COVID-19. L'Ospedale di Galatina deve tornare grande

Inaugurata ieri l'‘Unità di Diagnosi Preventiva’ donata da Confindustria Lecce al 'Santa Caterina Novella'. Rollo: "Trenta posti letto Covid nella Palazzina De Maria". Un nuovo caso e un decesso nel Salento

Trenta posti letto covid nella Palazzina De Maria, trenta al ‘Vito Fazzi’ e 120 post-covid a San Cesario. Con queste ‘armi’ il Salento si prepara ad affrontare il futuro della pandemia di coronavirus. Lo ha detto Rodolfo Rollo, direttore generale dell’Asl Lecce, intervenendo all’inaugurazione della ‘Unità di Diagnosi Preventiva’ donata da Confindustria Lecce al ‘Santa Caterina Novella’.
Ringraziando Confindustria, Rollo ha spiegato che la scelta di quella struttura a moduli è stata fatta in piena emergenza, per venire incontro alla necessità di fornire ogni presidio ospedaliero di un luogo per il triage, diverso dalle tende utilizzate in questo periodo.
Ha, poi, ribadito che ovviamente si spera di non averne bisogno.  L’indirizzo della Regione Puglia è stato quello di attrezzare comunque dei posti letto per un’eventuale nuova emergenza covid.
“Il DEA -ha sottolineato- deve tornare a fare Il Dipartimento di Emergenza ed Accoglienza”.

Ha poi annunciato che nei prossimi giorni partirà uno tavolo tecnico che riunisce vari specialisti, fra cui medici e ingegneri, per mettere a fuoco tutte le azioni necessarie per raggiungere l’obbiettivo.
Giancarlo Negro, presidente di Confindustria Lecce, ha ringraziato tutti gli imprenditori che si sono adoperati per la realizzazione del progetto.
Marcello Amante, sindaco di Galatina, dopo aver ringraziato Asl e Confindustria per avere scelto il ‘Santa Caterina Novella’, ha segnalato come le manifestazioni di vicinanza e solidarietà per l’ospedale siano state molteplici, a testimonianza di un forte affetto per la struttura e di un grande desiderio di vederla rinascere. Il suo auspicio finale è stato appunto quello di far ritornare grande il nosocomio galatinese.
Questo, in fondo, è anche il ‘sogno’ di tutti gli operatori sanitari  che negli ultimi mesi hanno ricevuto il sostegno dall’Asl, dal  Comune, da tante associazioni di volontariato e da tanti cittadini comuni.
La speranza è insomma che, una volta finita l’emergenza, non si torni alla mediocrità pre-covid ma che si sia compreso il valore dell’Ospedale di Galatina e di chi ci lavora, le potenzialità della struttura, la possibilità cioè di disegnare un progetto di lungo respiro che venga incontro alle esigenze della popolazione Salentina anche nel post Covid. Se i sanitari galatinesi sono stati bravi in emergenza possono esserlo anche in regime ordinario.

Nel Reparto di Malattie Infettive i ricoverati, ieri sera alle ore 20, erano sette perché  è stato dimesso un altro paziente guarito che era stato ricoverato con severa insufficienza respiratoria e conseguente necessità di ventilazione assistita ma che i medici degli ‘Infettivi’ galatinesi sono riusciti a gestire in loco evitando il suo trasferimento in rianimazione.

L'Unità Mobile di Diagnosi Preventiva fungerà da triage per la destinazione dei pazienti ai reparti specifici e sarà, pertanto, una struttura stabile che resterà in possesso dell'Ospedale anche dopo l'emergenza pandemica.  E' costituita da sette moduli, di cui uno per l’accettazione, tre per la degenza temporanea, uno per il personale medico e due per vani tecnici e bagni, tutti dotati di impianto elettrico, illuminazione e lampade di emergenza, antincendio, condizionatori, bagni e arredi primari. L'Unità è rivestita internamente con materiali lavabili e anti annidamento, con insegna a grande evidenza; è provvista di due rampe per disabili, doppio tetto insonorizzato e allacciamento alle reti sino a quindici metri.
L'apparecchio mobile radiografico digitale di ultima generazione è uno strumento di diagnosi fondamentale a supporto sia dell'Unità di Diagnosi Preventiva, sia dei reparti che dovessero averne bisogno e in tutti i casi in cui non sia possibile spostare i pazienti nelle sale radiologiche.

La situazione in Puglia

sabato 16 maggio 2020 in Puglia, sono stati registrati 1.924 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 8 casi, così suddivisi: 2 nella Provincia di Bari; 0 nella Provincia Bat; 4 nella Provincia di Brindisi; 1 nella Provincia di Foggia; 1 nella Provincia di Lecce; 0 nella Provincia di Taranto. Sono stati registrati 2 decessi: 1 in provincia di Bari e 1 in provincia di Lecce. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 89.611 test. Sono 1.807 i pazienti guariti. 2.104 sono i casi attualmente positivi. Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4.374 così divisi: 1.434 nella Provincia di Bari; 382 nella Provincia di Bat; 619 nella Provincia di Brindisi; 1.126 nella Provincia di Foggia; 508 nella Provincia di Lecce; 275 nella Provincia di Taranto; 29 attribuiti a residenti fuori regione; 1 per il quale è in corso l'attribuzione della relativa provincia. I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Il COVID-19 in Italia
Il 16 maggio, il totale delle persone che hanno contratto il virus era di 224.760 con un incremento rispetto al 15/05 di 875 nuovi casi. Il numero totale di positivi era di 70.187, con una decrescita di 1.883 assistiti rispetto al 15/05. Tra i positivi, 775 erano in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 33 pazienti rispetto al 15/05. 10.400 persone erano ricoverate con sintomi, con un decremento di 392 pazienti rispetto al 15/05. 59.012 persone, pari all’84% dei positivi, erano in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto al 15/05 i deceduti erano 153 e portano il totale a 31.763. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 122.810, con un incremento di 2.605 persone rispetto al 15/05. Nel dettaglio, i casi positivi erano 27.679 in Lombardia, 10.702 in Piemonte, 5.852 in Emilia-Romagna, 4.162 in Veneto, 2.943 in Toscana, 2.533 in Liguria, 4.022 nel Lazio, 2.657 nelle Marche, 1.710 in Campania, 2.104 in Puglia, 345 nella Provincia autonoma di Trento, 1.659 in Sicilia, 680 in Friuli Venezia Giulia, 1.423 in Abruzzo, 343 nella Provincia autonoma di Bolzano, 81 in Umbria, 415 in Sardegna, 75 in Valle d’Aosta, 474 in Calabria, 215 in Molise e 113 in Basilicata.

Domenica, 17 Maggio, 2020 - 00:08

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