Corso di Bridge, quattro associazioni per uno "sport che non ti perdona niente"
Corsi di Bridge si fanno ovunque ma non accade spesso che ad organizzarne uno siano quattro associazioni. A Galatina il Circolo Tennis, la Pro Loco, il Rotary Club e Meridionalia si sono messe insieme per dare l’opportunità, soprattutto ai giovani, di scoprire la bellezza e l'importanza di quello che, a torto, viene considerato un semplice gioco di carte. In realtà è un vero e proprio allenamento per la mente. Serve a tenerla in forma così come sarebbe bene tenere in perfetta efficienza il corpo.
A coordinare le attività dei corsisti sarà Luigi Marra mentre il maestro sarà Francesco Lubelli. Le lezioni si svolgeranno presso il Circolo Tennis di Galatina ed avaranno inizio l’11 gennaio 2016. Le iscrizioni saranno accettate fino al 31 dicembre 2015. Per informazioni basta scrivere a lgmarra@libero.it o rivolgersi ad una delle associazioni organizzatrici.
"Il Bridge è uno sport veramente terribile perché non ti perdona niente" -ha detto Lorenzo Lauria, Campione del Mondo di Bridge. A Galatina è riuscito, intanto, ad unire quattro associazioni. Non è un risultato da poco.
La storia
Antenato del bridge è il "Whist", praticato in Inghilterra dal XVI secolo e molto diffuso a partire dall'Ottocento. Ad una prima fase, durante la quale si giocava fra tre giocatori ed ancora non esisteva la dichiarazione, seguì nel 1873 la nascita del "Whistbridge", che si giocava tra quattro giocatori divisi in due coppie. Il whistbridge gradualmente si trasformò, anche per gli influssi del biritch, e nel 1904 nacque l'auction bridge, nel quale venne introdotta la dichiarazione. Un'altra variante, il Plafond Bridge, fu introdotta nel 1918 in Francia e nel 1925 nacque il "Contract Bridge" (Bridge Contratto), le cui regole sono quelle ancora oggi in vigore e che fu codificato dallo statunitense Harold Stirling Vanderbilt. Successivamente il gioco prese rapidamente piede negli Stati Uniti, anche grazie ad Ely Culbertson, autore di vari libri di gioco e fondatore, nel 1929, della prima rivista specializzata, Bridge World.
In Italia durante il fascismo fu chiamato "Il Ponte" come riportano manuali degli anni trenta.
Il bridge moderno nasce in Italia quando Eugenio Chiaradia, soprannominato 'o professore per la sua magistrale capacità di gioco e di analisi, rivoluzionò il gioco con il sistema che, assegnando un significato convenzionale all'apertura di "1 Fiori" e in onore della sua città, fu chiamato "Fiori napoletano".
Il CONI ha riconosciuto il bridge come attività sportiva (disciplina associata) nel 1993. (da wikipedia)
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