Disconnessi per una settimana

Un gioco educativo messo in atto dalla 2B della "Giovanni Pascoli"

L’11 Febbraio del 2020 il nostro professore di tecnologia, Andrea Coccioli, ci ha proposto una sfida: non usare il telefono (tranne per chiamate o SMS), i dispositivi elettronici e disconnettersi dal WIFI e dai dati mobili per un’intera settimana. Per qualcuno sembrerà poco, ma per noi ragazzi è una sfida quasi impossibile con lo 0% di aspettativa.
Quando il professore ce l’ha proposto ha aggiunto che ci sarebbe stato un premio per i vincitori della sfida e tutti noi eravamo incuriositi dal premio considerando le difficoltà di quella lunga (vorrei sottolinearlo tre volte: LUNGA!!!) settimana disconnessi dal mondo intero. Quel giorno tutti noi abbiamo scelto se partecipare o meno e abbiamo accettato (sapendo di fallire), ma la nostra scelta non è stata quella di tutti gli altri: quasi metà classe ha deciso di non partecipare! Alcuni non hanno preso parte perchè avevano delle motivazioni di comunicazione urgente all’ interno del nucleo famigliare, ma altri non hanno partecipato perché non erano in grado di resistere un’intera settimana senza i social network. Ormai tutti noi dipendiamo dagli smartphone, computer e tablet. Siamo gli schiavi della tecnologia! Molti non resistono alla tentazione di non utilizzare i social, perché non hanno nulla da fare, ma secondo noi ciò dipende dal fatto che si rifiutano di essere creativi o di utilizzare il tempo libero per altre attività. Sinceramente pensiamo che la tecnologia sia utilissima, se utilizzata in modo corretto, poiché ci fa comunicare molto comodamente spendendo poco e ci rende più informati anche dal punto di vista culturale. Per alcuni è stata una passeggiata dato che spesso gli veniva sequestrato il cellulare, ma per altri è stato un vero incubo, questo perché il 46% degli 11/13enni è attaccato allo smartphone dalle 2 alle 3 ore al giorno, mentre crescendo l’uso aumenta e può arrivare fino alle 10 ore al giorno. La situazione peggiora sempre più, infatti, come risulta da una ricerca effettuata online (repubblica.it), anche a scuola si presenta un utilizzo del telefono, nonostante i divieti: alla scuola secondaria di primo grado solo l’8% degli alunni utilizza il dispositivo, questo accade anche alla scuola secondaria di secondo grado dove la percentuale sale fino al 59%. Tutto ciò avviene anche perché alle medie c’è ancora un controllo da parte dei docenti, alle superiori non più. Anche i genitori o gli adulti, in generale, non danno l’esempio, infatti mole volte quando i bimbi piangono, che si fa? Si mette un cartone animato o un video su Youtube, ma non si legge mai una favoletta o non si fa un disegno, come una volta! La sfida inizia al meglio anche se il fatto di dover spegnere i dati mobili e il WIFI è stato un duro colpo. Nei primi due giorni di sfida è stato difficilissimo ambientarsi alla nuova routine senza internet e infatti già quattro concorrenti sono stati eliminati. Il nostro professore è rimasto molto sorpreso nell’apprendere che in soli due giorni quattro alunni erano stati eliminati. Trascorso il week-end, la tentazione di aprire WhatsApp si faceva sentire sempre di più e, infatti, qualcun altro è caduto nel tranello del cellulare. Finalmente arrivato il fatidico e tanto atteso mercoledì 18 tutti noi eravamo felicissimi dato che dopo la quinta e ultima ora sapevamo che il WIFI e i dati mobili sarebbero tornati attivi e funzionanti in un batter d’occhio! Alla fine sono stati proclamati ben 13 vincitori (tra cui noi e a essere sincere non ce l’aspettavamo proprio!). Dopo abbiamo scoperto il nostro premio: un 10 come voto e una cena di classe con le bibite offerte dal nostro amatissimo professore e metà pizza pagata dai perdenti. Alla fine della settimana abbiamo considerato quanto il tempo sia volato via, ma ogni giorno della sfida la tentazione era più forte e resistere era difficile, ma trascorrere del tempo senza WIFI è stato bello. È stato molto significativo restare senza svariate applicazioni per una settimana, perché si scoprono attività nuove: giocare fuori, approfondire degli argomenti scolastici o svolgere degli esercizi di potenziamento per il proprio sport. Uno dei problemi più complessi è stato l’aspetto didattico, perché per ottenere il significato di molte parole, siamo state costrette a procurarci un dizionario ormai riposto tra gli scatoloni. Questa sfida è stata molto insolita, ma allo stesso tempo divertente. Per la cronaca, la sfida si è conclusa con 13 vincitori, 6 perdenti, 9 perdenti in partenza (non partecipanti). Il coordinamento del lavoro è stato svolto dalla Prof.ssa Rosa Dell’Erba.
L’elaborato è stato redatto da Miriam Mignogna e Giada Sbrilli della Classe 2B, scuola media “Giovanni PASCOLI” Polo 1 – Galatina.

La dirigente scolastica, Anna Antonica, si ritiene soddisfatta della sfida intrapresa e aggiunge: “Si impara giocando, lo diciamo da pedagogisti quando parliamo dell'apprendimento in età infantile, ma lo diciamo ogni volta che vogliamo che un apprendimento sia significativo. Ecco perché il gioco proposto dal prof Andrea Coccioli mi è parso da subito un'occasione per far cimentare i ragazzi in una sfida contro se stessi ed un'ottima occasione per far riflettere i nostri studenti sulla ormai nota dipendenza dai social. Sono lontani ormai i nostri tempi quando il telefono era legato ad un filo e quando circolavamo con i gettoni per chiamare casa e avvisare che rientravamo un po' più tardi dal nostro "giro alla villa". Per aiutare i ragazzi ad usare al meglio la tecnologia, ma anche per aiutarli a rimanere sempre protagonisti attivi del loro agire, abbiamo applaudito e condiviso la sfida”.

Domenica, 1 Marzo, 2020 - 00:05