Caro Dino, domenica scorsa, 5 Maggio 2013, i bambini della Chiesa Matrice hanno ricevuto la Prima Comunione presso la Chiesa di Maria Ss. Immacolata, da tutti conosciuta come Chiesa del Collegio, in quanto la chiesa di S. Pietro e Paolo è al momento in parte inagibile per i lavori di ristrutturazione. Non vorrei però soffermarmi su questo aspetto puramente tecnico, bensì sulla celebrazione della Santa Messa in questione. Il celebrante era don Aldo Santoro il quale è stato coaudiuvato da don Fedele Lazari. I due sacerdoti hanno dato insegnamento di umiltà e bontà.
A noi genitori e parenti dei bambini che credevamo importante fare pendant tra il mocassino bluette e l'astina degli occhiali, la camicetta in pizzo e l'acconciatura da cento euro per le signore, hanno evidenziato che bisogna essere 'grandi' dentro e non esteriormente. Particolarmente emozionante è stato il momento dell'aiuto dato a don Aldo, nel sedersi, da parte di don Fedele, il quale nonostante la malattia  e la sofferenza sostiene un altro uomo di Dio, anch'egli ammalato.
Con questo gesto di fratellanza e altruismo ci ha, ancora una volta, detto " AMERAI IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO". Don Fedele e don Aldo sono due grandi uomini di fede che hanno speso tutta la loro vita nell'insegnamento dei principi cristiani. Sono due persone speciali e basta pensarli una volta durante la giornata che ti fanno stare bene.
Quando ero suo scolaro, rammento con piacere, don Fedele mi insegnò quei princìpi in cui ancora oggi credo: non avere mai invidia e gelosie, il rispetto per gli altri e l'ugualianza degli uomini. Dopotutto lo cantava anche Gino Paoli: "Cristo ha l'anima di un arlecchino, con tutti i colori dell'arcobaleno".

Caro Santino, in questa tua lettera hai sintetizzato egregiamente i pensieri di tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di 'incontrare' don Fedele e don Aldo. A loro saremo sempre grati soprattutto per l'esempio che ogni giorno ci donano. (d.v.)

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