"Caro Babbo Natale, non abbandonarmi anche tu!"
Caro Babbo Natale, non avrei mai creduto di doverti scrivere questa lettera. Lo faccio solo perché sono disperata. Ho saputo che tu, con largo anticipo sul 24 dicembre, hai portato alla città di Galatina una pompa meravigliosa che dovrebbe finalmente diventare il cuore dell’impianto idraulico della mia vasca. So anche che per far zampillare l’acqua da quegli ugelli tristemente a secco basta montarla. Sai, per caso, dov’è finito quel generoso signore che aveva promesso solennemente di mantenermi pulita e in ordine? Magari, se riesci tu a contattarlo, verrà subito in mio soccorso.
Come sai, sono inchiodata qui dal 4 aprile 1936. Stai sicuro che, se potessi muovermi, nessuno oserebbe trattare la mia bella vasca, fatta con tanta cura da Gianfranco Miccoli, come una discarica. Quando nasce Gesù Bambino dobbiamo essere tutti più buoni e perdonare ma qualche schiaffone ai mascalzoni ed agli sporcaccioni spesso è un’opera di bene.
Mi viene solo un dubbio. Vuoi vedere che quegli scapestrati hanno pensato che questa fosse la famigerata isola ecologica di cui da anni si favoleggia?
Caro Babbo Natale, mi scuserai se alla veneranda età di 85 anni, mi rivolgo ancora a te. Francamente non so più a quale santo votarmi. Gaetano Martinez, il mio vero papà, non c’è più da sessantadue anni. Quel bravo ragazzo dell’assessore Andrea Coccioli deve avere le mani legate. Aveva promesso a me un impianto nuovo entro il 24 ottobre di quest’anno. Qualcuno deve avergli impedito di mantenere l’impegno preso. So che anche Vito Lisi in questi giorni è triste a vedermi così. Ti prego Babbo Natale fai tornare il sorriso alla città! Non mi lasciare più in questo stato!
La Pupa (Lampada senza luce)
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