probabilmente un piccone per liberare la cassaforte. Dai primi accertamenti della Scientifica sembrerebbe che indossassero dei guanti perché non sono state trovate impronte digitali. Per entrare in casa hanno rotto una finestra sul retro. Sembra strano che nessuno dei vicini (l’abitazione è in un condominio in una strada nei pressi di piazza Fortunato Cesari) abbia sentito alcun rumore. Eppure le attività degli scassinatori dovrebbero essere durate alcune ore. I malfattori, comunque, non hanno perso tempo ad aprire la cassaforte sul posto ma se la sono portata via per forzarla con calma e con l’attrezzatura adatta. Chi ha agito conosceva le abitudini della famiglia? Sapeva che si sarebbe assentata per tanto tempo? C’è qualche telecamera di videosorveglianza che ha ripreso automobili o persone sospette? La tecnica usata per il furto è tipica di qualcuno già noto alle Forze dell’ordine? A queste domande stanno cercando di rispondere gli uomini del Commissariato di Galatina diretti dal vicequestore aggiunto Giovanni Bono. Le attività di indagine scattate immediatamente stanno proseguendo.
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