Comincia la Summer School di Arti Performative e Community Care

Dal 7 al 14 settembre, su iniziativa del Dipartimento di Storia, Società e Studi sull'Uomo dell'Università del Salento, con la collaborazione della Rete Italiana di Cultura Popolare e di altri soggetti pubblici e privati, grazie anche ad un contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, con il patrocinio del Comitato Lecce2019, si terrà la terza edizione della Summer School di Arti Performative e Community Care.
Ogni anno la scuola ha focalizzato la sua attenzione su un tema sociale: quest’anno, sotto il titolo "I territori sono narrazioni", si tenterà di raccontare in modo appropriato il patrimonio materiale e immateriale di alcuni luoghi significativi del Salento, riprendendo e rilanciando un'esperienza che nei decorsi anni aveva dato luogo all'iniziativa denominata Laboratorio Memoria. Tale iniziativa aveva visto la possibilità della coltivazione nell'ambito del Gruppo di ricerca informale “Il Connettivo” di una interessante riflessione sulla memoria collettiva, sia in senso teorico che di ricerca sul campo con l'esplorazione di alcuni topoi della memoria salentina.
L'idea della Scuola è quella di offrire agli allievi l'opportunità di acquisire metodiche per progettare e realizzare attività socio-educative, funzionalizzate all'attivazione di processi comunitari partecipativi, fondati sulle potenzialità di coinvolgimento che hanno le arti performative.
La natura laboratoriale della Scuola metterà alla prova un nuovo dispositivo di ricerca-intervento elaborato nell'ambito della cattedra di Pedagogia sperimentale dell'Università del Salento e non ancora applicato sul campo. Tale dispositivo, denominato "ACL" (Action Community Lab), rivisita in modo originale WebQuest (nella versione storica e in quella aggiornata denominata New-webquest) e le metodologie che vanno sotto l'etichetta di Living Lab, rendendoli funzionalmente idonei ad un intervento di esplorazione ed attivazione delle risorse della comunità, quale prima fase di un successivo, più articolato processo di promozione dell'innovazione sociale per lo sviluppo locale.
Direttore scientifico dell’iniziativa è il professor Salvatore Colazzo, preside della facoltà di Scienze della Formazione, Scienze Politiche e Sociali, titolare della cattedra di Pedagogia Sperimentale, che viene affiancato dal dottor Antonio Damasco, regista di origini napoletane, che vive ed opera a Torino, dove dirige il Teatro delle Forme e coordina la Rete Italiana di Cultura Popolare, e dalla dottoressa Ada Manfreda, dottore di ricerca in Scienze delle Mente e delle Relazioni Umane.
Ampio e diversificato è il quadro delle collaborazioni che rendono possibile l’iniziativa: il Comune di Carpignano Salentino, il Comune di Ortelle, l'Ente Parco Naturale Regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, il Comune di Martignano, il Parco Turistico Palmieri di Martignano, il Comune e la Pro Loco di Martano, Espéro, azienda spin-off dell’Università del Salento, che svolge attività di ricerca e di intervento nel campo della formazione avanzata. Quest’ultima documenterà l’iniziativa formativa e monitorerà i processi di apprendimento per consentire una definizione sempre più puntuale del modello d’intervento.
La Scuola gode del patrocinio della Regione Puglia, Assessorato Politiche Giovanili e Cittadinanza Sociale, Trasparenza e Legalità, Sport per tutti, Protezione Civile.
La scuola avrà base nel Comune di Carpignano Salentino (Le), ma, a differenza degli anni passati, non si svolgerà interamente in questo luogo bensì anche in altri comuni del Salento, scelti per realizzare gli interventi laboratoriali.
L'edizione 2014 della Summer School si apre dunque in Carpignano Salentino con una sessione di briefing che consentirà di illustrare il dispositivo agli allievi, di formare i gruppi e di affidare loro le consegne. Continua con delle incursioni nei territori di Ortelle, Vignacastrisi, Martignano e Martano finalizzate ad un'esplorazione del patrimonio materiale e immateriale dei luoghi prescelti, attraverso svariate fonti, compresi i testimoni delle comunità incontrate. L'intento è quello di raccontare il territorio, avendo a disposizione un tempo molto limitato, attraverso i sensi. I partecipanti lavoreranno in tre distinti gruppi, ciascuno dei quali dovrà esplorare il territorio e narrarlo privilegiando rispettivamente vista, udito e tatto, odore e gusto. Alla fine ogni gruppo produrrà una performance intermediale, che verrà restituita alla comunità ospitante.
Il messaggio che si intende trasmettere è che una comunità può imparare a narrarsi dandosi così una possibilità di sviluppo locale fondata sulla messa in valore dei propri beni, materiali e immateriali. La Summer School, attraversando i territori, in qualche modo interferisce con l'autorappresentazione "data" della comunità e la sollecita a modificarla.
Nelle giornate dell'incursione in ciascun comune, la Scuola offrirà alla comunità ospitante degli eventi pubblici, “LE SERATE DELLA SUMMER”, al fine di creare maggiore contatto e scambio tra i cittadini e i partecipanti alla scuola.
Una tavola rotonda tra esperti, con la partecipazione anche degli amministratori delle comunità coinvolte dalle attività della Scuola, si terrà in Carpignano Salentino l’ultimo giorno della Summer; l’evento consentirà di approfondire da un punto di vista teorico il tema della Summer School, "I territori sono narrazioni", mettendo a confronto il punto di vista di diverse prospettive di studio, quella geografica, quella sociologica, quella del servizio sociale, quella pedagogica, quella del performer. Si presenterà anche una sintesi, da parte degli allievi, dei risultati ottenuti, con la presentazione di tutte le performance realizzate nel corso delle giornate formative. A distanza di una settimana dalla fine della Scuola, un momento di reflective learning con gli allievi consentirà di portare a consapevolezza e consolidare gli apprendimenti conseguiti.
Presiedono l’organizzazione logistica, che è in carico ad EspérO, Paolo Petrachi e Maria Grazia Celentano. La Scuola si rivolge a tutti coloro che sono interessati ad approfondire il nesso performing art, intervento sociale e pratiche socio educative (ad esempio pedagogisti, operatori sociali, animatori, assistenti sociali, educatori professionali, docenti, formatori, artisti, attori, musicisti).

Per info e aggiornamenti: http://www.artiperformative.net

Domenica, 7 Settembre, 2014 - 00:04