Contro la chiusura dell'Ospedale di Galatina

Raccolte tremila firme che verranno inviate al Presidente della Regione

Il comitato difesa del P.O. di Galatina, a distanza di 2 mesi dall’avvio della raccolta firme, notificherà comunica di aver raggiunto, le 3.000 firme. Il comitato, ringrazia le migliaia di utenti che hanno sottoscritto per la difesa dell’ospedale di Galatina  e  i componenti del comitato che si sono sacrificati in tutta la fase di raccolta firme. Il fatto che si siano mobilitati in tanti è la riprova che in molti ci tengono a difendere le ottime professionalità e la stessa  affidabilità  del P.O. Di GALATINA.
L’alta risonanza mediatica, di questi giorni, che parla di chiusura o accorpamento dell’Ospedale di Galatina con il P.O. di Copertino, o che il nuovo Direttore Generale adotterà tali decisioni dopo aver verificato i dati di produttività qualitativa e quantitativa dei singoli reparti di tutti gli ospedali della ASL, ad avviso di questo  Comitato, dà l’impressione che si voglia condizionare chi ha il potere decisionale in Regione.
Il comitato difesa del P.O. di Galatina, ritiene che le decisioni che si dovranno prendere devono scaturire esclusivamente nel rispetto della norma vigente ed in particolare  dovrà essere attuato il  Decreto n. 70/2015. Infatti, Il Decreto 70/2015 impone alle Regioni, entro la fine dell'anno, di individuare gli ospedali di base , di primo livello e di secondo livello.
La  Regione, aveva, prima dell'emanazione del decreto 70/2015,  ridefinito la rete ospedaliera regionale impiegando la formula dei cosiddetti accorpamenti per individuare alcuni Ospedali di primo livello, in tale contesto  aveva identificato DEA di I livello Galatina-Copertino.

Il decreto 70 /2015, specifica e impone di prevedere  l'individuazione degli spazi fisici ospedalieri ove allocare le grandi Unità Operative in grado di sviluppare i notevoli volumi di prestazioni in regime di ricovero previsti come volumi minimi dallo stesso Decreto a garanzia della qualità degli esiti clinici quindi della sicurezza nella gestione dei pazienti.
Da ciò, discende che probabilmente solo grandi ospedali dotati  di grandi spazi e superfici potranno  sopravvivere, anche perchè  gli Ospedali di primo livello saranno anche sede del Dipartimento di emergenza e accettazione  (DEA) di primo livello, che richiede grandi superfici  onde accogliere l'utenza di pronto soccorso prima veniva servita da piu' ospedali.
Orbene, nel Salento non dovrebbero esserci dubbi sulla sopravvivenza dell'ospedale di Galatina, che infatti è circa tre volte piu' grande di tutti (Fazzi a parte), non ha problemi di staticità e soprattutto è già dotato di un grande e appena  allestito Pronto Soccorso.
Non va dimenticato poi che,  già nel 1969, l'ospedale di Galatina, diversamente dagli altri della provincia, che rimanevano zonali,  otteneva la classificazione, ai sensi della legge 132/68 di ospedale provinciale, corrispondente esattamente all'ospedale di primo livello delineato dal decreto 70 (le altre categorie erano infatti zonale e regionale).
Per tali ragioni il Comitato difesa P.O. di Galatina ha  avviato una raccolta firme e si batte, affinchè non si cada in scelte non efficienti e pericolose per l'utenza, puntando su strutture assolutamente non capienti, non sicure e non in grado di ospitare  tutte i reparti di degenza.
L’ospedale di Galatina già ospita le grandi Unità operative (medicina, chirurgia, ortopedia, ostetricia, cardiologia,   inoltre ha già  attive Unità operative che vanno oltre quelle previste in un   ospedale di primo livello ( Malattie Infettivi, Gastroenterologia, Pneumologia,Nefrologie e Dialisi, Psichiatria, per citare alcune) e la struttura consente di ospitarne altre in sicurezza.

Il comitato, con le recenti vicissitudini, ha il timore che si voglia  delegittimare il ruolo dell'ospedale di Galatina nella rete ospedaliera salentina per condizionare  l’opinione pubblica e chi ha potere decisionale al fine di  indirizzare la scelta verso  Ospedali che non potendo garantire adeguati spazi e sicurezza, non sarebbero  in grado di consentire il rispetto del DPR 70/2015.
Inoltre, recentemente si comincia diffondere la notizia che le scelte saranno prese dopo la visione dei dati di funzionalità di reparti, commissionate a importanti centri di studi, il comitato chiede;  ma dopo anni di drastici tagli e sacrifici enormi consumati sulla pelle dei più poveri (chi non si è potuto permettere una sanità a pagamento), e sui lavoratori, specie quelli degli ospedali, che indicatori vuoi analizzare, quali DRG con peso medio vuoi trovare? Quale appropriatezza dei ricoveri vuoi trovare, con i pronto soccorso e reparti allo stremo e intasati di pazienti, in un contesto salentino di totale assenza di  medicina territoriale?
L’ospedale di Galatina, negli ultimi 5 anni, per scelte aziendali dettate dal piano di rientro  è stato letteralmente lasciato in agonia, si sono mortificate le professionalità e chi non ha retto a scelto di trasferirsi, nonostante ciò l’ospedale  ha dato valide risposte alle decine di miglia di pazienti che ogni anno si sono rivolti.

Non vorremmo che dopo enormi sacrifici e difficoltà di ogni genere, si utilizzino i dati di funzionalità dei reparti come, DRG prodotti, appropriatezza dei ricoveri, a  tornacontoe vantaggio  di quelle strutture che  verrebbero a costituire un problema senza soluzione e un rischio per l'utenza non potendo ospitare Unità operative di dimensioni tali da garantire i volumi di prestazioni in regime di ricovero così come richiesto  dal Decreto 70/2015.
Le scelte dovranno, nel rispetto della legge, programmare la sanità futura partendo dalla capacità recettiva delle strutture e dalla loro sicurezza.
Pertanto, questo comitato, invierà tempestivamente le 3.000 firme raccolte e le inoltrerà  al Presidente della Giunta Regionale, all’Assessorato alla Sanità della Regione, al Direttore Generale della Asl di Lecce, al Sig. Sindaco di Galatina, sollecitandoli a vigilare perché dovranno decidere sul futuro della sanità salentina per i prossimi dieci anni.

Giovedì, 3 Dicembre, 2015 - 00:07