"Domestic Landscape" nel Museo Civico Cavoti e nell'Art and Ars Gallery

Le riflessioni artistiche di Federica Cogo e Silvia Libera Forese. L'Urkuma di Stefano De Santis

Il 15 ottobre alle ore 19, all'Art&Ars Gallery ci sarà il vernissage di 'Domestic Landscape' la mostra di Federica Cogo e Silvia Forese curata da Katia Olivieri. Alle ore 21 presso il Museo Civico "Pietro Cavoti" di Galatina è prevista una performance sonora di Stefano Urkuma De Santis. Seguirà un Cocktail Party.
Domestic Landscape parte da uno spunto preciso: la mostra The New Domestic Landscape tenutasi al MOMA di New York nell’oramai lontano 1972, una grande esposizione il cui intento era diffondere l’architettura e il design d’avanguardia. Erano gli anni del radical design, che contestava palesemente tanto lo stato del design alla fine degli anni Sessanta, quanto l’intero contesto sociale in cui operavano i progettisti, caratterizzato da un rigido e dogmatico funzionalismo accademico. In contrapposizione a esso veniva proposta una visione liberatoria della vita e del progetto. Alla grande esposizione presero parte, tra gli altri, Sottsass, Zanotta, Archizoom e Superstudio. Quest’ultimo era un gruppo di architettura radicale ideatore degli “Istogrammi” – oggetti costruiti sulla base di un reticolo spaziale a maglia ortogonale, adattabile alle diverse scale, dal design all’urbanistica –, dal cui catalogo furono prodotti oggetti, mobili, environments che disegnavano un modo nuovo di concepire il design e l’ambiente domestico come “Paesaggio artificiale”, da ridefinire di volta in volta con estrema libertà per “l'edificazione di una natura serena e immobile in cui finalmente riconoscersi”.
In Domestic Landscape, le due giovani artiste italiane Federica Cogo e Silvia Libera Forese partono da questo spunto creativo per riflettere su quanto sia rimasto di quel “periodo epico”, documentando, attraverso progetti, installazioni e micro sculture – dislocati negli spazi del Museo Civico Cavoti e di Art and Ars Gallery – la loro personale visione di un Paesaggio Domestico spesso disfunzionale, costruito e abitato da oggetti quotidiani che alludono a un significato che li supera e che, spesso, viene da lontano, pregni di “memoria oggettuale”, in cui sono visibili le trasformazioni delle relazioni umane, delle strutture familiari e sociali. Il Paesaggio Domestico di Cogo e Forese viene analizzato mediante il sistema di opposizioni e significazioni, di segno e materia, colore e progetto, e in un continuo fluttuare di senso offre uno spaccato della situazione tanto intimo e personale quanto collettivo, creando un percorso/racconto dinamico che coinvolge e avvolge lo spettatore, lasciandogli comunque la possibilità di entrare negli spazi mentali che i loro oggetti suggeriscono.

Federica Cogo -Verona (1985) si laurea in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Verona portando come tesi l’intero studio del suo operato artistico. Dopo numerose esposizioni collettive locali, nel 2011 inizia a collaborare con PH Neutro, prima e unica galleria specifica per la fotografia contemporanea che ha sede a Verona e Forte dei Marmi. Nel 2012 si aggiudica a Premioceleste il 2° premio nella sezione video con il lavoro Untitled #1, che la fa esporre presso l’Ex-Gil di Roma. Qualche mese dopo è all’interno del progetto PLAYTIME curato da Cecilia Freschini, che la porta ad esporre a Pechino e successivamente a Milano, in collaborazione con VisualContainer. All’interno del Premio Internazionale Arte Laguna 2013 vince una residenza d’artista presso Lab_Yit in Cina. Durante questo soggiorno espone la sua nuova serie Pollution presso Caochangdi Art District a Pechino. Nello stesso anno entra a far parte dei finalisti nel concorso Co.Co.Co. 13 (Como Contemporary Contest 2013), grazie al quale rappresenta con altri 5 artisti la sezione italiana all’interno della biennale europea JCE June Création Européenne. Nel 2014 espone presso The FORMAT Gallery a Milano con la sua prima personale The day after the fifth a cura di Daniele De Luigi. Nello stesso anno viene selezionata dal G.A.I. (Associazione Circuito Giovani Artisti Italiani), ed entra a far parte di Giovane Fotografia Italiana #03. Con il progetto espone a Reggio Emilia all’interno di Fotografia Europea 014 la sua serie Stars and Stripes. Successivamente la serie verrà esposta in una bipersonale all’interno di Art Verona con la galleria The FORMAT Gallery. Nel 2015 all’interno del contest Who Art You? si aggiudica il Special Prize D’Ars e viene selezionata da L’Art Pour L’art con il video Game. Attualmente collabora con la galleria ART and ARS Gallery di Galatina e la galleria milanese ALIDEM.

Silvia Forese - Bussolengo (VR) 1984. Si è diplomata all’Accademia di Belle Arti G.B. Cignaroli di Verona nel 2010. Durante tutto l’anno 2008 ha studiato presso la “Escola Superior de Disseny” a Barcellona. Forese ha esposto in varie mostre in Italia, USA e Inghilterra. Ricordando la prima personale nel 2010 con la Galleria Cardazzo Factory a Milano, poi a New York City, dove invitata dalla società ContaminateNYC, ha vissuto e lavorato per un anno, partecipando a diverse collettive e festivals. Ricordiamo a proposito la mostra personale ‘The pleasure is all mine’ nel 2011. In fine a Londra, dopo la mostra personale ‘Lost Property’ inizia la collaborazione con un’altra artista. Attualmente collabora con HartsLane Studio di Londra e partecipa a numerosi progetti come illustratrice freelance per il magazine MemeCult. Vive e lavora a Londra

Urkuma: Concerto per oggetti dismessi info: La Brionvega TS 502, la Olivetti Lettera 32, la Superpila AT22 sono tre oggetti per la comunicazione, ormai superati, dismessi: una radio, una macchina da scrivere, un amplificatore telefonico.
Urkuma userà questi tre oggetti domestici, pensati negli anni 60 e 70 per essere "funzionali" alla vita di ogni giorno, in questo concerto, scardinando la loro struttura realizzata dai rispettivi ideatori e che nel suono che produrranno , diventano oggetti organici, liquidi, astratti e altro da se stessi.

URKUMA, al secolo Stefano De Santis (28/05/1972), laureato in Ingegneria dei Materiali e Tecnico in Acustica Ambientale, è incline a fare uso di qualsiasi cosa sia a portata di mano, tra cui piccoli dispositivi elettronici, clarinetto, effetti, strumenti autocostruiti, nastri, feedback-box e tutto ciò che sia possibile abusare per produrre suono. Ha pubblicato per etichette discografiche in Polonia, Francia, Austria, Giappone, Canada, Portogallo. Realizzatore di colonne sonore per film e documentari, sue musiche e installazioni sono state selezionate ed esposte in Italia( Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, Spazio Ersetti a Udine, ..),Stati Uniti d'America (Galería Galou di New York), Francia (Sos Art a Parigi), Austria (Wienmodern a Vienna), Slovacchia (Next03 a Bratislava), Svizzera (CCC a Berna), Raster gallery a Varsavia. È attivo con performance e concerti dal vivo in tutta Europa.
Urkuma è un antico termine dialettale utilizzato in provincia di Lecce, che sta ad indicare uno stato di non-equilibrio, una imminente caduta, uno scompenso psico-acustico. Urkuma come esatto contrario del concetto di nirvana buddista.

Giovedì, 13 Ottobre, 2016 - 00:05