Due galatinesi a Firenze sul Lungarno

Un casuale incontro con monsignor Enzo Pisanello, vescovo di Oria

Cara redazione, caro professore Dino Valente, sono Stefano Rizzo, suo ex-allievo presso IPSIA di Galatina, e figlio di Pietro Leonardo Rizzo (detto Narduccio) decorato con la medaglia al valor
militare in quanto lo zio Antonio Rizzo, era stato deportato nei lager nazisti e ricordato con un vostro articolo (http://www.galatina.it/tre-galatinesi-decorati-aver-reso-onore-alla-patria).
Sono di servizio nell'Esercito Italiano di stanza a Firenze da ormai 15 anni e tra le mie attività ho la necessità di svolgere un piano di addestramento atto a mantenere un elevato livello di "efficienza operativa" così il giorno 03 Luglio c.a. alle ore 18.00-18.15, mentre effettuavo i miei 15 Km di defaticamento dell'attività pesante del giorno precedente, transitavo di corsa sul Lungarno di Firenze all'altezza della sede della Biblioteca Nazionale, quando all'improvviso scorgo un gruppo di persone.
Queste attraversavano la strada attigua e scrutando da lontano il Pontevecchio si accingevano al passaggio sul marciapiede, io rallentai ma pochissimo prima di incrociare la parte più folta del gruppo, un signore (il più in là con l'età) mi tagliò la strada. Lo schivai, mi voltai, guardai e rallentai. Quel signore mi chiese subito scusa, riconoscendo che aveva tagliato la strada. Mi arrestai. E si, lo conoscevo, era un volto noto, notissimo direi a noi Galatinesi.
Esclamai: "Don Enzo". Mi venne incontro e si arrestò anch'egli dicendomi: ma io ti conosco!!! Mi diede subito la mano e la strinse come quando si stringe ad una persona cara che non si incontra da fin troppo tempo. Lo rassicurai, presentandomi e raccondandogli di quando e in che occasione lo avevo incontrato.
"Don Enzo Pisanello", dalla croce che aveva, riconobbi che era diventato Vescovo. Al cenno dell'inchino che gli rivolgevo, in segno di rispetto, mi abbracciò e successivamente tenendomi le mani sulle spalle mi disse: "per chi mi conosce Don Enzo, io sono sempre Don Enzo, non sono io che cambio nome ma è solo il Papa".
Ci salutammo caldamente e vivamente, (strappandogli la promessa di rivederci presto e in quell'occasione di porgere la Sua Benedizione alla mia famiglia) proprio come due paesani che per
coincidenza si sono incontrati nella culla del Rinascimento, Firenze  (scenario fantastico!).
In quest'occasione ho avuto la conferma tangibile e inconfutabile che è stato, è e sarà una persona "Umile tra gli Umili".
Grato e onorato di  aver re-incontrato Mons. Enzo Pisanello, Vescovo della Diocesi di Oria.
Ma come è piccolo il mondo!

Lunedì, 7 Luglio, 2014 - 00:06

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