Crollata la torre di avvistamento della Masseria “Itri”

Italia Nostra scrive a tutti i responsabili e chiede provvedimenti urgenti

Circa un decennio fa, a seguito del crollo della Masseria “Valentini” in agro di Salve (crollo più volte preannunciato dalla scrivente Associazione), la Sezione Sud Salento di Italia Nostra, unitamente alla Gazzetta del Mezzogiorno, lanciò una campagna di sensibilizzazione sullo stato di estremo degrado di molte masserie del Salento. Eppure attraverso le diverse pubblicazioni rea-lizzate a carattere scientifico e in ambito locale, con i numerosi studi e ricerche condotte in ambi-to universitario si è avuto modo di rilevare e far conoscere l’enorme importanza che tale patri-monio ha rivestito nelle vicende storico-economiche del Salento, soprattutto nei secoli XVI, XVII e XVIII.
Ma nonostante le ingenti risorse finanziarie messe a disposizione nel corso degli ultimi decenni con le varie misure dei fondi strutturali europei, molte di queste masserie oggi restano ancora in condizioni di estrema precarietà strutturale, oltre ad essere obiettivo di saccheggi per il trafugamento di manufatti o di semplice materiale antico da riutilizzare per la costruzioni di falsi caseggiati rurali.
Purtroppo al crollo della Masseria “Valentini” in questi anni ne sono seguiti altri come quella della Masseria “San Salvatore” in agro di Sannicola (anch’esso più volte preannunciato e denunciato da Italia Nostra).
Oggi, ahimè, dobbiamo registrare, con dolore e rabbia, anche il crollo della torre di avvistamento della Masseria “Itri” di Gallipoli (sec. XVI), torre intorno alla quale era stato eretto uno dei più importanti complessi masserizi dell’interland gallipolino e nei cui pressi, verso la fine del ‘700 l’illustre economista Giuseppe Palmieri, che ne fu proprietario, fece realizzare una cappella.
In vero è da alcuni decenni che la torre manifestava evidenti criticità strutturali e – infatti – il cedimento delle pareti nord e ovest della torre (avvenuto probabilmente lo scorso inverno), unitamente alle due coperture a botte e alla scala esterna, si è sviluppato proprio in corrispondenza con una lesione verticale che interessava l’intera torre in tutta la sua altezza.
Eppure pochi anni fa (2007) per la Masseria “Itri” era stato predisposto un progetto di recupero con destinazione ricettiva, tant’è che il Consiglio comunale di Gallipoli prima e la Giunta Regionale Pugliese dopo avevano approvato i rispettivi atti deliberativi per il cambio di destinazione d’uso dell’immobile e sul cui progetto erano stati rilasciati i pareri favorevoli della Soprintendenza per i Beni ambientali e paesaggistici e quello dell’Assessorato al Turismo della Regione Puglia. A quel progetto, evidentemente, i soggetti proponenti (proprietari) non hanno ritenuto di dare seguito, lasciando così che le criticità prendessero il sopravvento fino al tragico evento del crollo.
Per tale situazione la Sezione Sud Salento di Italia Nostra ritiene indispensabile che le autorità in indirizzo (ognuna per le proprie competenze) adottino quei provvedimenti di somma urgenza quali:
1) Sequestro dell’area, per evitare l’accesso a curiosi ed avventori ed eventuali danni a per-sone;
2) Emanazione di un’Ordinanza che vieti il prelievo di ogni genere di materiale dal peri -metro della masseria;
3) Puntellamento della parte della torre ancora rimasta in piedi, per evitare ulteriori crolli e danni (intervento da effettuarsi prima della prossima stagione autunnale).
E’ necessario evidenziare che durante il sopralluogo effettuato di recente dall’Asso-ciazione è stata rilevata la presenza di materiale inerte accatastato di fattura antica (probabil-mente riveniente dal sito stesso) forse in attesa di essere portato via.
Ad ogni buon conto questa Associazione si permette di sollecitare le istituzioni in indi-rizzo a voler richiamare la proprietà a porre in essere tutti gli interventi necessari alla tutela del manufatto e – magari – alla ricostruzione dello stesso. Specificatamente alla Procura della Repubblica di chiede di riscontrare eventuali responsabilità per l’avvenuta distruzione di testimonianze storico-architettoniche di particolare importanza.
Italia Nostra, in attesa di conoscere le iniziative che saranno adottate in merito, comu-nica di riservarsi ogni ulteriore azione nelle sedi competenti al fine di tutelare gli interessi diffusi rappresentati.

Al Signor Sindaco di Gallipoli
Al Signor Prefetto di Lecce
Al Signor Soprintendente ai Beni architettonici e paesaggistici per le provincie di Lecce, Brindisi e Taranto
Alla Procura della Repubblica di Lecce

Mercoledì, 10 Settembre, 2014 - 00:06

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