"Dispositivi all'avanguardia nel percorso dal territorio all'ospedale”

Nuove tecnologie sempre più “alleate” dei medici. Soprattutto quando la posta in gioco è altissima: la vita del paziente. E il tempo, ma anche la qualità dell’intervento e l’organizzazione della rete d’emergenza sono fattori determinanti. Di questi temi si parlerà nella tavola rotonda in programma il 6 dicembre 2018, dalle ore 13,30 alle 17,30, nella direzione sanitaria dell’Ospedale “Vito Fazzi”. L’evento, denominato “High Quality Cpr & High Perfusion Cpr, dispositivi all'avanguardia nel percorso dal territorio all'ospedale”, è dedicato a tutte le unità operative ospedaliere, ma in particolar modo ai Dipartimenti di Anestesia e Rianimazione, Cardiologia, Cardiochirurgia, Emodinamica, Pronto Soccorso e 118.
Al dibattito, che sarà moderato dal direttore del SEUS 118 Maurizio Scardia e dal direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia dell’Ospedale di Casarano, Giancarlo Piccinni, interverranno il Direttore Generale ASL Lecce, Ottavio Narracci, il Direttore Sanitario Rodolfo Rollo e il Direttore medico del “Fazzi” Giampiero Frassanito. Il confronto sarà arricchito dall’esperienza di un luminare come il prof. Alessandro Santo Bortone (Coordinatore Emodinamica Interventistica del Dipartimento dell'Emergenza e dei Trapianti di Organi del Policlinico di Bari) e dal contributo dei direttori di unità operativa del “Vito Fazzi”, Giuseppe Pulito (Anestesia e Rianimazione), Giuseppe Colonna (Emodinamica e Cardiologia Interventistica), Giovanni Casali (Cardiochirurgia), Silvano Fracella (Pronto Soccorso), nonché da Federico Fumagalli (Marketing Manager della ZOLL Medical Italia) e Bas Van De Wekker (International marketing Manager Zoll). Esperti e tecnici dialogheranno su questioni cruciali legate alle emergenze più gravi, a partire dall’arresto cardiaco, che è il più importante problema sanitario in Europa: ne vengono colpite ogni anno circa 400mila persone, 60mila solo in Italia. Le linee guida ERC (European Resuscitation Council) del 2015 per la rianimazione cardiopolmonare (RCP), del resto, chiariscono che nella maggior parte delle situazioni di emergenza la qualità dell’intervento effettuato dai soccorritori può fare la differenza tra la vita e la morte, per cui è auspicabile che possano beneficiare di un supporto e di un monitoraggio adeguati. «Tecnologie innovative, tempi del soccorso e procedure di attivazione della rete dell’Infarto Miocardico Acuto (IMA) – spiega il Direttore Generale Ottavio Narracci - sono riferimenti utilissimi nel momento iniziale e più critico del percorso che, successivamente, si svilupperà all’interno delle strutture ospedaliere d’emergenza, dove il personale sanitario potrà operare più efficacemente e offrire al paziente una maggiore garanzia di sopravvivenza o di riduzione del danno: risultati ottimali per cui è impegnata quotidianamente ogni nostra struttura, dal territorio all’Ospedale».

Giovedì, 6 Dicembre, 2018 - 00:04