Per evitare il diffondersi dei pollini occorre fare la manutenzione del verde nelle città
Con l’arrivo delle alte temperature che sta favorendo il moltiplicarsi degli incendi nei boschi, bene la ripartenza delle attività forestali e della prima lavorazione del legno, ma è di nuovo operativa anche la filiera della cura e manutenzione del verde nelle città per scongiurare i gravi pericoli determinati dalla caduta di alberi e rami favorita dall’incuria e dal moltiplicarsi di eventi climatici estremi.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti nel commentare gli effetti del Decreto del presidente del Consiglio sulle riaperture di alcune attività a partire dal 14 aprile, tra cui la selvicoltura e la manutenzione delle aree forestali tra quelle essenziali che possono continuare ad essere svolte durante l’emergenza coronavirus, una apertura importante considerato che in Puglia le superfici boschive coprono il 10% circa del territorio regionale. Ogni pugliese ha a disposizione circa 460 m2 di area forestale – riferisce Coldiretti sulla base dei dati della Regione Puglia - una superficie che corrisponde a poco meno di quella di 2 campi da tennis, che non è molto se rapportata alla media italiana, per cui ogni cittadino statisticamente risulta avere a disposizione l’equivalente di 7 campi da tennis, un motivo in più – precisa Coldiretti Puglia – per dedicare interventi e sforzi alla tutela di queste aree di enorme valore ambientale ed ecologico, veri e propri scrigni di biodiversità. “La decisione annunciata dal Presidente del Consiglio Conte, fortemente sostenuta da Coldiretti, è vitale per l’ambiente della nostra regione, dove in Puglia le foreste ricoprono una superficie di 189.086 ettari. Rapportata alla superficie regionale queste rappresentano il 9,7% del territorio ed è anche per questo che un’attenta gestione forestale risulta indispensabile affinché i boschi continuino ad erogare i benefici e i servizi utili all’uomo”, spiega il presidente di Coldiretti Puglia, Svino Muraglia. Le foreste pugliesi sono prevalentemente private (oltre il 66%) – aggiunge Coldiretti - quelle pubbliche appartengono a Stato, Regione, Comuni e Unioni di Comuni Montani. I boschi privati sono destinati soprattutto alla produzione di legna da ardere, mentre i boschi pubblici hanno per lo più funzioni conservative, paesaggistiche e ricreative, mentre sarebbe importante – insiste Coldiretti Puglia - che in ogni bosco si prendessero in considerazione sia obiettivi economici, sia ecologici e sociali. La corretta manutenzione delle foreste - sottolinea la Coldiretti - aiuta infatti a tenere pulito il bosco e ad evitare il rapido propagarsi delle fiamme. Se gli incendi – continua la Coldiretti – sono il pericolo più temuto, con l’avanzare della stagione e l’arrivo del caldo, lo sblocco delle attività nelle aree colpite dalla tempesta Vaia consente la rimozione del legname ancora a terra con il rischio concreto che venga attaccato dai parassiti.
L’inserimento delle attività di selvicoltura tra quelle non sospese è importante quindi - sottolinea Coldiretti - per consentire alle imprese del settore di tornare al lavoro e concludere le operazioni programmate. I boschi, gestiti in modo sostenibile – dice Coldiretti - assolvono funzioni importanti per tutta la collettività, come per la prevenzione dalle frane e dalle alluvioni, ma serve una corretta gestione per preservare i territori dall’abbandono affinché possano svolgere un insostituibile presidio rispetto all’assetto idrogeologico e mantenere un patrimonio naturale con importante valenza turistica e ambientale.
Con l’arrivo della bella stagione ed il diffondersi di pollini è importante anche il via libera ai lavori di manutenzione del verde nelle città per cercare di prevenire il dilagare di allergie con l’entrata nel vivo delle fioriture. Una necessità – conclude la Coldiretti – anche per intervenire nelle città nei confronti di alberi pericolanti e siepi sporgenti sulle sedi stradali con le opportune operazioni di taglio e cura del verde pubblico che ora è importante recepire anche nelle regioni dove ci sono ordinanze più restrittive.
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