"Ero, sono e rimarrò antifascista”

Apollonio Tundo, per la prima volta dopo 45 anni, non è candidato al Consiglio comunale di Galatina

“I marpioni e i camaleonti di sempre sono tornati alla ribalta, mimetizzandosi dietro ad una serie di liste e candidati, come se per governare una città basti riempire liste fatte solo per  catturare la buona fede dei cittadini con faccioni in manifesti 6×3”. Apollonio Tundo sbuffa e spegne l’ennesima sigaretta (in un giorno è arrivato a fumarne sessanta). Si accorge di essere osservato e non butta il mozzicone per terra, come ancora talvolta gli capita di fare, ma lo conserva in un pacchetto vuoto “per poi buttarlo nell’indifferenziata”.  
Dal 1972, quando per la prima volta fu candidato al Consiglio comunale di Galatina con la lista della “Stretta di mano” capeggiata da Paolo Forte, non aveva saltato una candidatura. Quest’anno il simbolo del partito in cui milita, Rifondazione Comunista, non sarà presente sulla scheda e neanche lui, a 73 anni, è sceso in campo.
“Io credo che questa volta la storia debbano scriverla i cittadini liberi –afferma-  tenendo presente il programma, premiando l’umiltà, la trasparenza e coerenza di chi si mette in gioco, e non votando l’amico o il vicino di casa in quanto tale, perché in ballo c’è l’avvenire dei nostri figli, e la vivibilità della nostra comunità.
Spero in un colpo d’ali dei Galatinesi, unica condizione per sconfiggere quanti per decenni hanno distrutto questa città con facili promesse che loro per primi sanno di non poter mantenere”.
“Vedo troppi candidati ergersi a paladini –sospira ricordando i tempi in cui era lui ad urlare dai palchi- e dichiararsi capaci di risolvere i tanti problemi che esistono a Galatina, come in altre città, ma tutti sappiamo che hanno sempre fatto sonni tranquilli mentre c’era chi si confrontava, lottava e manifestava anche denunciando le varie istituzioni a livello provinciale – regionale – nazionale”.
“Credo che bisogna ribaltare questo stato di cose –è la sua ricetta- e affidarsi a quei giovani che da anni sono protagonisti, battendosi con coraggio, con passione e coerenza, dando il proprio contributo e non solo in campagna elettorale. Mi sento di fare un appello ai miei concittadini, e lo faccio con l’umiltà e la passione di chi da 50 anni si batte contro gli affaristi, la burocrazia, la tirannia e il malcostume.
Solo se i Galatinesi sapranno essere uniti l’11 Giugno potremo tutti insieme scrivere una nuova e bella pagina per una Galatina migliore, sconfiggendo tutti i “trasversalismi” e tutti quei raggruppamenti che pur di raccogliere voti hanno riempito le loro liste di destra e finta sinistra”.
L’ex-demoproletario non nasconde le sue preferenze: “In questo panorama, e analizzando la storia dei vari candidati, io vedo che l’unica coalizione che può rappresentare la nostra città è la coalizione Bene Comune con Roberta Forte Sindaco e le sue due liste: Progetto Galatina e Galatina Bene Comune, con dentro donne e uomini liberi e di grandi qualità”.
“Ricordo che la politica appartiene a tutti -afferma l'ex-compagno di Mario Capanna, Nichi Vendola e Fausto Bertinotti- ma non tutti appartengono alla politica. Ero, sono e rimarrò antifascista”. L’allusione all’ex-esponente di Fratelli d’Italia accolto in una delle liste che sostengono Paola Carrozzini, candidata sindaco del PD, è fin troppo evidente.
È arrivato, comunque, il momento di accendersi un’altra sigaretta.

Lunedì, 22 Maggio, 2017 - 00:07