Che cosa chiedono gli agricoltori salentini ai candidati al Parlamento
Incentivi per ricerca e innovazione aziendale, semplificazione delle procedure burocratiche, riduzione del costo del lavoro. Ecco, in sintesi, alcune richieste avanzate ai candidati al Parlamento italiano, da Confagricoltura e Associazione nazionale giovani agricoltori (Anga) della provincia di Lecce. Durante «La settimana della politica», organizzata nella sede di Confagricoltura, è stato possibile confrontarsi con i futuri deputati e senatori di tutti gli schieramenti in campo, chiedendo loro un impegno concreto a favore del settore primario.
L'obiettivo è quello di supportare le produzioni agricole made in Salento sui mercati internazionali, migliorando la competitività dell'intera filiera. Gli imprenditori agricoli ritengono prioritario l'ammodernamento delle infrastrutture in modo da poter esportare i propri prodotti in tempi più rapidi e poter sostenere costi più contenuti.
«Meno ostacoli», sollecitano Maurizio Cezzi e Giangiacomo Arditi, rispettivamente presidente di Confagricoltura Lecce e Anga.
«Sappiamo bene – dicono – che la materia agricola è delegata alle Regioni, tuttavia, le questioni strategiche, la programmazione ed i rapporti con la Commissione europea sono di competenza dello Stato ed è qui che le istituzioni devono intervenire in maniera efficace. Coloro che si apprestano a rappresentare la provincia di Lecce in Parlamento devono comprendere che è indispensabile snellire l'apparato burocratico che uccide la possibilità di fare impresa in maniera moderna e competitiva».
Un mondo, quello agricolo, che nella sola provincia di Lecce conta 9.107 aziende e dà lavoro a ben 22.023 addetti. Ma anche un mondo dove l'età media di chi fa impresa resta elevata e rischia di non avere adeguato ricambio generazionale.
«Sono ancora poche le aziende condotte da giovani – sottolineano – con il rischio che questo settore possa perdere, nel tempo, sia valore sia prospettive. Bisogna intervenire presto poiché l'ipertrofia legislativa e la regolamentazione eccessiva producono una frammentazione di competenze che rende lunghe ed incerte le tempistiche sia dei procedimenti amministrativi sia di quelli autorizzativi sia di quelli previsti per la concessione dei contributi comunitari. Insomma – chiosano – se la politica vuole davvero agevolare chi fa impresa agricola dovrà agire su tre fattori chiavi: programmazione sistematica, difesa delle tipicità territoriali ed abbattimento degli ostacoli burocratici».
Daniela Sindaco (LeU) su Ospedale di Galatina
"L’Ospedale Santa Caterina Novella di Galatina è un fiore all’occhiello della sanità salentina -afferma Daniela Sindaco- Lo dicono i numeri. Siamo primi per la qualità alberghiera, primi per numero di parti. Insomma, il nostro nosocomio funziona potrebbe essere in grado di assicurare altissimi livelli di prestazioni sanitarie ma abbiamo l’impressione che più di qualcuno remi contro per ostacolare questo traguardo. C’è da tener conto anche che esiste sul territorio un'altra importante struttura sanitaria, quale la clinica di San Francesco, che - a buona ragione - può trasformare la città di Galatina in un centro di riferimento di numerose specialità sanitarie che già da adesso possono trovare la giusta collocazione.
Esiste, inoltre, un progetto ambizioso e concreto che punta a migliorare ulteriormente l’efficacia e l’efficienza dell’intera struttura. Si prevedono, in particolare, il collegamento tra il padiglione De Maria e la struttura già esistente; due astanterie al Pronto soccorso (il primo accesso all’interno del pronto soccorso in modo tale da garantire un posto letto anche al paziente appena arrivato e che è in attesa di essere trasferito nel reparto di competenza); 15 posti letto in rianimazione; inoltre, è possibile prevedere l’eliminazione di alcuni reparti a vantaggio del consolidamento di altri reparti per offrire servizi e prestazioni più adeguate.
Il progetto è stato approvato nel 2008 dal Ministero della Salute che ha deliberato 7 milioni di euro che non sono mai stati erogati nonostante tutte le sollecitazioni rivolte alla direzione sanitaria della Asl. Dove sono finite queste risorse?
Non vorremo che dietro questa brusca frenata ci sia un disegno ben preciso: quello di favorire altre strutture sanitarie. Sarebbe un vero e proprio paradosso, anzi una beffa per i tanti utenti (oltre 200.000 persone) che hanno come punto di riferimento il Santa Maria Novella.
Non a caso assistiamo quasi quotidianamente ad un costante tentativo di indebolire l’ospedale di Galatina. Insomma, invochiamo un’operazione-verità per salvaguardare e rilanciare questa importante struttura sanitaria”.
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