Assente il proprietario, in due tentano di vendersi gli elettrodomestici di casa. Arrestati

Venerdì pomeriggio, un cittadino neretino, mentre usciva da un bar del centro, veniva avvicinato da un giovane poi identificato per Antonio De Benedittis, quarantaduenne di Nardò che gli proponeva l’acquisto di un televisore, per 100 euro. L’uomo, non interessato direttamente all’acquisto, gli diceva che invece l’affare poteva interessare ad un suo amico. De Benedittis, perciò forniva il proprio numero di telefono per l’eventuale trattativa.  Effettivamente la persona interessata all’acquisto si faceva sentire e fissava un appuntamento per visionare il televisore di grosse dimensioni.
L’acquirente giunto nell’appartamento in questione chiedeva a De Benedictis se fosse suo perché, strana circostanza, ne era stato proprietario e da poco lo aveva venduto ad un suo parente al momento fuori città. A questo punto De Benedittis, imbarazzato, affermava di essere ospite di un amico.
Non convinto della risposta, allontanandosi con un pretesto, l’acquirente telefonava al legittimo proprietario il quale, con non poca meraviglia, chiariva di non aver prestato a nessuno casa sua. Sospettando che il truffatore stesse cercando di vendere abusivamente gli oggetti presenti in quella casa, chiedeva l’intervento di una volante del Commissariato di Nardò. Il presunto ladro, non accortosi dell’arrivo della volante, veniva colto in flagranza di reato, ancora all’interno dell’appartamento non suo. A causa dell’assenza del proprietario, non si poteva accertare se altri beni della casa fossero stati venduti o asportati, anche se telefonicamente il proprietario parlava di alcuni elettrodomestici che in casa non c’erano.
Nel frattempo, gli agenti intervenuti si accorgevano che nel giardino, nascosto sotto un albero, c’era un uomo, poi identificato per Giuseppe Calabrese, nato a Nardò nel 1971, il quale non forniva alcuna giustificazione della sua presenza.
I due sono stati arrestati con l’accusa di furto in concorso. A carico di Calabrese anche il reato di violazione degli obblighi della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di Nardò. Dopo le formalità di rito i due arrestati, su disposizione del pubblico ministero Valeria Mignone, sono stati tradotti presso la casa Circondariale di Lecce.

 

Domenica, 29 Dicembre, 2013 - 00:00