COVID-19. Due guariti a Galatina. 18 nuovi positivi in provincia di Lecce

"DPI e tamponi per tutti gli infermieri". L'Ordine di Lecce scrive ad Emiliano

Due persone saranno dimesse oggi dal Reparto di Malattie Infettive di Galatina perché clinicamente guarite dall'infezione dovuta al COVID-19. Al secondo piano della Palazzina De Maria le misure di igiene e sicurezza sono rigorosissime e vengono seguite con sempre maggiore scrupolosità. Dopo i tre manifestatisi nei giorni scorsi non sono stati registrati altri casi positivi fra il personale sanitario. Nella serata di ieri erano venticinque i pazienti ricoverati.

La situazione in Puglia
Mercoledì 1 aprile, in Puglia, sono stati registrati 1.136 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 143 casi, così suddivisi: 39 nella Provincia di Bari; 5 nella Provincia Bat; 27 nella Provincia di Brindisi; 33 nella Provincia di Foggia; 18 nella Provincia di Lecce; 22 nella Provincia di Taranto; 1 fuori regione. (La somma dei dati per provincia è superiore di 2 casi perché include le schede non ancora attribuite per provincia e che sono state nel frattempo assegnate).
Sono stati registrati 19 decessi: 11 in Provincia di Bari, 1 in Provincia di Brindisi, 2 in Provincia di Foggia, 5 in Provincia di Lecce.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 15.209 test. Salgono a 57 i pazienti guariti. Mentre il totale dei decessi è 129. Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 1.946 così divisi: 655 nella Provincia di Bari; 116 nella Provincia di Bat; 191 nella Provincia di Brindisi; 490 nella Provincia di Foggia; 321 nella Provincia di Lecce; 148 nella Provincia di Taranto; 20 attribuiti a residenti fuori regione; 5 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
(Fonte: Regione Puglia)

La situazione in Italia
Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul territorio nazionale, al momento (ore18 dell'1 Aprile 2020) 80.572 persone risultano positive al virus. All'1 Aprile 2020, in Italia sono stati 110.574 i casi totali. Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 25.765 in Lombardia, 11.489 in Emilia-Romagna, 8.224 in Veneto, 8.470 in Piemonte, 4.432 in Toscana, 3.456 nelle Marche, 2.645 in Liguria, 2.758 nel Lazio, 1.976 in Campania, 1.483 nella Provincia autonoma di Trento, 1.756 in Puglia, 1.206 in Friuli Venezia Giulia, 1.544 in Sicilia, 1.211 in Abruzzo, 1.112 nella Provincia autonoma di Bolzano, 864 in Umbria, 675 in Sardegna, 610 in Calabria, 540 in Valle d’Aosta, 225 in Basilicata e 131 in Molise.
Sono 16.847 le persone guarite. I deceduti sono 13.155, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.
(Fonte: Protezione Civile)

"DPI e tamponi per tutti gli infermieri". L'Ordine di Lecce scrive ad Emiliano
Al Presidente della Regione Puglia Assessore, Al Presidente e Componenti della III Commissione Sanità della Regione Puglia, Al Direttore Dipartimento Promozione Salute della Regione Puglia
Egregi Signori Presidenti, Consiglieri e Direttore,
nella drammatica situazione in cui versa l’Italia a causa del diffondersi della pandemia da SARS-CoV-2, il personale Infermieristico sta dimostrando la propria più totale dedizione al servizio dei Cittadini e del Paese, affrontando con coraggio una battaglia ogni giorno più ardua.  
Le scrivo in rappresentanza dei 7300 Infermieri leccesi, coloro ai quali in primis sono affidati tali pazienti, per chiederVi di intervenire a proposito del problema costituito dalle esigue scorte dei “Dispositivi di Protezione Individuale” (DPI) e dei tamponi rino-orofaringeo.
 A livello italiano cresce il numero degli operatori sanitari infettati dal nuovo coronavirus su oltre 2.300 professionisti positivi a COVID-19 oltre l’80% (quasi 1.900) sono Medici e Infermieri e cresce purtroppo anche il numero dei morti. E, per tutti, le prospettive sono quelle di un rischio altissimo senza gli adeguati dispositivi di protezione personale.  
Moltissimi colleghi ci contattano e ci informano sulla difficoltà delle Aziende a garantire adeguati DPI (Tute, occhiali protettivi, mascherine FFP2 e FFP3). Questa carenza comune in tutta la Regione, espone inesorabilmente gli Operatori Sanitari al rischio di risultare positivi al Covid-19, e questo non è accettabile.
Ogni giorno abbiamo notizia di Operatori Sanitari contagiati da SARS-CoV-2 durante l’attività lavorativa, ed ogni qualvolta tale contagio viene rilevato, viene meno, tra le fila di chi lo combatte negli Ospedali, una risorsa professionale di preziosa importanza. Nei casi in cui, peraltro, tale contagio fosse eventualmente misconosciuto, in quanto non indagato attraverso l’esecuzione degli appositi tamponi ogni qualvolta utile, si aprirebbero insidiosissime falle nel contenimento della pandemia. La nostra proposta immediata per consentire di far fronte all’epidemia è sbloccare immediatamente e senza ritardi le forniture di dispositivi di protezione individuale ma anche di eseguire test di screening in maniera sistematica per lo meno a tutti gli Operatori Sanitari operanti nel pubblico e nel privato e operatori di case di riposo o RSA, centri diurni  che mostrano sintomi di infezione da Covid-19 (anche lieve e in assenza di febbre) o che sono stati in contatto con casi sospetti o confermati.
Quanto sopra è stato ribadito dalla Circolare del Ministero della Salute del 25/03/2020 prot. n.7865 la quale ribadisce quanto segue: “ massima tutela del personale dotandolo di dispositivi di protezione individuale (DPI). Allo stesso modo, è corretto che il personale sanitario esposto venga sottoposto a indagini (tamponi rino-faringeo) mirate a valutare l’eventuale positività per SARS-CoV-2.Questa misura, oltre a costituire una tutela per il personale sanitario, è rilevante anche per i soggetti che vengono a contatto con il personale sanitario medesimo”.
Comprendiamo le enormi difficoltà di produzione e consegna, ne siamo consapevoli. Deve essere fatto uno sforzo in più però per non farci trovare impreparati domani.   L'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Lecce esprime profonda preoccupazione per l'approvvigionamento dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale).  Gli infermieri stanno dando tutto, anche la salute nell’emergenza COVID-19 e tutti lo riconoscono, per primi i cittadini.  
Rivolgiamo a Voi, Signor Presidente Dott. Emiliano, Signor Presidente della III Commissione Sanità Dott. Romano e Signor Direttore del Dipartimento della Salute Dott. Montanaro, come Garanti del diritto costituzionale alla salute, un accorato appello affinché si trovi la soluzione per renderli disponibili in tutti i Presidi Ospedalieri. È necessario tutelare il personale sanitario per garantire la salute di tutti i cittadini.  È necessario prendere provvedimenti immediati e tempestivi.
Certi della Vostra sensibilità e sostegno, si porgono cordiali saluti.
Marcello Antonazzo
Presidente OPI

Giovedì, 2 Aprile, 2020 - 00:08