Ferruccio De Bortoli ad Ortelle per "Incontri d'autore"

Sarà Ferruccio De Bortoli il prossimo protagonista della rassegna Incontri d’Autore, organizzata dal Comune di Ortelle e dal Comitato di Gestione della Biblioteca “Maria Paiano”, giovedì 19 aprile alle ore 20.30 nella Biblioteca “Maria paino” di Vignacastrisi. Certamente uno degli incontri più attesi quello con l’ex direttore del “Corriere della Sera” e del “Sole 24 Ore”, organizzato in collaborazione con Libri d’Acqua, che presenterà il suo ultimo e riuscitissimo libro “Poteri forti (o quasi)”, diario, anche autocritico, in cui sono racconta oltre quarant’anni di storia del nostro paese e del mondo vissuti da uno speciale punto di osservazione. Scena e retroscena del potere in Italia, dalla finanza alla politica e alle imprese, dai media alla magistratura, con i ritratti dei protagonisti, il ricordo di tanti colleghi, episodi inediti, fatti e misfatti, incontri, segreti, battaglie condotte sempre a testa alta e personalmente: per la prima volta Ferruccio de Bortoli, un punto di riferimento assoluto nel giornalismo internazionale, racconta e si racconta. Con molte sorprese.
“I buoni giornalisti, preparati, esperti, non s’inventano su due piedi. Ci vogliono anni. Cronisti attenti che vadano a vedere i fatti con i loro occhi, non fidandosi dell’abbondanza di video, sms, tweet e post su Facebook. Che vivano le emozioni dei protagonisti, le sofferenze degli ultimi, le ragioni degli avversari e persino dei nemici. Che non siano mai sazi di verifiche, ammettano gli errori inevitabilmente frequenti, e conquistino la fiducia dei loro lettori e navigatori ogni giorno, ogni ora. Giornalisti indipendenti, con la schiena dritta, che non cedano alla comoda tentazione del conformismo. Dimostrandosi utili alla società e al loro paese non facendo mancare verità scomode e sopportando sospetti e insulti di chi non le vorrebbe sentire. È accaduto molte volte.
Una classe dirigente responsabile affronta per tempo e al meglio i problemi seri che un giornalismo di qualità solleva. Certo, è scomodo, irritante. Qualche volta apparentemente dannoso. Ma quanti sono i danni di ciò che non abbiamo saputo o non abbiamo voluto vedere. Un buon giornalismo, in qualunque era tecnologica, rende più forte una comunità. Quando tace o deforma, la condanna al declino. Negli ultimi anni in Italia, salvo poche eccezioni, è successo esattamente questo.”
Dialoga con l’autore Raffaele Gorgoni.

Mercoledì, 18 Aprile, 2018 - 00:04