Apertura serale del Museo del Tarantismo

Permane il mistero sulle opere di Luigi Caiuli non esposte al pubblico

Nel Museo civico “Pietro Cavoti” un’ampia sezione è dedicata al Tarantismo e alle varie forme d’arte che da esso hanno trovato ispirazione. Dalle ore 16.00 alle 20.00 di oggi 17 agosto sarà possibile visitare il nuovo allestimento del Museo del Tarantismo attraverso una guida che accompagnerà i visitatori tra le collezioni esposte.
Il Museo ospita le fotografie di Franco Pinna, il fotografo che nel 1959 documentò la spedizione antropologica capeggiata da Ernesto De Martino, in un’esposizione che dialoga con le coloratissime opere del pittore Luigi Caiuli, interprete del mistero delle tarantate, in un ciclo che ripercorre il dramma di disperate Menadi alla ricerca di attenzioni e pace, sotto la protezione di Santo Paolo.
(Sono in molti a chiedersi se la direzione del Museo deciderà finalmente di tornare ad esporre tutte le opere del pittore galatinese o continuerà a tenerne otto in deposito).
Saranno numerose le testimonianze fotografiche sul rituale, dal 1954 al 1980 in un montaggio video dal fascino coinvolgente; un’antologia di scritti “Sulla Tarantula” dal 1350 al 1961, che trattano lo studio del ragno, del veleno e dei suoi effetti, delle varie tipologie di guarigione nelle differenti province pugliesi. In esposizione documenti importanti come l’edizione del 1696 De anatome, morsu et effectibustarantulae di Giorgio Baglivi, medico che esaltò i benefici della terapia musicale per espellere il veleno del ragno, e il testo del 1908 del medico Francesco de Raho, Il tarantolismo nella superstizione e nella scienza, in cui si rintracciano le cause della patologia non nel veleno del ragno ma nelle condizioni sociali e psicologiche in cui versavano le masse rurali dell’epoca.

Tarantate, rese "invisibili" otto tele di Caiuli

 

Venerdì, 17 Agosto, 2018 - 00:06