Fra' Rocco Cagnazzo ha assunto il servizio di parroco di Santa Caterina d'Alessandria

“Con il presente decreto ti nomino, ad certum tempus (nove anni, ndr) parroco della comunità parrocchiale di Santa Caterina d’Alessandria in Galatina”. Mentre don Giovanni Negro legge il documento fra’ Rocco Cagnazzo, 38 anni, francescano dell’ordine dei frati minori, seduto sull’altare alla destra dell’arcivescovo di Otranto, ha lo sguardo fisso sui tantissimi suoi parrocchiani che riempiono la Basilica. “Non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli”. Donato Negro, presule idruntino, offre come guida a lui e a tutta la comunità il brano del Vangelo di Matteo che è stato appena proclamato.  In prima fila c’è Daniela Vantaggiato, delegata dal Sindaco a rappresentarlo. Sull’altare concelebrano molti presbiteri galatinesi e frate Alfonso Polimena, ministro provinciale dell’Ofm. La messa è solenne e il coro aiuta a “pregare due volte” con grande maestria.
Fra' Rocco pronuncia con voce ferma la sua professsione di fede. Lorenzo Santoro, in qualità di vicepresidente del Consiglio pastorale, dà il benvenuto al nuovo parroco che riceve in dono un quadro con la riproduzione di un affresco, presente in Basilica e raffigurante la Vergine.
“Questa sera non è necessario che mi presenti perché già da cinque anni sono con voi anche se con altri incarichi” –dice fra’ Rocco, dopo aver ringraziato l’arcivescovo e i suoi superiori per la fiducia accordatagli. “Un grazie sincero –aggiunge- va al mio confratello frà Massimo Tunno che ha guidato questa parrocchia per otto anni. Mi consegna una comunità di fede ferma e alta (...)”.
Fuori il tempo, durante la celebrazione, si era messo al brutto. Il rumore della pioggia e dei tuoni, aveva, a tratti, rotto il silenzio. Quello che si ascolta alla fine, mentre le nubi si diradano, è solo un lungo applauso. I fedeli ricambiano l’abbraccio del loro nuovo pastore.

Giovedì, 29 Agosto, 2013 - 00:07

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