Cinque ospiti della Rsa 'La Fontanella' di Soleto ricoverati nella Clinica San Francesco di Galatina

La struttura privata convenzionata è inserita nel piano regionale come ospedale No-Covid

La Clinica San Francesco di Galatina è un ospedale privato convenzionato con il sistema sanitario nazionale e nel piano regionale, redatto per contrastare la pandemia di COVID-19, è stata inserita fra i presidi no-covid. Può, quindi, ricoverare pazienti non conclamatamente positivi al coronavirus. Dal 29 Marzo cinque ospiti della Rsa ‘La Fontanella’ di Soleto sono stati trasferiti nel presidio di Piazza Fortunato Cesari. La strategia messa in atto per riportare quella struttura alla normalità prevede, infatti, che, ove possibile, le persone che sono risultate ripetutamente negative ai test (almeno due a distanza di dieci giorni l’uno dall’altro) ed hanno bisogno di assistenza vengano collocate negli ospedali che possono accoglierle.
Nella Clinica San Francesco, per decisione della proprietà e sotto la guida della direttrice  sanitaria, Vittoria Vantaggiato, è stata approntata un’area contumaciale al primo piano dell’edificio riservata esclusivamente al tipo di pazienti indicato.
In ogni caso all’arrivo (il trasporto viene fatto dalla Croce Rossa in bio-contenimento) un medico fa un pre-triage e, se non riscontra sintomi sospetti, autorizza il ricovero. Il paziente viene condotto nella sua stanza attraverso un percorso dedicato. Ugualmente ed esclusivamente dedicato a quel distaccamento del reparto di Medicina è il personale addetto (due infermieri ed un oss per turno).
Anche il percorso del personale consente di non entrare in contatto con altri. Tutti gli operatori sanitari addetti, sono stati adeguatamente formati e sono dotati in forma rafforzata dei dispositivi di protezione previsti dall’Organizzazione Mondiale di Sanità (cuffia, mascherina, guanti doppi, calzari, camice usa e getta). La direzione sanitaria assicura una presenza costante in clinica 24 ore su 24.
I cinque pazienti trasferiti da Soleto hanno bisogno, innanzi tutto, di essere idratati e adeguatamente alimentati. Il contatto con i parenti viene garantito attraverso le informazioni dirette dei sanitari e attraverso videochiamate.
“In questo momento difficile per tutti -dice il dottor Franco Sanapo, consulente della direzione- abbiamo ritenuto nostro dovere fare la nostra parte e siamo convinti che tutti insieme ne usciremo”.

Martedì, 31 Marzo, 2020 - 00:07