"Cutrofiano prepari un piano per ripulire completamente le cave"

Antonio Galati, consigliere regionale Sel, fa un appello agli amministratori della città dei figuli

«Le bonifiche dei rifiuti sepolti nelle cave ipogee di Cutrofiano sono state già in parte effettuate: il Comune elabori un progetto per completarle e troverà la giusta attenzione presso la Regione Puglia. Sarà così possibile rimuovere non solo i rifiuti rimanenti, ma anche i vincoli urbanistici ingiustificati». Così il consigliere regionale Antonio Galati (Sel) sottolinea la necessità di passare dall'allarme sul presunto interramento di rifiuti tossici in terra salentina alle azioni concrete per bonificare i luoghi nei quali le contaminazioni sono accertate.
«La preoccupazione dell'opinione pubblica è comprensibile – spiega Galati – ed è bene che gli organi di controllo facciano piena luce su eventuali contaminazioni. Al tempo stesso chi guida le istituzioni pubbliche deve mantenere i nervi saldi e adoperarsi per bonificare le situazioni nelle quali le contaminazioni non sono presunte, ma certe».
È questo il caso delle cave ipogee che si trovano nell'area a sud di Cutrofiano, utilizzate fino agli anni '70 per l'estrazione di argilla e tufi e poi abbandonate a se stesse. «I dati ci sono già – ricorda Galati – Nel 2005 i rilievi effettuati dalla Astra Engineering per conto dell'amministrazione comunale (allora guidata da Aldo Tarantini) svelarono preoccupanti contaminazioni sia nel suolo che nell'acqua, che arrivarono a toccare in diversi casi anche la falda profonda».
Il tema è tornato di attualità negli ultimi giorni nella comunità di Cutrofiano e sarà discusso lunedì prossimo, 18 novembre, in un apposito Consiglio Comunale.
«Gli amministratori di Cutrofiano, senza distinzione di colore politico, usino quest'occasione per concertare azioni concrete – esorta il consigliere regionale – Quando il Comune appronterà un progetto serio e strutturato, troverà in Regione attenzione e fondi, come del resto è successo nel recente passato».
Nel 2008 nell'area in questione furono infatti effettuate importanti operazioni di bonifica grazie ad un finanziamento di 2.200.000 euro concesso dalla Regione Puglia al Comune di Cutrofiano: migliaia di tonnellate di rifiuti furono rimosse dalle miniere sotterranee e l'acqua presente in alcune delle cave franate venne depurata dai metalli pesanti.
«Alla comunità di Cutrofiano occorrono due azioni – riassume il consigliere Galati – La prima è il completamento delle bonifiche, per rimuovere ogni residuo rifiuto dalle cave ipogee. La seconda è una seria mappatura del rischio idrogeologico, anche in questo caso iniziata ma non portata a termine». Nel 2008, infatti, vi fu anche una ricostruzione di massima della rete di gallerie sotterranee che si sviluppano per chilometri nel sottosuolo e una prima analisi del rischio di crolli. Quella mappatura, ancora tutta da perfezionare, è stata poi utilizzata nel gennaio 2012 dall'Autorità di Bacino per classificare come “pericolosi” circa 800 ettari di territorio sui quali, in base al Piano di assetto idrogeologico, è quasi impossibile qualsiasi attività costruttiva.
«Aver vincolato tutto il territorio, in maniera generica e non puntuale, fu un errore – spiega Galati – A quell'errore può rimediare l'amministrazione comunale, richiedendo i fondi per una mappatura seria e precisa del territorio; sulla base di quella mappatura l'Autorità di Bacino potrà riconsiderare il Pai, distinguendo i casi di reale rischio dai casi di semplice cautela».
In sintesi il consigliere regionale Galati invita l'amministrazione comunale a ripartire dall'opera già svolta dalle due ultime amministrazioni cittadine, dagli studi già messi a punto e dalle bonifiche già effettuate per richiederne il completamento. «Il Comune di Cutrofiano ha la fortuna di non partire da zero – conclude Galati – ma di avere ricevuto in eredità dati seri e fatti concreti. Non sprechi questa eredità e troverà presso la Regione Puglia non solo la giusta attenzione ma anche i necessari finanziamenti»

Sabato, 16 Novembre, 2013 - 00:03