Davanti ai Carabinieri u Paulucciu zzaccau a fare u pacciu

"E ce bbolanu quisti mò, disse u Spingulatisa", tirando verso di se le redini e fermando di fatto il carro. Avvicinandosi, il brigadiere, chiese i documenti. Dopo un rapido sguardo, a quei pochi e insufficienti fogli di carta, si rivolse al conducente del mezzo: "Mi scusi, Sig. Daprile, ma lei dove è diretto?""Aggiu consegnare stu vinu novu, pe cuntu de Don Ginu Vallone, a nu cuginu sou, ca abbita a nnanzi e tajate, comu trasi intru a Lecce",  rispose Paolo.
Ma lei non può circolare con questo mezzo, disse il brigadiere al controllato, né può addirittura andare a Lecce. Perché questo mezzo non ha le condizioni strutturali, secondo il Codice della strada, che gli permettano di percorrere strade sia urbane che extraurbane. Insomma è un mezzo obsoleto. 
"Ce ede? Ma cu tanti camini de a cimenteria ca sta passanu propriu a mie iti fermare? "-esclamò Paolo indicando i mezzi che di tanto in tanto passavano dal cementificio aperto, un decennio prima, dalla coraggiosa imprenditorialità de don Ninu Fedele
Il brigadiere facendo segno cu la manu, all'appuntatu, decise di mettere sotto sequestro il carro compreso il cavallo.
A stu puntu u Paulucciu zzaccau a fare u pacciu.  Le sue urla e lamentele mettevano a luce la sua situazione economica e il disagio familiare, che tutti i giorni era costretto a caricarsi sulle spalle. Quando con un salto felino scese dal carro, gettandosi a terra, mise la testa sotto la ruota del carro. I militari cercando di tirarlo via da quella posizione pericolosa, cercavano di calmarlo. Ma invano , lui gridava al suo Orbo, questo il nome del quadrupede, di partire.
I due carabinieri riuscirono a tirarlo fuori, dopo vari tentativi. E lui ancora: "nu la fazzu cchiui, basta! " 
"Ora basta, signor Daprile, altrimenti la sbatto dentro, sono stato chiaro?" Solo così, il brigadiere riuscì a calmare il disperato trainiere. E continuando: "Senta, per cortesia, se ne vada e ci lascia lavorare. Appuntato, dia al Signore quei quattro fogli di carta, con i quali va in giro". 
U Paulucciu se scotulau a giacchetta e li cazzi ( qui attenzione alla pronuncia, le zeta de "li cazzi" si pronunciano molto morbide, trattandosi dei pantaloni dell'uomo) e se ne sciu, rozzulandu.
I due militari decisero di ritornare in caserma, dopotutto quella era la prima pattuglia a Galatina. Difatti erano stati ambedue trasferiti da altre città nell'Ombelico del Salento.
Accesa la "camionetta" si diressero in città. Entrando in caserma, il maresciallo si accorse subito che qualcosa aveva turbato i due sottoposti. Erano tutt'e due visibilmente agitati.Tuccau li dumanda u maresciallu, ce era successu. Ma quando, i due raccontarono al dirigente della Stazione l'accaduto, il sottufficiale non potè che schiattare pe le risate.
Quando gli chiesero il motivo di tale divertimento, il maresciallo rispose: "Ma il cavallo di Paolo Daprile è sordo!"
 
Ecco, questo mio racconto non vuol essere la solita burla che ha come protagonisti i Carabinieri, me ne guarderei bene; soprattutto perché personalmente stimo e apprezzo il lavoro della Benemerita e credo che tutti gli italiani dovrebbero essere fieri di questa Arma che tutto il mondo ci invidia.
L'aneddoto di Paolo "Spingulatisa" è la testimonianza dell'interlocuzione tra gli abitanti del Centro Storico galatinese. Quel raccontare, tramandare da generazioni in generazioni i fatti e le vicende di personaggi che hanno vissuto e "regnato" i tortuosi e affascinanti vicoletti. Quella complicità dovuta, forse,  al "mal comune mezzo gaudio". 
Oggi che siamo tutti "gente de u paese", così venivano denominati gli abitanti di Galatina, dai residenti del Centro Antico, che abitavano fuori le mura, non conosciamo il nome del nostro dirimpettaio tant'è che a malapena ci salutiamo.
Non dobbiamo e non possiamo trascurare questo quartiere perché ha forgiato persone che ci hanno trasmesso la loro saggezza, la loro l'umiltà e il loro spirito di appartenenza. 

Leggi qui la prima parte del racconto
Paulucciu Spingulatisa, l'ultimo trainieri
 
 
Martedì, 20 Ottobre, 2015 - 00:06