Cara Paola
Cara Paola, ti scrivo e contestualizzo perché lo ritengo importante. Sono a casa mia. Letto di fronte agli ulivi. Alcuni, quelli che sono nel mio terreno, potati e curati al fine di prevenire la xylella.
Gli altri, circa un ettaro, soli e superbamente resistenti (Almeno così mi piace pensare). Stanno resistendo non solo alla malattia, ma io credo, all'abbandono. La proprietaria, donna novantenne, intelligente, colta e di sinistra, non ha venduto. Volevano comprarli, così narra lei, per annetterli a una casa probabilmente meno esteticamente di sinistra.
Mi dirai che c'entra? Spero lo capirai andando avanti. Ho letto la tua lettera e li ho guardati. Mi sono emozionata.
Ti ho ricordata giovanissima, forse adolescente, guardare con occhi curiosi alla partecipazione politica e mi sono ricordata che allora, come ora, mi interessava il tuo giudizio.
Mi ritenevo presuntuosamente in dovere di corrispondere alle aspettative della tua generazione.
La rabbia che alimentava il mio impegno avrebbe avuto un senso se fossi riuscita ad incidere, anche solo un poco, nella tua vita di donna che si politicizzava.
Ti ringrazio per le belle parole che hai destinato a me. Mi poni interrogativi seri e mi chiedi VERITÀ.
Mio figlio ha cinque anni e conosce a memoria “SORNIONE”. È una canzone di Silvestri (Ascoltala).
E mi chiede: mamma che significa?
Ed io gli rispondo con le parole della canzone “La verità non paga mai, anzi negli altri mette sempre agitazione, va di moda la sincerità ma solo quando è urlata alla Televisione. E non discutere ciò CHE SAI, per tutto il resto però esprimi sempre un’opinione”.
CIO CHE SO è che la politica galatinese è imbarbarita da molta ignoranza. Manca nel ceto politico lo spessore umano (E a volte anche quello professionale). Non si rinnova, si autocelebra.
E confonde, volutamente e spregiudicatamente. E la città sta a guardare. E non partecipa mai veramente. Partecipare nel senso di prendere parte.
I galatinesi, il più delle volte “girando la villa”, narrano nostalgicamente di grandi stagioni politiche passate ma incespicano se gli chiedi cosa farebbero se fossero loro a decidere, se diventassero membri del governo cittadino a turno tutti indistintamente come nella caracall del Chapas (unico posto al mondo in cui il comunismo non abbia fallito).
E mai come quest’anno i candidati sindaci sono il loro specchio.
Pensaci e vedrai che se deciderai di essere fino in fondo sincera con te stessa, converrai con me.
E siccome ho capito che comprendi il politichese, questo è veramente il mio pensiero: siamo una città meravigliosa ma con tante contraddizioni.
Ci sono potenti e pre-potenti.
Non mancano i vanitosi moralisti, supponenti ipocriti con se stessi e con gli altri. In alcuni casi ignoranti.
In altri decadenti esistenzialisti così tanto concentrati su se stessi da perdere di vista le cose importanti che si possono e si debbono fare per il bene della città.
Affidiamo la contestazione a gruppi isolati e decontestualizzati perché anche la protesta è solo di facciata.
Mi dirai che dal ceto politico ti saresti aspettata per Galatina non lo SPECCHIO DI SÉ ma “QUALCOSA” migliore di sé; per continuare a delegare in un atteggiamento rispetto alla politica che io definisco “spagnolo”.
Come gli spagnoli siamo monarchici ed anarchici insieme. Vogliamo il re, in cui identificarci. Soffriamo con il re, ci innamoriamo con il re e del re, imprechiamo al re.
E poi siamo anarchici perché ognuno vive facendo esattamente quello che gli pare. Come se fosse un’isola.
Come gli spagnoli che hanno il monarca e il movimento anarchico più nutrito d’Europa.
Perché è vero che il PD ha fatto errori, (non tanto da negare la partecipazione a donne e uomini intelligenti come te) ma davvero non può pretendere di rappresentarti? Non credo! E poi…mi chiedo e ti chiedo: e se fosse la vanità intellettuale a governare le nostre vite? Te lo sei mai chiesto? Veramente?
Perché Paola Carrozzini, che come dici tu, non è preparata politicamente, è stata scelta dal PD? Non per mettere tutti d’accordo! Come sai non è accaduto.
È caparbia e coraggiosa e non mi sorprende che tu lo ammetta.
È anche libera (Da me intendo)
È mai stata militante di sinistra? Radical Chic di sinistra? Forse no.
E’ INCAPACE? SICURAMENTE NO!
Faccio politica attiva in questa città dal 2000 ed ho visto uomini e donne capaci soccombere alla logica del consenso e incapaci (veramente incapaci) correre dritti verso l’elezione.
Logica berlusconiana di personalizzazione della politica che ha alimentato anche nella nostra città la corruzione e temo anche la contiguità ai poteri mafiosi.
Ho combattuto fino allo stremo per arginare, nel mio piccolo, il sistema. Ma MAI mi sono sdegnata come in questa campagna elettorale in cui vedo più di qualcuno ripulirsi, rivestirsi e proporsi come INCOLPEVOLE o peggio come aspirante IN-“CREDIBILE” interprete del nuovismo di maniera (Ma mi faccia il piacere! Avrebbe detto Totò).
Fuori dai nostri schemi mentali c’è un mondo pieno di risorse…umane prima di tutto.
Fuori dalle nostre verità esistono altrettante verità.
Fuori dal bianco e dal nero c’è l’arcobaleno.
E se tra l’abbandono e il giardino zen gli ulivi avessero potuto parlare avrebbero scelto semplicemente CURA e AMORE.
Non faccio volutamente l’elenco delle qualità di Paola Carrozzini, non è il caso, siamo in campagna elettorale.
Rispondo a te, e a quegli occhi curiosi vent’anni dopo.
Da dirigente politico. Da donna. Da madre.
LASCIATI SORPRENDERE OGGI COME VENT’ANNI FA.
È solo l’entusiasmo per il leader che ci porta alle battaglie? La mia risposta è NO! L’entusiasmo acceca o ci offusca.
Sai qual è il principale problema del ceto politico galatinese? Non conosce UMILTÀ e non ne ri-conosce il VALORE.
Non cadere anche tu in quest’errore.
In fondo..come dice la Mannoia:
“..siamo eterno, siamo passi, siamo storie…
siamo figli delle nostre verità..in questo traffico di sguardi senza meta,
in quei sorrisi spenti per la strada.
Quante volte condanniamo questa vita,
ILLUDENDOCI DI AVERLA GIÀ CAPITA!
Non basta…non basta.
Che sia benedetta…” la democrazia.
E la verità aggiungo io! In barba al PRE-GIUDIZIO.
Buon voto.
Con rispetto e aggiungo se me lo permetti con affetto.
Sandra
A Sandra (la lettera di Paola Volante)
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