Arduino. "Vi insegno a costruire un robot"

Parte oggi una nuova rubrica per gli appassionati di elettronica ed informatica

Arduino, Arduino... Chi era costui? Me ne aveva parlato per la prima volta un mio amico per telefono. Era il 2007 se non sbaglio. Chiacchierando di fai da te ed esperimenti, mi lamentavo del costo elevato di un robottino, i cui componenti uscivano in edicola ogni 10 giorni circa assieme a dei fascicoli illustrativi. Per completare il progetto avevo speso 700 o 800 euro. Mi sembrava una cifra esagerata. Daniele mi parlò di un nuovo microcontrollore creato in Italia, dal costo contenuto e facile da programmare. Arduino per l'appunto.
Arduino, Arduino... Questo nome mi diceva qualcosa. (FOTO1)
Tramite una rapida ricerca su wikipedia mi ricordai (o forse venni a sapere) che Arduino fu marchese d'Ivrea e combatté nel medioevo contro il potere degli imperatori tedeschi del Sacro Romano Impero e contro quello temporale del clero.
Fu re d'Italia dal 1002, anno della morte dell'imperatore Ottone III, fino al 1014, anno in cui Enrico II fu proclamato imperatore a Roma da papa Benedetto VIII. Addio sogno d'indipendenza.
Il romanticismo celebrò in lui un precursore delle lotte per la liberazione dell'Italia dalla dominazione straniera.
Successivamente appresi da un'intervista a Massimo Banzi, uno degli ideatori del progetto Arduino, che il bar di re Arduino ad Ivrea era il luogo in cui lui, docente presso l'Interaction Design Institute di Ivrea, si incontrava con David Cuartielles ed altri. Lì si discuteva sul progetto e lì nacque il nome dello stesso.
È da qualche anno che seguo lo sviluppo di Arduino, di cui mi affascinano alcune idee. (FOTO2)
Innanzitutto da ingegnere industriale ho maturato nel corso degli anni una sorta di fissazione per le soluzioni semplici, robuste ed economiche. Sarà che vivo tutti i giorni in ambiente manifatturiero i problemi legati a macchinari complessi e costosi, soggetti a guastarsi, che possono essere manutenuti e migliorati quasi esclusivamente da personale specializzato delle ditte costruttrici.
Il software del PLC poco intellegibile così come spesso schemi elettrici, pneumatici etc. incompleti rendono inefficiente, lento e costoso il processo di miglioramento della tecnologia.
Ci sono evidenti ragioni commerciali dietro queste scelte: il fornitore spesso guadagna di più dai contratti di assistenza e dai pezzi di ricambio che dal ricavo per la vendita del macchinario.
Ciò è comprensibile, impedisce tuttavia un uso ottimale della tecnologia, rallentando il progresso. (FOTO 3)
Tuttavia non è solo la mia esperienza professionale a farmi guardare con grande interesse ad Arduino.
Dai tempi dell'università mi porto appresso un concetto trasmessomi dal professor Dario, allora docente di meccatronica a Pisa. Egli sosteneva la necessità di formare ingegneri con competenze a 360° nella scienza e nella tecnica. La società avrebbe bisogno di questi profili per superare l'impostazione a camere stagne della formazione universitaria e far comunicare tra loro i diversi specialisti (civile, meccanico, chimico, elettronico, informatico).
Usava l'espressione di ingegnere rinascimentale per identificare questa figura che tornava ad avere come nel rinascimento una comprensione unitaria dei fenomeni naturali e della loro applicazione. (FOTO 4)
Ma ancor prima degli anni dell'università leggevo volentieri le storie di Archimede Pitagorico. L'inventore per antonomasia accendeva la mia fantasia con la sua capacità di riparare qualsiasi dispositivo gli venisse portato in laboratorio.
Nei prossimi giorni vi racconterò perché Arduino è un'interessante opportunità non solo per gli hobbisti ma anche per tanti ragazzi che vogliano prepararsi all'ingresso nel mondo del lavoro in ambito tecnologico.
La società ha bisogno di persone creative che sappiano innovare processi e prodotti esistenti con idee originali sperimentate e magari implementate su una piattaforma accessibile a tutti come Arduino.

(*) Andrea Abate vive e lavora in Germania ed è un fedele lettore di galatina.it. Da oggi curerà la rubrica dedicata ad Arduino che sarà poi possibile seguire anche sul suo blog. Lo ringrazio per la sua grande disponibilità. (d.v.)

Il link al blog di Andrea Abate è http://neg-otium.blogspot.de/2013/05/arduino-1.html.

 

 

Mercoledì, 29 Maggio, 2013 - 00:06

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