'Capocanale' al nuovo 'Fazzi'
I lavori sono partiti a luglio del 2013 con l'obiettivo progettuale di concluderli per novembre del 2015. Il fallimento di uno dei partner della compagine dei costruttori e l'allungarsi dei tempi per dotare l'ospedale di strutture di fondazione più poderose rispetto alla progettazione originale hanno determinato uno slittamento dei tempi.
L'opera del valore di oltre 61 milioni di euro si compone di opere edili per € 28,5 milioni, di opere impiantistiche per € 17,8 milioni e di arredi ed elettromedicali per € 14,7 milioni. La struttura comprenderà 330 posti letto ripartiti tra area dell'emergenza chirurgica e traumatologica, di quella cardiovascolare e cerebrale.
Alla data del 14 ottobre 2015 è stato realizzato il 40% circa delle opere edili che rappresenta anche la parte a più basso impatto di valore economico ma a più alto impiego di tempo e manodopera. Nei mesi successivi l'esecuzione dei lavori avrà entità economiche più importanti per l'avvio dell'impiantistica che comporta un più alto valore finanziario delle consegne.
"Un anno per terminare l'opera sanitaria più importante del prossimo triennio in Regione - dice Giovanni Gorgoni, direttore generale della Asl Lecce - e rappresenterà il completamento di un complesso ospedaliero completo e di alta specializzazione, andandosi ad integrare con il preesistente polo oncologico, con le degenze mediche e di elezione del vecchio corpo di degenza e con il satellite riabilitativo di San Cesario di Lecce. Nei miei nove mesi di mandato in Asl Lecce ho dedicato attenzione settimanale e presenza diretta sul campo a questo progetto che aveva bisogno di essere riavviato e rimesso su un sentiero di chiarezza progettuale, contabile e relazionale".
Dall'inizio dell'anno ad oggi diversi gli obiettivi raggiunti per rimettere in traiettoria il progetto: aumento della produzione mensile del 95%, ripristino dei rapporti tecnici e istituzionali con il Genio Civile, ridefinzione e snellimento del sistema di contabilità e di pagamento dei lavori, gestione condivisa delle riserve pregresse, autorizzazione e pianificazione di vecchie varianti progettuali richieste da sopravvenuti obblighi di legge o mutate esigenze assistenziali, affidamento della progettazione integrativa (non prevista inizialmente) per l'elisuperficie e per i collegamenti logistici dell'intero complesso ospedaliero, concessione della proroga di un anno per la consegna dei lavori.
Quest'ultimo è stato il punto più laborioso, valutato accuratamente alla luce dell'opportunità e della regolarità di legge e di contratto: "Ho dato mandato ai miei collaboratori di effettuare ogni valutazione di merito tecnico e di legge avendo come punto di riferimento principale la consegna nel più breve tempo possibile dell'opera - dice Gorgoni - anche per renderla credibile e subito operativa nella rete ospedaliera che verrà".
La cerimonia della bandiera (per i vecchi muratori 'del capocanale') consiste nella collocazione delle bandiere ufficiali a coperture terminate e ha radici antiche e propiziatorie nella cultura edile; usualmente rappresenta il punto più alto di salita dei cantieri immobiliari, dopo il quale la strada è in discesa: è l'auspicio migliore per l'anno di lavoro residuo ma molto impegnativo e non libero ancora da rischi.
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