Dio perché a volte sei così cattivo?

Tante case tirate giù in pochi secondi,  che lasciano commozione, disperazione e una rabbia profonda.
Non sono venute giù solo le case è venuta giù la storia, la cultura, la bellezza dei luoghi, la bellezza del paesaggio.
Si sono disintegrate famiglie, attività, comunità. Sconvolta una quotidianità che in quei posti scorreva lenta, tranquilla, immersa nel verde, nel pulito, nel rispetto delle tradizioni, tra campanili e chiese, stradine e ruscelli, tra salite e discese.
Tutto cancellato all’improvviso, tutto cambiato all’improvviso.
Ci si ritrova tra bare e feriti, tra pianti e lamenti.
C’è una messa all’aperto stasera, in suffragio ai tanti morti.
Volti rassegnati e sporchi, sfiduciati e stanchi.
Da dietro le parole del “buon parroco” si odono appena, dà fiducia alla gente, dà una speranza
a chi non ha più una casa, a chi ha perso un figlio, o un fratello o i genitori, a chi ha perso tutto.
Parla a chi giace ancora sepolto dalle macerie in attesa di un soccorso  che non è arrivato: “Il buon Dio dall’alto ci aiuterà, ci guiderà, ci accompagnerà in questo calvario. No, non ci lascerà soli”.
Ed io ammutolito e chiedermi infinite volte: Dio perché a volte sei così cattivo?

Lunedì, 29 Agosto, 2016 - 00:06