Fassina (chi?). La disinformazione sullo stabilimento Colacem di Galatina arriva in Parlamento

Il resoconto stenografico della seduta della Camera dei Deputati del 10 novembre 2017

XVII LEGISLATURA  Resoconto stenografico dell'Assemblea (della Camera dei Deputati) Seduta n. 884 di venerdì 10 novembre 2017 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI La seduta comincia alle 9,30.
(Iniziative in relazione all'utilizzo delle ceneri provenienti dalla centrale Enel di Cerano da parte del cementificio Colacem di Galatina, in provincia di Lecce – n. 2-01996)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Fassina ed altri n. 2-01996 (Vedi l'allegato A). Chiedo all'onorevole Fassina se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica. Bene, allora le do la parola per quindici minuti.
STEFANO FASSINA. Grazie, Presidente. Siamo di fronte, con questa interpellanza, purtroppo, a un ulteriore caso, che riguarda sempre la regione Puglia, sebbene un territorio diverso dalla città di Taranto: siamo a Galatina, in provincia di Lecce. È l'ennesimo caso di potenziale conflitto fra due diritti fondamentali: il diritto alla salute e il diritto al lavoro. La finalità di questa interpellanza è sollecitare il Governo, per quanto di sua competenza - perché è evidente che vi sono competenze regionali in parte delegate alla provincia di Lecce -, a evitare questo conflitto tra diritto alla salute e il diritto all'ambiente e fare in modo che si possa comporre una soluzione che sia soddisfacente per entrambi i diritti fondamentali tutelati dalla nostra Costituzione.
La Colacem di Galatina opera per il recupero di ceneri leggere e ha avviato una procedura per il rinnovo dell'AIA, l'autorizzazione integrata ambientale. Il punto è che Colacem utilizza, per le proprie attività, materiali, ceneri, che provengono da stabilimenti, che la Direzione distrettuale antimafia ha posto sotto sequestro, pur consentendo la facoltà d'uso, in particolare per quanto riguarda Cerano, Ilva e Cementir. L'operazione della Direzione distrettuale antimafia, che va sotto il nome “Araba Fenice”, non è intervenuta sul flusso di ceneri da Cerano (lo stabilimento posto sotto sequestro) a Colacem, nonostante si tratti di flussi assolutamente rilevanti, parliamo di 35 mila tonnellate di ceneri pesanti, 78 mila tonnellate di ceneri leggere e altri materiali sempre in volumi e in quantità estremamente rilevanti.
L'attenzione che vogliamo portare su questa vicenda deriva dal fatto che il distretto di Galatina è l'area con la più alta incidenza di neoplasie e di malattie polmonari. Non cito i dati, ma sono davvero impressionanti (Può un Deputato della Repubblica fare affermazioni di questo genere senza sostenerle con dei numeri? Di fatto lancia un allarme sociale facendo intendere che la causa dei problemi sanitari del territorio sia nello stabilimento Colacem. E' questo il taglio che darà alla sua prossima campagna elettorale? (d.v.) . E nonostante i due aspetti che ho richiamato, si registra, a nostro avviso, una totale assenza di monitoraggio dell'impianto Colacem (Questa falsa informazione probabilmente deriva dalla stessa fonte che non gli ha dato i numeri sui tumori.). La regione Puglia è intervenuta il 25 maggio scorso e ha definito una serie di prescrizioni per quanto riguarda il monitoraggio e gli standard che devono essere osservati. Tuttavia, almeno ad oggi, le indicazioni della regione Puglia sono state sostanzialmente disattese (Quali? Le indichi!). Il mese scorso i sindaci di Galatina e di altri comuni del territorio circostante hanno richiesto lo stop cautelativo del conferimento di ceneri da parte della centrale Enel di Cerano a Colacem.
Ora, vorremmo sapere e conoscere dal Governo se non ritenga necessario, per quanto di sua competenza, pervenire al fermo cautelativo dell'impianto fino a quando non vengano ottemperate le prescrizioni che sono state concordate nelle Conferenze di servizi per il rinnovo dell'AIA; se non ritenga urgente, per quanto di sua competenza, la verifica sulle ceneri in partenza dall'impianto Enel di Cerano; se non ritenga necessario assumere ogni iniziativa di sua competenza per procedere all'inibizione definitiva dell'utilizzo di ceneri proveniente dalla centrale Enel di Cerano; se non ritenga necessario, sempre per quanto di sua competenza, promuovere una valutazione di impatto sanitario; e infine se non ritenga urgente assumere iniziative, per quanto di sua competenza, per pervenire ad un concordato idoneo sistema di controllo e di monitoraggio, data la gravità della situazione.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato, Gabriele Toccafondi, ha facoltà di rispondere.
GABRIELE TOCCAFONDI, Sottosegretario di Stato per l'Istruzione l'università e la ricerca. Grazie, Presidente. Con riferimento alle questioni poste sulla base degli elementi acquisiti, si fa presente che la società Colacem Spa ha chiesto il rinnovo dell'AIA in data 27 settembre 2016 ed il procedimento è condotto a livello provinciale su delega della regione Puglia. A tale riguardo, la provincia ha rappresentato che, fino alla definizione del procedimento, il gestore continua l'attività sulla base dell'autorizzazione in suo possesso. Pertanto, la stessa Amministrazione provinciale ha precisato che le prescrizioni autorizzative sull'impianto, dettate dalla regione in sede di Conferenza dei servizi, unitamente a tutte le prescrizioni dettate dagli enti, recepite dalla provincia e riguardanti il procedimento di rinnovo, avranno efficacia solo con il nuovo atto autorizzativo, non ancora emesso.
In tale atto saranno abbassati drasticamente i limiti di emissione rispetto alla precedente AIA, fissandoli ai livelli minimi prescritti dalle BAT cemento. Saranno, inoltre, ridotti drasticamente i rifiuti non pericolosi da impiegare come materia prima seconda nel ciclo produttivo e saranno implementati efficacemente i sistemi di filtrazione e le attività di monitoraggio mediante modifiche migliorative sostanziali: in particolare, installazione di filtro a maniche di tessuto; installazione di filtri a ciclone con recupero di energia termica e diminuzione dell'impiego di combustibile; copertura completa del carbonile con struttura fissa in metallo e in muratura; installazione, monitoraggio ricaduta emissioni diffuse; implementazione parametri monitorati e frequenza analisi su aria, suolo, acque sotterranee; monitoraggio sistema di radioattività. Tutti gli interventi saranno realizzati nell'arco temporale di tre anni, a partire dal rilascio della nuova autorizzazione, per un costo stimato di 4 milioni di euro.
Con riferimento all'attività istruttoria connessa al rinnovo dell'AIA, la Conferenza dei servizi, nelle varie sedute e, da ultimo, in quella del 10 ottobre scorso, ha disposto una drastica limitazione delle tipologie di rifiuti da recuperare come materie prime seconde; ha richiesto alla società delle relazioni integrative sulla simulazione modellistica della dispersione delle polveri, sul documento di valutazione dei rischi per i lavoratori, sulla valutazione dei rischi di esposizione alle sorgenti orfane di radiazioni ionizzanti; ha ridefinito anche i parametri da inserire nel piano di monitoraggio e controllo e la frequenza delle analisi stesse. La Conferenza ha richiesto altresì alla società di progettare la copertura del carbonile: a tale riguardo, è prevista la realizzazione di quattro capannoni di stoccaggio.
L'atto di rinnovo dell'AIA sarà il risultato del contributo di tutti gli enti ed in particolare di regione, ARPA, ASL, comuni e provincia e con esso saranno rese attuali tutte le prescrizioni citate.
Per quanto concerne le attività di monitoraggio, ARPA Puglia svolge verifiche ispettive periodiche AIA presso l'impianto in questione, nonché verifiche degli autocontrolli. L'Agenzia sta monitorando la qualità dell'aria dei comuni vicini la cementeria attraverso l'utilizzo di mezzi mobili ed ha programmato un campionamento delle ceneri su cui sarà effettuata l'analisi di idrocarburi e metalli. L'ARPA Puglia è stata, peraltro, attivamente impegnata nelle attività previste dal protocollo d'intesa con la realizzazione della Rete per la prevenzione oncologica leccese (RePOL), avente come finalità l'avvio di un'attività permanente di consultazione, scambio di informazioni, proposte, sviluppo di progetti finalizzati ad individuare e quantificare gli eventuali fattori di rischio legati all'incidenza delle neoplastiche o a formulare le ipotesi di interventi correttivi.
La provincia di Lecce ha fatto presente, inoltre, che le ceneri finora utilizzate in impianto e provenienti da Cerano, dai certificati di analisi con i quali sono consegnate e dai controlli analitici interni aziendali, non risultano contaminate da elementi o sostanze pericolose. Le analisi di radioattività di parte pubblica - ARPA - sulle ceneri hanno dato esiti negativi. Sarà, comunque, prescritto un controllo analitico più frequente anche da parte pubblica e sarà limitato l'utilizzo delle ceneri a quelle provenienti da incenerimento di solo carbone o a quelle da incenerimento di biomasse vegetali vergini.
Occorre, peraltro, evidenziare che, secondo quanto segnalato da ISPRA, l'ultima ispezione ambientale recentemente condotta presso la centrale ENEL di Cerano ha accertato che l'impianto ha cessato l'utilizzo di olio combustibile (OCD) ed utilizza attualmente esclusivamente gas metano e carbone, con la conseguenza che le ceneri prodotte dalla combustione non sono più classificate come pericolose. A tal proposito, si evidenzia che l'impiego di ceneri nei processi di produzione del cemento è espressamente previsto dalle norme comunitarie in materia di migliori tecniche disponibili.
Ad ogni modo, la procura della Repubblica di Lecce ha riferito che le indagini inerenti ai trasferimenti di ceneri pesanti e leggere dall'impianto di Cerano e le fonti di inquinamento atmosferico che hanno creato criticità nell'aria di Galatina sono coperte, allo stato, da segreto investigativo.
La stessa procura ha riferito di aver esteso le indagini ad altri cementifici operanti nel territorio pugliese. Alla luce delle informazioni esposte, per quanto di competenza, si rassicura comunque che il Ministero dell'ambiente continuerà a svolgere la propria attività di monitoraggio e manterrà alta l'attenzione sulla questione.
PRESIDENTE. L'onorevole Fassina ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
STEFANO FASSINA. Grazie, Presidente. Ringrazio anche il sottosegretario, però non siamo soddisfatti della risposta, nonostante una serie di informazioni puntuali che sono state fornite. Abbiamo posto dei quesiti specifici che derivano dalle preoccupazioni che abbiamo fondate su dati oggettivi. La Direzione distrettuale antimafia ha posto sotto sequestro l'impianto di Cerano perché ha riscontrato irregolarità gravi nello smaltimento dei rifiuti: quindi, mi pare che la valutazione della DDA sia divergente rispetto alle rassicurazioni che ora sono state fornite sulla produzione che avviene a Cerano.
E non siamo soddisfatti perché avevamo chiesto in modo esplicito, stante l'elevata concentrazione di gravi patologie nel distretto di Galatina (Insiste senza lo straccio di un dato!), un fermo cautelativo dell'impianto fino all'adempimento da parte della Colacem delle prescrizioni dell'AIA, i cui tempi mi pare non sono stati indicati, non sono stati confermati (decisamente non sa di che cosa parla).
Inoltre, non siamo soddisfatti - e su questo concludo -, in quanto avevamo posto la richiesta di valutazione di impatto sanitario dello stabilimento e delle procedure produttive che lì vengono realizzate e non abbiamo avuto un riscontro su questo punto (si vada a leggere i resoconti dell'ultima conferenza dei servizi che ha citato all'inizio).
È evidente che noi continueremo a seguire questa vicenda e incalzeremo il Governo affinché si possa raggiungere quell'obiettivo che ricordavo all'inizio e, cioè, la fine di un conflitto fra diritto alla salute e diritto al lavoro e l'avvio, invece, di una soluzione che consenta, contestualmente, di soddisfare entrambi questi diritti (L'onorevole dà per certo un conflitto, non provato in relazione allo stabilimento Colacem di Galatina, fra salute e diritto al lavoro).

Sabato, 18 Novembre, 2017 - 00:07