Con il trucco dei 200 euro mettono a soqquadro un forno e rubano il resto

Forno Sabato Copertino

Ancora paura tra le attività commerciali copertinesi per atti di vandalismo e delinquenza che nell’ultimo periodo si susseguono a distanza di pochi giorni con una semplicità tale da far paura. Ogni episodio si manifesta in maniera differente ma tutti hanno lo stesso obiettivo: portare via il bottino dell’attività racimolato con sacrificio in ore di lavoro. Questa volta vittima il “Forno F.lli Sabato” situato in via Galatina a Copertino.
La rapina accade mercoledì mattina alle ore 10:30. Nel negozio si presenta un gruppo di tre persone, una donna sui 45 anni e due uomini uno ventenne e uno trentenne, ben vestiti e sistemati tutti e tre di provenienza slava. Durante l’attesa del loro turno, iniziano a servirsi autonomamente dagli scaffali posti di fronte al bancone prendendo pacchi interi di frise, taralli e altra merce. Con un fare molto agitato posano il tutto sul banco per poter pagare. Ecco, è la loro volta. Ricevuto il conto finale, di 6 euro, i tre pagano con una banconota da 200 euro con un resto, dunque, di 194 euro.
Solo alla vista di tale resto i tre malviventi, iniziando ad urlare contemporaneamente sovrapponendo le voci e inveendo contro la titolare, chiedono di ricevere indietro la loro banconota da 200 euro perché troppo alta la spesa finale che, ricordiamo, ammontava a 6 euro. Così, in uno stato di totale confusione venutosi a creare all’interno dell’attività, uno dei tre estrae dalla propria tasca uno spray irritante spruzzandolo sul viso della titolare oscurandole completamente la vista. Ed è proprio in quell’istante che i malviventi prendono sia la banconota da 200 sia il resto di 194 euro, scappando via con il bottino.
La titolare, impaurita, ha cercato subito di porre rimedio sciacquando il viso e bevendo del latte per annullare l’effetto irritante e dopo ha subito esposto denuncia ai carabinieri i quali stanno effettuando le indagini appropriate per cercare di risalire ai responsabili dell’accaduto. Anche in questo caso, come in quello verificatosi qualche giorno fa al bar “Dolce Vita” nella zona Gelsi, pare che i malviventi abbiano scelto un’attività priva di telecamere a circuito chiuso.

Venerdì, 22 Novembre, 2013 - 00:05