“Evidenti risvolti penali della vicenda” pontili? Una lettera della Sovrintendenza

Con nota del 07.11.2018, la Soprintendenza, in riferimento alla Conferenza di Servizi che si è svolta presso il Comune di Otranto e che si è espressa favorevolmente sul nuovo progetto relativo all’approdo turistico, ha rivolto una serie di perentorie affermazioni in ordine ad una presunta “illiceità” nonché ad una altrettanto presunta esistenza di “evidenti risvolti penali della vicenda”. I termini utilizzati e l’atteggiamento intimidatorio assunto nella nota ci lasciano veramente stupefatti. Si tratta, come chiunque è in grado di comprendere, di valutazioni che nulla hanno a che vedere con le specifiche competenze della Soprintendenza e di cui non si riesce a comprenderne il rilievo. Non si mette ovviamente in discussione l’autonoma decisione della Soprintendenza di segnalare all’Autorità Giudiziaria situazioni dalla stessa reputate di possibile rilievo penale, ma si contesta con assoluta fermezza che una tale decisione venga platealmente esternata in una comunicazione le cui finalità sono volutamente quelle di determinare una anomala situazione di tensione istituzionale. Non solo nei confronti del Comune di Otranto, in quanto alla conferenza di servizi hanno partecipato una serie di Amministrazioni, anche dello Stato, nonché la Regione Puglia e la Provincia di Lecce, che hanno tutte espresso parere favorevole al progetto in esame; e hanno espresso parere favorevole nonostante la Soprintendenza, anche in sede di conferenza, abbia manifestato le stesse valutazioni formulate nella nota.
Verrebbe da dire: tutti correi? Di contro, poi, nella stessa nota si preannuncia l’intenzione di proporre opposizione all’atto conclusivo della conferenza, così come previsto dall’art. 14-quinquies della L. n. 241/1990. Benissimo, ma delle due l’una: per ricorrere contro la decisione della conferenza è necessario prima riconoscerne la legittimità. Solo in questo caso si giustifica l’opposizione proposta al Presidente del Consiglio dei Ministri che sarà valutata in una Conferenza di Servizi appositamente convocata. Se, come la legge consente, la Soprintendenza intende portare la vicenda all’esame della Presidenza del Consiglio, quale sarebbe il pericolo cui sono esposti gli interessi pubblici affidati alla tutela della Soprintendenza medesima? Non è forse quella la sede nella quale ogni valutazione potrà essere effettuata? E non è forse una sede di massima garanzia anche per la Soprintendenza per le Province di Brindisi, Lecce e Taranto?

Venerdì, 9 Novembre, 2018 - 00:06