Fa più indignare un euro per una bara o 226 milioni per le missioni militari all'estero?
Egregio sig. Antonio M., ho avuto modo di leggere la sua lettera e quella del sig. Serra. Le sue ragioni senz’altro hanno fondamento ma mi permetto di farle notare che la fonte dei nostri guai non è causata da chi, nella speranza di garantire la sopravvivenza fisica prima ed un futuro migliore poi, a se stesso e ai propri famigliari, è disposto a morire, nella speranza di quello che spesso si rivela un tragico miraggio. E visto che nella sua lettera sollecita idee, mi permetto di farle notare che è proprio di questi giorni lo stanziamento di 226 milioni di euro, per il finanziamento delle missioni militari all’estero. Soldi -egregio sig. Antonio M. - a carico di tutta la comunità locale e nazionale. Soldi che si potrebbero spendere in ben altri modi e a beneficio di chi in questo momento versa in condizioni di disagio.
Noto con profondo rammarico, che ci si indigna alla proposta di un atto di umanità, ma si è disposti a tollerare in un momento di così grave crisi degli sprechi che a nulla portano, visto l’andazzo delle cose. Allora mi chiedo se l’idea del sig. Serra, ci turbi non per il risvolto economico, ma perché mette tutti noi, credenti e non, davanti alla nostra indifferenza, al nostro egoismo.
Cordialmente, Antonio Villani
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