Da Copertino a Cupertino nel nome di San Giuseppe

Si è conclusa nei giorni scorsi l'esperienza della delegazione copertinese a Cupertino, che l'ha vista protagonista di un ricco programma di eventi per riallacciare i rapporti del gemellaggio tra Copertino e Cupertino iniziato 25 anni fa. A rappresentare l'amministrazione comunale della città del Santo dei voli, il consigliere Mauro Valentino. "Dopo 25 anni - dice Valentino - le due comunità si sono riabbracciate nuovamente. Un'accoglienza fuori dal comune che ha fatto vibrare le corde del mio cuore come non mai. Ci hanno fatto sentire a casa nostra".
Quattordici ore di volo con un unico comun denominatore  per passeggeri ed equipaggio di volo: San Giuseppe da Copertino, il santo dei voli, protettore degli studenti e degli aviatori. "Un onore inimmaginabile per un copertinese - racconta ancora Mauro Valentino - donare al comandante pilota ed all'equipaggio del volo Alitalia, Roma - Los Angeles, le immaginette sacre ed il libro sulla vita del nostro amato San Giuseppe raccontata ai ragazzi scritto dall'amico Giuseppe Trono. A 10000 metri di quota San Giuseppe era più vicino ed il suo nome non poteva essere portato più in alto di così".
Giornate ricche di impegni in cui ci sono stati momenti di scambi culturali, regali e attestati di riconoscimento. "Ho ricevuto un attestato - spiega Valentino - per aver avuto un ruolo determinante in questo storico progetto assieme agli amici americani. Mai come ora è veramente importante curare simili relazioni internazionali con lo scopo di creare nuove opportunità per la nostra comunità". Ed inoltre un briefing presso il comune di Cupertino con sindaco Orrin Mahoney, vice sindaco Gilbert Wong e i componenti del consiglio comunale. Non è mancata la visita alla camera di commercio e relativo incontro con il presidente Kevin McClelland.
"Molto emozionante - racconta ancora il copertinese - anche la visita presso due Istituti scolastici Middle class e quella presso la scuola San Giuseppe da Copertino dove siamo stati accolti con inno italiano e americano cantato dai bimbi, il tutto accompagnato dallo sventolio di bandierine. Insomma - conclude - un'esperienza straordinaria ricca di forti emozioni. Mi sono sentito veramente a casa".

Martedì, 1 Ottobre, 2013 - 00:04