Brava ma imprudente
Gentile signora Coluccia, devo farle davvero i miei complimenti. Il racconto imbastito sulla dinastia dei Del Balzo è ben costruito e si muove agevolmente nelle intricate vicende storiche del periodo. Molto mi sembra che attinga all'ultimo libro sul pontefice Urbano VI, redatto da un discendente di questi e presentato a Bari qualche mese fa. Lei ha una certa padronanza dei documenti e della bibliografia sulla storia degli Orsini del Balzo e con molta umiltà scrive che ha leggiucchiato qua e là, quando la materia per essere approfondita nei modi e nei tempi che lei scrive ha bisogno di anni di studi e confronti. Ha un taglio decisamente storico. Se non esclusivamente storico. Sicuramente avrà leggiucchiato qualche mio contributo su internet riguardo la presenza dei gigli di Francia sui portali laterali della chiesa di Santa Caterina d'Alessandria a Galatina.
In questo bel racconto che offre degli spaccati interessantissimi, almeno per quel che mi riguarda, ho notato la presenza di un artista che con troppa facilità viene indicato come autore degli affreschi di Casaluce, vale a dire Niccolò di Tommaso. Uno storico dell'arte e credo nessuno storico in generale avrebbe mai pubblicato le stesse notizie da lei segnalate con eguale sicurezza. Ma essendo un racconto, non ci preoccuperemo più di tanto. Bisogna però precisare ai lettori, al fine di evitare spiacevoli confusioni, che il nome di Niccolò di Tommaso non compare tra gli artisti che lavorarono a Casaluce. Non è mai comparso in tanti secoli. Il nome di Niccolò di Tommaso compare nel 1966 allorché il grande storico dell'arte Ferdinando Bologna pubblicando l'importante opera sulla storia dell'arte nell'Italia meridionale al tempo degli angioini, identificava con l'artista Niccolò di Tommaso attivo a Napoli e nel napoletano attorno agli anni Settanta del XIV secolo, uno dei tre maestri anonimi che operarono a Casaluce. Perché nella chiesa di Casaluce sono presenti "tre" diversi maestri.
Invece già dal XVI secolo il nome del pittore che è associato a Casaluce e che eseguì il famoso polittico di Casaluce, intorno al 1370 circa, ed è citato da tutti gli storici dell'arte dal XVIII secolo in poi è Andrea Vanni, pittore eccellentissimo di Siena che lavorò a Napoli e per la regina Giovanna I ed il conte cambulingo Raimondo del Balzo (prozio del più famoso Raimondello). Lo stesso Andrea Vanni che scrive da Nocera mentre il papa è assediato e sta cercando l'aiuto del conte Orsini di Nola. Infatti il Vanni cita il conte Orsini in una delle tante lettere indirizzate al comune di Siena e che fino alla metà del XIX secolo si conservavano presso l'archivio della città toscana.
Quindi rinnovo i miei complimenti per questa trama così ben costruita e per le ottime segnalazioni bibliografiche da lei inserite in cui pesa l'assenza dei contributi di storici dell'arte di chiara fama che pure si sono espressi in merito agli eventi "artistici" da lei un po' imprudentemente citati.
I miei ossequi.
'La stella dei Magi brilla a Galatina' è scaricabile da qui (ndr)
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