Arriva a Soleto il reliquiario delle Lacrime della Madonna di Siracusa

L'occasione è rappresentata dal 450° anniversario del miracolo avvenuto nella chiesa della Madonna delle Grazie

Nei primi giorni del mese di Agosto del 1568 il taglialegna Giacomo Lisandri di Soleto, empio giocatore, perse tutto il proprio denaro, all’interno della Cappella nella chiesa della Madonna delle Grazie, in cui non pregava ma utilizzava come sala da gioco. Preso dall’ira e dalla disperazione, colpì violentemente con una accetta l'affresco in cui era dipinto il volto della Madonna, dal quale uscì abbondante sangue vivo. L’immagine di Maria, ancora oggi, conserva nel viso il segno del colpo.
Per ricordare il 450° anniversario dell’evento i Frati Minori di Soleto hanno organizzato la visita del Reliquiario delle Lacrime della Madonna di Siracusa. Esso sosterà a Soleto nei giorni 13-14-15 settembre, durante i quali si svolgerà un programma che vede coinvolte Associazioni, Gruppi, Confraternite, Giovani, Ragazzi e tutto il Popolo di Dio. L’invito a partecipare a questo evento è rivolto a tutti i Soletani, ma anche a tutti i Fedeli dei paesi vicini.

Quando la Madonna pianse a Siracusa
Nel 1953 il quartiere della borgata S. Lucia, dove la vicenda si è svolta, era il più popolare e povero della città. Al n.11 di via degli Orti abitavano i coniugi Jannuso, autentici figli del popolo, gente povera e laboriosa. Lui, Angelo, era un uomo solo desideroso di lavorare e di migliorare le umili condizioni di vita. Lei, Antonia, completamente dedita alla famiglia, possedeva un senso di fede e di fortezza che si rivelava soprattutto nel momento del dolore.
I due coniugi si erano uniti in matrimonio il 21 marzo del suddetto anno e, in quell’occasione, avevano ricevuto in dono, dalla cognata Grazia Nocilla, un quadretto raffigurante il cuore immacolato di Maria. Essi lo avevano posto al capezzale del letto. Ben presto i segni di una dolorosa maternità obbligarono la signora Antonina a letto: una forma di tossicosi gravidica le dava sofferenze tremende; talora giungeva a perdere la vista.
29 agosto – 1° settembre 1953 - La notte tra il 28 e il 29 agosto, verso le 2.30, la signora Antonina si sente male e perde la vista. Verso le 8.30 ricomincia a vedere e, essendo distesa sul letto con la testa dalla parte dei piedi, alzando gli occhi vede la Madonnina che piange. Le lacrime scendono giù fino a gocciolare sulla spalliera del letto. In mattinata il fenomeno si ripete ancora, alla presenza, oltre che della signora Antonina, anche della cognata Grazia e della zia.
Verso le 17.30 il marito, che al mattino presto si era recato al lavoro, rientra a casa. Sgombrata la stanza da letto, piena della gente che intanto era accorsa, Angelo resta solo col quadretto. Anche lui può constatare la lacrimazione.
La Madonna a Siracusa ha pianto dal 29 agosto al 1° settembre 1953 a intervalli irregolari. Alle ore 11.40 del 29.9 termina la lacrimazione. Del prodigioso evento fu data una prova ampia, sia per il numero, la qualità, l’età, le condizioni dei testimoni, sia per il tempo che durò, sia per il modo palese e pubblico in cui avvenne: molti videro, coi loro occhi, con lenti di ingrandimento; alcuni anche le assaggiarono e, trovandole di sapore salino, ebbero l’impressione di assaggiare una propria lacrima. Ma il fatto più interessante è certamente il risultato delle analisi chimiche delle lacrime, eseguite nei giorni 1 e 2 settembre 1953 presso il laboratorio provinciale di Siracusa, la cui conclusione dice: “In definitiva, l’aspetto, l’alcalinità e la composizione inducono a far ritenere il liquido esaminato di analoga composizione del secreto lacrimale umano”.
Il Reliquiario contiene un fazzolettino che ricopriva il quadro e che molte volte si trovava quasi interamente bagnato dalle lacrime, la metà di un fazzoletto, anch’esso bagnato dalle lacrime, la fiala in cui furono raccolte le lacrime durante il prelievo fatto dalla Commissione dei medici il 1° settembre e altri batuffoli di cotone.

Mercoledì, 12 Settembre, 2018 - 00:06