"Chi è mio padre? Chi è mia madre?"

Nel pieno dibattito sulle unioni civili, sul figlio ad ogni costo, sulla maternità surrogata, i medici cattolici italiani intendono sottolineare l'assoluto rispetto per la dignità della vita che nasce. Senza demonizzare alcuna persona, riaffermano che ogni modo sostitutivo e unilaterale di intendere la riproduzione va a schiacciare le armonie biologiche che la natura ci ha concesso. Va ad infrangere ogni armonica complementarietà che vede la donna fecondata aprirsi alla vita, "nel nome del padre" e "nel nome della madre".
E' intollerabile che il diritto al figlio venga celebrato prima di tutto, oscurando lo sfruttamento delle donne e volutamente ignorando il destino dei più piccoli, innocenti senza voce. I medici cattolici desiderano riaffermare che per ogni coppia che racconta agli amici la propria felicità di aver avuto un figlio dalle tecniche più avanzate della fecondità assistita c'è sempre qualcuno che nell'oscurità, e a volte nel silenzio più criminoso, ha ceduto, dietro compenso, gameti o altre parti del proprio corpo, sottoponendosi a trattamenti altamenti invasivi e c'è anche qualcuno che nasce e che non potrà mai fare appello alla verità del suo nascere.
In questa nostra modernità, che ha perso ogni riferimento etico, in questo mondo di esaltazione dei diritti dei più forti, l'unico soggetto ferito ma senza reali diritti è il più piccolo dei piccoli. Credo che dobbiamo riflettere molto, seriamente, su queste problematiche e su queste forme perverse dell'amore.
"Chi è mio padre? Chi è mia madre? Qual'è la verità sul mio nascere? Che fine fa quella magica e duratura simbiosi intra-uterina che ho vissuto? Chi mi garantirà quell'elaborazione di emozioni e quel nutrimento perfetto che solo l'allattamento al seno mi può dare?".
Questi sono solo alcuni dei quesiti di chi non ha voce! E nessuno oggi può dare risposte credibili. Sicuramente, ogni sradicamento, ora e nel futuro, renderà difficile l'acquisizione del diritto inalienabile che quel bimbo appena nato ha di riconnettersi totalmente alla verità del nascere. A questi bambini e non solo, ma anche alle madri coinvolte nei "prestiti" forse dovremmo chiedere perdono a nome dell'umanità per averli coinvolti in questa angosciosa forma d'amore.

Sabato, 5 Marzo, 2016 - 00:05