Era 'Santa Chiara' oggi è 'San Luigi'. Il culto del gesuita dei Gonzaga è sempre vivo a Galatina
Nel 1605 si cominciò a costruire la Chiesa di Santa Chiara. Nel 1607 era già stata completata mentre i lavori relativi al convento proseguirono fino al 1620. Le prime due clarisse 'fondatrici' arrivarono a Galatina dal monastero di Santa Maria degli Angeli di Brindisi nel 1618. Tutte le altre monache di clausura entrarono nel convento dell'attuale piazza Galluccio nel 1623. La Chiesa oggi viene detta 'di San Luigi' perché è sede dell'omonima confraternita. Il culto verso il Santo gesuita appartenente alla famiglia dei Gonzaga è stato sempre vivo in città. Sono molti i galatinesi che portano il suo nome. La processione ha sempre un discreto seguito e si svolge soprattutto nel centro cittadino.
Luigi era figlio del marchese Ferrante Gonzaga, nato il 19 marzo del 1568, fin dall'infanzia il padre lo educò alle armi, tanto che a 5 anni già indossava una mini corazza ed un elmo e rischiò di rimanere schiacciato sparando un colpo con un cannone. Ma a 10 anni Luigi aveva deciso che la sua strada era un'altra: quella che attraverso l'umiltà, il voto di castità e una vita dedicata al prossimo l'avrebbe condotto a Dio. A 12 anni ricevette la prima comunione da san Carlo Borromeo, venuto in visita a Brescia. Decise poi di entrare nella compagnia di Gesù e per riuscirci dovette sostenere due anni di lotte contro il padre. Libero ormai di seguire Cristo, rinunciò al titolo e all'eredità ed entrò nel Collegio romano dei gesuiti, dedicandosi agli umili e agli ammalati, distinguendosi soprattutto durante l'epidemia di peste che colpì Roma nel 1590. In quell'occasione, trasportando sulle spalle un moribondo, rimase contagiato e morì. Era il 1591, aveva solo 23 anni. (Avvenire)
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