Centro antico aperto al traffico dalle ore 6 alle 20, Aprea cede ad un gruppo di commercianti
Con una decisione che ha sconcertato molti Guido Aprea, commissario straordinario del Comune di Galatina, ha fatto una parziale marcia indietro. Il centro antico rimarrà aperto al traffico dalle ore 6 alle ore 20 dal lunedì al venerdì. Continuerà a rimanere chiuso dalle ore 20 alle ore 6 degli stessi giorni oltre che nelle giornate di sabato, domenica e festive. Il viceprefetto vicario ha ceduto alle pressioni di alcuni commercianti capeggiati da Luigi Derniolo, segretario provinciale di Confartigianato, rimanendo, invece, sordo alle richieste di numerose associazioni che, con una lettera, gli avevano chiesto una riduzione dell'orario di apertura.
L'incontro che ha portato alla decisione è avvenuto questa mattina a partire dalle ore 9:30 a Palazzo Orsini. I fautori del centro aperto, dopo l'equivoco di ieri (Aprea non era in sede e loro pretendevano di parlargli ugualmente) si sono ritrovati questa mattina nel salone affrescato da Agesilao Flora ed avevano invitato anche i sei candidati sindaco. Quando però Aprea ha intravisto Marcello Amante e Paola Carrozzini (gli unici presenti) li ha invitati a lasciare la sala. Le rimostranze del rappresentante del Polo civico ("sono stato invitato e non intendo parlare ma solo ascoltare") subito spalleggiato dalla candidata del PD, hanno convinto il Commissario ad accettarli come uditori.
Dopo trattative durate circa un'ora, Aprea, assumendo i poteri del Sindaco e della Giunta, ha deciso autonomamente (e, a quanto è dato sapere, con il parere non del tutto favorevole degli organi tecnici) la nuova rimodulazione dell'orario di accesso dei veicoli nel Centro Antico.
Alle ore 10:30 circa, quando i commercianti pro-apertura, evidentemente soddisfatti, hanno lasciato il Palazzo, a salire lo scalone dell'ex-Ospedale di Maria d'Enghien sono stati i rappresentati delle associazioni che vogliono il Centro chiuso. Guido Aprea ha ascoltato con pazienza le loro considerazioni ma, questa volta, non ha cambiato la decisione appena presa.
"Ho un grande nodo in gola e vivo il senso di una grande ingiustizia -dice Candida Calò- noi che vorremmo il Centro antico sottratto alle auto ci sentiamo cittadini di serie B".
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