Bruno Dollorenzo respinge tutte le accuse
Bruno Dollorenzo, agli arresti domiciliari da una settimana, davanti ad Annalisa De Benedittis, giudice delle indagini preliminari, ha negato ogni addebito. Nell’interrogatorio di garanzia, avvenuto ieri, il direttore pedagogico della casa-famiglia ‘L’Aquilone’ di Galatina, difeso dagli avvocati Cosimo ed Andrea Maggiulli, ha respinto con fermezza le affermazioni dei ragazzi che lo hanno accusato di averli puniti a colpi di cinghia e colpiti anche con stracci bagnati.
La discriminazione a cui avrebbe sottoposto uno dei suoi assistiti sarebbe consistita nel farlo mangiare allo stesso tavolo ma staccato dagli altri per evitare che l’adolescente, piuttosto irrequieto, impedisse agli altri compagni di consumare il cibo (“arrivava a sputare nei piatti”).
Dollorenzo ha, poi, invocato la testimonianza delle altre settanta persone che negli anni sono passate dalla casa di via Soleto, 100 a Galatina.
Ha, infine, in sostanza, definito illazioni infondate le ipotesi sull’uso dei fondi (75 euro al giorno) pagati dai comuni di provenienza dei ragazzi. Su questo aspetto della vicenda sta, ancora, indagando la Guardia di Finanza.
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