È l'amore il segreto

24 luglio 2016, Germania, attentato ad Ansbach: 27enne siriano richiedente asilo si fa esplodere.
Ennesimo attentato, ennesima strage. Uomini stanchi di vivere nella perenne paura dell’ignoto. Ignoto, perché gli atti terroristici non conoscono preavvisi. Consistono in quell’assalto improvviso che ha lo scopo di cogliere il nemico impreparato. Una storica strategia che da Cesare ad Hitler è stata ereditata dal nostro presente. Atti che si aggirano attorno a quell’imprevedibilità dell’azione che spaventa, mette in allarme le vite di tutti, sempre e comunque.
“La più antica e potente emozione umana è la paura e la paura più antica e potente è la paura dell’ignoto”, scrisse Howard Phillips Lovecraft (scrittore, poeta, critico letterario e saggista statunitense riconosciuto tra i maggiori scrittori di letteratura horror del Novecento). Ed è esattamente così, questo è quanto continua a verificarsi in questi giorni: la paura verso ciò che non si sa potrebbe accadere, in che modo e quando.
Questa paura ha, di conseguenza, un decisivo impatto nella vita di tutti i giorni. Animi destabilizzati, bambini che preferiscono restare chiusi in casa tra il calore e gli affetti di una famiglia che mai al mondo vorrebbero perdere. Atti che portano ad estremo dolore: donne che invano piangono la morte dei loro figli, dei loro mariti. Feste che conoscono una tragica fine di corpi abbandonati in un unico grande letto di sangue, di sirene che rumoreggiano in siffatto scenario. Città dove il silenzio è sinonimo di angoscia, dove si respira un’aria così pesante che scoraggia.
Si è in allerta anche semplicemente andando a fare la spesa. Il tutto frutto di un tempo in cui sentimenti di ostilità, avversione, disprezzo si affermano così prepotentemente rubando il posto alla pace, all’amore.
Intorno alla prima metà del Novecento Salvatore Quasimodo, importante poeta ermetico italiano, sosteneva l’inevitabile e congenita indole omicida dell’uomo. Indole che, fin dai tempi più antichi, lo ha instancabilmente accompagnato nelle diverse epoche storiche e che lascia il segno, ancora una volta.
E allora perché uccidere? Perché privare della vita? Perché sopportare tanta sofferenza? Immaginiamo solo per un attimo di essere un'unica grande famiglia, che senso ha tutto questo? Domande che non trovano una risposta, umanità che implora una pace in grado di imporsi contrastando la dilagante belligeranza che è all’ordine del giorno. Non si può essere indifferenti, l’indifferenza distrugge, non ammette soluzioni.
È l’amore il segreto, bisognerebbe praticare intensamente questo sentimento, professarlo ovunque ed in ogni istante della nostra vita. “Il giorno in cui il potere dell’amore supererà l’amore per il potere il mondo potrà scoprire la pace”-Mahatma Gandhi.

Mercoledì, 27 Luglio, 2016 - 00:06