"Con il pane di Santino un bel viaggio sulla macchina del tempo"
Tempo di solstizio d’estate, di mietitura, di chicchi che diventano farina e pane sotto le abili mani di un Mastro Fornaio d’eccezione Santino Beccarisi protagonista indiscusso della kermesse del 21 giugno ’18 dal titolo “Pane mon amour”. Un doppio arcobaleno ha dato il via alla manifestazione che, causa improvviso temporale, sembrava non dovesse svolgersi. Invece, eccolo lì, il vincitore per” Il Miglior Pane e Prodotti da Forno Tradizionali d’Italia. Categoria Pani Innovativi”, dinnanzi ad una numerosa platea a parlare di pane, della sua genesi antica lungo le sponde di un fiume che trae le sue origini dal cuore dell’Africa. Pane che unisce genti diverse e sfama con poco. Pane che prende le forme più rocambolesche tra le dita di chi sa maneggiare con amore un grumo di farina, acqua e lievito. Già il lievito. Questa magia inaspettata, che trasforma semplice farina e acqua in pane fragrante, caldo e buono. E se da noi, in Salento, viene tagliato in due da una cordicella appesa al collo e fatto bis-cottare nel forno rigorosamente di pietra portato alla giusta temperatura dalle fascine di ulivo, diventa FRISA. Considerato il pane dei poveri i nostri nonni, portatori sani di tradizioni e sapienza, lo preparavano nel forno di famiglia. Un rituale importantissimo che vedeva raccolte più famiglie a preparare questa leccornìa.
Dopo una breve introduzione del mitico Gigi Mangia il Maestro Santino ha spiegato, come solo un Amante del pane sa fare, come si Costruisce il Lievito Madre, come lo si deve usare, come si impasta, come nasce la frisa e come la si cuoce. E poi con l’aiuto di Lella, Tiziana, Gabriella, Francesca, Raffaella e Adriano un mare rosso veniva steso su quel capolavoro appena “sponzatu” nell’apposita “sponza frise” e tutti, il nostro Sindaco Marcello Amante ha particolarmente gradito enziandìo Nino Rigliaco, hanno immerso le proprie dita in quella meraviglia da cui si sprigionava il profumo della nostra terra. Grazie Santino Beccarisi! Grazie per la tua Humanitas fatta persona, per il bel viaggio sulla macchina del tempo che ci hai fatto compiere, per la tenacia con cui conservi e fai conoscere ed apprezzare quel Sapore e Profumo di Buono che prende il nome di PANE
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