"Dentro di te il fanciullino"

Bello e messo in posa. Eccomi qui, pancia in dentro e petto in fuori. Capelli spettinati, piedi scalzi, occhi ribelli. Sono proprio un figurino, spaccherò il mondo da grande. Un bel respiro e mano sul fianco, orgoglioso di mostrarmi in tutta la mia bellezza. Fisichino gracile, magliettina e pinocchietti niente male, infondo mamma me lo dice sempre che sono un bel bimbo. Ah, la mia mamma, lei è la migliore, le voglio un sacco di bene e anche al mio papà. Da grande vorrei tanto essere forte e in carriera come lui, un uomo tutto d’un pezzo.
Eccomi qui, nel periodo più bello della vita, quello in cui per essere felici basta proprio poco: scherzetti qua e là, qualche corsetta, giri in bici spericolati e poi cosa importa se mamma sarà pronta a suonarmele? Le prometterò di non farlo più, come tutte le altre volte del resto. Com’è bello essere piccoli - “I fanciulli sono continuamente ebbri, ebbri di vivere”. Paul- Jean Toulet - .
Eccomi qui, io e le mie ambizioni. Spensierato, immerso in un tempo che mi regala, istante per istante, la voglia di vivere, di fare, di imparare. A proposito di imparare…la scuola. Beh, non ne sono particolarmente portato, però mi piace andarci, lì ci sono tutti i miei amici ed io sono il leader del gruppo.
Eccolo là, quel fanciullo che, col trascorrere degli anni è diventato un ragazzo, e poi un uomo, un marito, un padre.
Stracolmo di valori, sei quel modello che, giorno dopo giorno, ha sempre qualcosa di nuovo da insegnare. Un papà fin troppo premuroso, pronto a farsi in mille per accontentare le sue tre principesse. Un lavoratore eccezionale, un cuoco da far invidia. E poi ancora un navigatore satellitare umano, il nostro autista personale, il consigliere perfetto.
Insomma, caro papà Lucio, per noi sei questo e molto altro.
In questo giorno così speciale, auguri a te, ai tuoi 53 anni.
Auguri ai 53 anni del tuo fanciullino, lo stesso che è ancora in te e speriamo non ti abbandoni mai. Il tempo passa, ma il fanciullino che è in noi resta e non c’è occasione in cui non faccia capolino per dire la sua. Proprio come ora, che leggendo si commuove. Lo senti? Basta solo farci caso.
“È dentro di noi un fanciullino che non solo ha brividi, come credeva Cebes Tebano che primo in sé lo scoperse, ma lagrime ancora e tripudi suoi. Quando la nostra età è tuttavia tenera, egli confonde la sua voce con la nostra e dei due fanciulli che ruzzano e contendono fra loro e insieme sempre temono, sperano, godono, piangono, si sente un palpito solo, uno strillare e un guaire solo. Ma quindi noi cresciamo, ed egli resta piccolo; noi accendiamo negli occhi un nuovo desiderare ed egli vi tiene fissa la sua antica serena meraviglia; noi ingrossiamo e arrughiamo la voce ed egli fa sentire tuttavia e sempre il suo tinnulo squillo come di campanello”.
Scriveva Giovanni Pascoli nel tardo Ottocento. Ed è proprio così, non si ha mai il coraggio di abbandonare definitivamente il bimbo che si è stati. Al contrario, lo si conserva dentro e per sempre sarà parte di noi, per sempre sarà parte di un’anima che necessita della sua presenza per vivere a colori, continuare a sognare, a stupirsi, a gioire delle piccole cose.
In questo giorno così speciale, tanti auguri a te, a quel piccolo grande uomo che sarà sempre il nostro faro in mezzo alla tempesta, il nostro punto di riferimento costante.
Tanti auguri Papà!

Venerdì, 3 Febbraio, 2017 - 00:06