'Foody' parla un po' galatinese
Foody è una piattaforma web di Home Restaurant dedicata ai viaggiatori stranieri e italiani che vogliono gustare e condividere l'esperienza della tradizione culinaria made in Italy. "L’obiettivo lo abbiamo esplicitato nella mission: Places where food meets italian traditions and you feel at home -spiega Simone Carratta, giovane studente galatinese iscritto ad Economia e Gestione Aziendale alla Cattolica di Milano- Attraverso la piattaforma vogliamo diventare la “guida turistica a tavola” e dar voce a coloro che hanno voglia di prendere parte ad un’esperienza tutta italiana da mettere in valigia e da raccontare una volta tornati a casa".
Il target dei turisti è sempre più desideroso di proposte genuine, partecipative e strettamente collegate alle specificità del territorio che visita. All’interno di un’esperienza di viaggio, la gastronomia riveste un’importanza crescente per turisti sempre più esigenti: in Italia siamo passati da un 2008 con il 4,7% di turisti interessati all’enogastronomia ad un 2014 con il 7,4%.
Come funziona Foody? Sulla community di Foody si potrà accedere da “cooker” o da “fooder”.
I “cooker” ovvero i cuochi dovranno registrarsi, creare l’evento che vorranno organizzare indicando data, luogo, menu, prezzo e la disponibilità in termini di posti a sedere. I “fooder” invece, gli end user, avranno libero accesso ai contenuti proposti dalla piattaforma ma dovranno registrarsi per riservare la prenotazione. Gli utenti invece che dovessero poi avere delle richieste particolari per quanto riguarda il menu, potranno inoltrare una call to action nell'apposita community.
Nel profilo dei cuochi compariranno inoltre le recensioni, con eventuali foto e video, che ogni loro ospite vorrà lasciare.
I “fooder” potranno godere non solo di un’esperienza da cui apprendere le identità locali, i valori e la cultura made in Italy, ma anche di benefici in termini economici. Infatti da una stima costi-benefici, l’esperienza di social eating all’interno di un home restaurant italiano permetterà loro di provare sì i piatti della tradizione locale, ma anche di risparmiare sul prezzo che andrebbero, invece, a pagare nel classico ristorante.
Non ci sono nodi burocratici fin quando il proprietario di un home restaurant guadagna una cifra non superiore ai 5mila euro. E non c’è la necessità di fare una dichiarazione, secondo le leggi del 2008 che regolano il lavoro domestico. Non essendo una vera e propria attività commerciale, ad oggi, i pranzi e le cene che si svolgeranno nelle case dei “cooker” saranno da considerarsi eventi tra privati, in locali privati ovvero non aperti al pubblico, pertanto saranno accomunabili ad un evento organizzato con gli amici semplicemente sfruttando le potenzialità offerte dalla piattaforma web che, come una piazza virtuale, metterà in contatto persone che desiderino condividere convivialmente un pasto diverso dalla routine. Chi organizzerà un pranzo o una cena, quindi, come ovvio, dovrà primariamente rispettare quelle che sono le norme in campo sia igienico sanitario sia di sicurezza dei luoghi dettate più dal buon senso e dalla normale diligenza che da previsione o adempimenti normativi. Per tutelare invece i “cooker” della community, stiamo valutando la possibilità di proporre dei pacchetti assicurativi ad hoc, a prezzi assolutamente vantaggiosi.
La startup nasce a Marzo 2015 grazie alla tenacia di quattro ragazzi, con quattro storie diverse e background altrettanto differenti: Simone Carratta (laureando in Economia e Gestione delle imprese), Elena Bisio (Communication Junior Account), Francesco Chiaramida (laureando in Marketing Management) e Chiara Ricci (Product Designer).
Tutto questo grazie anche a InnovAction Lab Milano, un percorso formativo che ti permette di generare o sviluppare la tua idea di business e portarla davanti ad investitori nazionali e internazionali.
InnovAction Lab è considerato uno dei casi di maggior successo mondiale nel campo della formazione imprenditoriale. Nel corso dei suoi anni di attività ha, infatti, dato vita ad oltre 30 startup finanziate da investitori privati e fondi di venture capital (http://www.innovactionlab.org/it/).
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