Compostaggio. "L'Ato Lecce privilegia Cavallino ed esclude Galatina"

"Seimilioni di euro per riconvertire un impianto già a forte impatto ambientale"

Ieri l'Ato Lecce, invece di deliberare sull'utilizzo e la ripartizione di 13.000.000 di € destinati dalla Regione Puglia alla realizzazione di tre impianti pubblici di compostaggio a servizio della Provincia, ha abdicato al suo ruolo di organo pianificatore e concertatore, per portare a casa il solo risultato utile all'area Lecce Nord della riconversione in impianto di compostaggio dell'esistente impianto di biostabilizzazione di Cavallino, assegnando a tale scopo il 45% del finanziamento a disposizione per l'intera Provincia.
Questa decisione pregiudica non solo l'ubicazione degli altri impianti ma anche la ripartizione delle risorse, impedendo una visione globale dei vantaggi, degli svantaggi e dei costi delle diverse tipologie di impianto.
La forzatura operata dalla presidenza, infatti, costringe a ragionare mantenendo invariate le quantità di rifiuti oggi conferite agli impianti esistenti, invece di operare un riequilibrio delle aree a servizio dei futuri impianti di compostaggio, localizzandoli all'interno di ciascuna in posizione equidistante per i Comuni serviti, in tal modo abbattendo anche i costi dei trasporti.
Galatina ha formalizzato la sua candidatura il 13.2.2014, mentre Tricase nel dicembre 2013, perchè il Presidente Ato, che aveva il compito di tener conto di queste candidature, le ha ignorate, forzando la decisione su Poggiardo ed Ugento, ben sapendo da tempo della giustificata e manifestata contrarietà del primo e della indisponibilità del secondo a trattare una maggiore quantità di rifiuti rispetto ad oggi?
La Presidenza ha negato la richiesta di votazione di un rinvio a breve della discussione sul punto, al fine di esaminare tutte le candidature, le tipologie di impianti da realizzare ed elaborare una pianificazione provinciale condivisa all'insegna dell'efficienza del servizio, della massima riduzione dell'impatto ambientale e dell'abbattimento delle tariffe di conferimento.
Tali risultati si raggiungono solo attraverso nuovi impianti che utilizzino al meglio le tecnologie in continua evoluzione, e non adeguando le vecchie già risultate devastanti come impatto ambientale ed economico per i Comuni.
Per ottenere questo risultato Galatina ha presentato uno studio di fattibilità sulle migliori tecnologie in materia di rifiuto organico, che adotterebbe in caso di realizzazione di un nuovo impianto sul proprio territorio. Si è deciso invece di destinate 5.580.000 € alla riconversione dell'impianto di Cavallino, senza conoscerne il progetto e senza poter valutare il rapporto costi/benefici, pregiudicando, in tal modo, la progettazione e la pianificazione complessiva per l'efficientamento di tutto il territorio provinciale.
Non credo che questo risponda alla logica che pervade il nuovo Piano Regionale dei Rifiuti. 

 

Mercoledì, 26 Marzo, 2014 - 00:07