Beato Giovanni Paolo II, testimone della fede nel nostro tempo

Gentilissimo direttore, come lei saprà domani ( 22 ottobre) la Chiesa celebrerà la memoria del Beato Giovanni Paolo II, un uomo di Dio che tutti quanti noi abbiamo avuto modo di conoscere attraverso i media, i suoi scritti e di chi ha avuto la fortuna di vederlo da vicino quando, la sera del 5 ottobre 1980, venne in visita pastorale a Otranto, in occasione del quinto centenario del sacrificio umano degli ottocento Beati Martiri, e nell'aeroporto della nostra Città, di cui fu fatto anche cittadino onorario, per volere dell'allora sindaco On. Beniamino De Maria.
Nel contesto dell' Anno della Fede voluto dal Santo Padre in occasione del cinquantesimo anniversario della Celebrazione del Concilio Ecumenico Vaticano II ho pensato di proporre alla Sua cortese attenzione e di quella dei lettori di galatina.it un testo in cui viene descritta la fede dell' amato Papa, incentrata sull'amore di Cristo e della sua Chiesa, e di come abbia portato a frutto il Concilio Vaticano II in cui egli stesso ha partecipato.
Il testo è composto dall'omelia tenuta da Benedetto XVI durante la celebrazione delle Beatificazione di Giovanni Paolo II e di uno scritto dello stesso Beato in cui viene esaltata l'importanza della Fede.
La ringrazio sentitamente (...)
Distinti Saluti

BEATO GIOVANNI PAOLO II: TESTIMONE DELLA FEDE NEL NOSTRO TEMPO
"Giovanni Paolo II è beato per la sua fede, forte e generosa, apostolica..."
La beatitudine eterna di Giovanni Paolo II, che oggi la Chiesa ha la gioia di proclamare, sta tutta dentro queste parole di Cristo: 'Beato sei tu, Simone' e 'Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!'. La beatitudine della fede, è la stessa che anche Giovanni Paolo II ha ricevuto in dono da Dio Padre, per l'edificazione della Chiesa di Cristo. La beatitudine della fede ha il suo modello in Maria, Colei che, con il suo esempio, sostenne la fede degli Apostoli, e continuamente sostiene la fede dei loro successori, specialmente di quelli che sono chiamati a sedere sulla cattedra di Pietro; egli è il papa che ha introdotto "la Chiesa nel Terzo Millennio", portando a frutto il Concilio Vaticano II. Con la sua testimonianza di fede, di amore e di coraggio apostolico, accompagnata da una grande carica umana, questo esemplare figlio della Nazione polacca ha aiutato i cristiani di tutto il mondo a non avere paura di dirsi cristiani, di appartenere alla Chiesa, di parlare del Vangelo. In una parola: ci ha aiutato a non avere paura della verità, perché la verità è garanzia di libertà e nello stesso tempo ci ha ridato la forza di credere in Cristo, perché Cristo è Redentore dell'uomo: 'Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!'. Quello che il neo-eletto Papa chiedeva a tutti, egli stesso lo ha fatto per primo: ha aperto a Cristo la società, la cultura, i sistemi politici ed economici, invertendo con la forza di un gigante – forza che gli veniva da Dio – una tendenza che poteva sembrare irreversibile. Karol Wojtyła salì al soglio di Pietro portando con sé una sua profonda riflessione incentrata sull'uomo: l'uomo è la via della Chiesa, e Cristo è la via dell'uomo. Con questo messaggio, che è la grande eredità del Concilio Vaticano II e del suo 'timoniere' il Servo di Dio Papa Paolo VI, Giovanni Paolo II ha guidato il Popolo di Dio a varcare la soglia del Terzo Millennio, che proprio grazie a Cristo egli ha potuto chiamare soglia della speranza". (Benedetto XVI, omelia per la beatificazione di Giovanni Paolo II, Roma 1 maggio 2011)

 

E a proposito della fede il Beato Giovanni Paolo II diceva: "Quale progresso senza fede?Quale progresso senza il vostro Padre a proteggervi? Quale progresso senza le solide fondamenta della fede e della moralità? Quale, mi chiedo io? E allora guardate oltre il vostro tempo, con gli occhi di chi vi ha amato, al punto di immolare la propria vita, sulla croce, per voi. Amate la vostra terra, il vostro fratello, e davanti agli occhi vedrete il modo di Gesù, fatto di amore, fede e lealtà; della moralità ?Quale, mi chiedo io? E allora guardate oltre il vostro tempo, con gli occhi di chi vi ha amato, al punto di immolare la propria vita, sulla croce, per voi. Amate la vostra terra, il vostro fratello, e davanti agli occhi vedrete il modo di Gesù, fatto di amore, fede e lealtà; lealtà nei confronti del proprio fratello e della propria vita. Non cercate di fare tutto da soli, ma cercate l' aiuto di tutti, fratelli e sorelle. A quanti credono di poter vivere senza l' amore del Padre, parlate loro con voce di colui che sa che così non può essere, e conduceteli al vostro pastore, per fargli ascoltare la parola di Dio. Testimoniate la vostra esperienza di vita e di fede e, con la vostra semplicità, annunciate a tutti la buona novella come hanno fatto i discepoli di Gesù dopo la sua ascensione al cielo. Portate pace, amore e speranza. Fortunato sarà chi riuscirà a ricevere questi doni, perché in lui sarà riaccesa la fiamma della fede; non diffidate del fratello che, dopo brutte esperienze, torna alla casa del Signore. Egli potrà insegnare, saggio dei suoi errori; potrà educare, in modo che altri non seguano la sua stessa strada. Ricordate: non sta a voi giudicare. Che la vostra parola di testimonianza, di fede e di conversione, sia semplice; come la parola di Gesù, che predicava nelle strade e tutti lo capivano. Andate avanti in quello che è sempre stato il mio compito, il mio cercare; cioè avvicinare i giovani, e tutti gli uomini e le donne, a Dio. E questo è il compito di ognuno di voi e, soprattutto, di ogni uomo consacrato a Dio.
Beato te, amato Papa Giovanni Paolo II, perché hai creduto! Continua a sostenere dal Cielo la fede del Popolo di Dio. Amen. ( Benedetto XVI )



Lunedì, 22 Ottobre, 2012 - 12:45