Comprendersi parlando lingue diverse

Un metodo per riuscire a comprendersi, pur parlando lingue diverse, nei viaggi, nei congressi, sul lavoro, nella vita quotidiana sempre più multilingue: dal 1990 in Europa progetti didattici e di ricerca promuovono la cosiddetta “intercomprensione”, una pratica di insegnamento che mira a sviluppare la capacità degli individui di comprendere la lingua del proprio interlocutore, appunto, pur continuando a parlare la propria. Su questo tema dal 24 giugno al 24 luglio 2019 a Lecce è in programma la “Scuola Estiva Plurilinguismo e Intercomprensione”, promossa nell’ambito del progetto Lectùrìo+, finanziato dall’Unione Europea (programma Erasmus+, Azione Chiave 201) e che vede lavorare assieme università, scuole e associazioni. L’Università del Salento, uno dei partner finanziati di progetto, è sede della Scuola, organizzata dalle docenti attive presso il Dipartimento di Studi Umanistici Paola Leone, Antonella De Laurentiis e Sabina Tuzzo. «L’approccio si fonda su alcuni principi: il diritto di tutti di usare le lingue note e la valorizzazione del repertorio linguistico di tutti, ovvero tutte le lingue e i dialetti che conosciamo ci servono a comunicare», spiega la professoressa Leone, «Dal punto di vista didattico è un approccio che mira a potenziare la capacità di ascolto di una lingua straniera e le capacità espressive nella propria lingua. Se si vuole che il nostro interlocutore ci capisca dobbiamo esser in grado di spiegare, di semplificare i concetti. Si parla quindi di multilinguismo ricettivo, applicato soprattutto (ma non solo) alle lingue che appartengono alla stessa famiglia linguistica, nel nostro caso il gruppo degli idiomi neolatini». Alla Scuola, le cui lezioni si terranno in spagnolo, francese e italiano, parteciperanno circa 30 allieve e allievi italiani ma anche provenienti da Tunisia, Francia e Russia; si parlerà di politiche linguistiche europee, approcci plurali, intercomprensione, adattamento dei testi e progettazione didattica inclusiva, valorizzazione del repertorio linguistico plurilingue e delle minoranze linguistiche storiche (come per esempio il griko, lingua trattata nello stesso progetto Lectùrìo+), ma anche di insegnamento delle lingue ai bambini dislessici. «Un’esperienza essa stessa di intercomprensione», sottolinea Leone, «dal momento che ai corsisti non si richiede di parlare le lingue veicolari ma solo di comprenderle». Dopo una prima fase di lezioni a distanza per 40 ore, dall’8 luglio è in programma la didattica in presenza per altre 30 ore (presso Palazzo Codacci-Pisanelli), per poi chiudere la scuola con ulteriori 30 ore a distanza (per la stesura della tesina). Da segnalare gli interventi del professor Jean Pierre Chavagne, Presidente dell’Association internationale pour la promotion de l’intercompréhension à distance (APICAD), e della professoressa Elisabetta Bonvino, docente dell’Università Roma Tre, Presidente della Società di Didattica delle Lingue e di Linguistica Educativa. «Il nostro obiettivo fondante», conclude la professoressa Leone, «è promuovere e valorizzare l’intercomprensione come strategia comunicativa in grado di porre le basi per una piena “parità” tra le lingue, in una dimensione plurilinguistica e di apertura culturale in cui la diversità rappresenta una risorsa e come tale va preservata». Sito del progetto: https://www.miriadi.net/Lecturio Sito della Scuola estiva: http://conference.unisalento.it/ocs/index.php/sepi2019/sepi2019.

Sabato, 22 Giugno, 2019 - 00:04