Aperto l'anno accademico di Unisalento

Si è aperta nel ricordo di Giulio Regeni la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2015/2016 dell’Università del Salento, che si è tenuta ieri mattina presso il centro congressi del Complesso Ecotekne alla presenza della vice ministra allo Sviluppo economico Teresa Bellanova. «Come parte della comunità scientifica internazionale rivendichiamo di conoscere la verità su quanto è accaduto a Giulio Regni», ha esordito il Rettore Vincenzo Zara, «Lo dobbiamo alla sua famiglia e a noi tutti, noi che crediamo nel valore dello studio e della ricerca». Il discorso si è poi incentrato sulla rivendicazione della dignità per il sistema universitario come chiave per restituire dignità al sistema Paese: «Nonostante le minori entrate dovute alle riduzioni del Fondo di Finanziamento Ordinario degli ultimi anni e della contribuzione studentesca, minore per le Università del Sud a causa delle minore capacità reddituale dei territori di riferimento, l’Ateneo salentino riesce a essere attrattivo grazie alla riqualificazione dell’offerta formativa e al rafforzamento dei rapporti con le scuole secondarie superiori: gli immatricolati “puri”, cioè coloro che per la prima volta si iscrivono al Sistema universitario nazionale, crescono all’Università del Salento in controtendenza rispetto al trend della Puglia e del resto del Sud Italia», ha aggiunto Zara, «Da un’analisi dei più recenti dati dell’Anagrafe nazionale degli studenti emerge che, rispetto all’anno accademico 2014/15, nel contesto di un calo generale delle immatricolazioni “pure” in Puglia (13.095 in valore assoluto, -5.5%), UniSalento cresce con un incremento del +1.7%, ben superiore rispetto alla media nazionale (+0.4%), e in netta controtendenza rispetto al dato regionale e in generale rispetto al Sud Italia (-3.0%)». Risultati positivi anche nel settore della ricerca: «Nei finanziamenti ai progetti di ricerca la nostra Università è in media rispetto a Università di analoghe dimensioni per i bandi nazionali, e al di sopra della media per i finanziamenti provenienti da programmi comunitari, sia a carattere nazionale che regionale. Siamo invece nettamente sopra la media nazionale nei finanziamenti ERC – European Research Council, dedicati alla ricerca d’eccellenza». E per quanto riguarda la “terza missione”, «cioè la rete di relazioni e progetti che ci lega al nostro territorio di riferimento con positive ricadute sul suo sviluppo, è necessario un “riallineamento” e una maggiore collaborazione verso obiettivi condivisi».

Restituire dignità al sistema universitario per restituirlo al sistema Paese, ha aggiunto il Rettore: «Un Paese come l’Italia, che voglia essere moderno, che voglia competere a livello internazionale, ha il diritto a un sistema di istruzione superiore competitivo e di qualità. Questo è un principio di civiltà. Guardiamo ai fatti: nel nostro Paese soltanto il 23% della popolazione tra i 30 e i 34 anni è in possesso di laurea, un dato ben lontano dalla prospettiva europea di raggiungere il 40% entro il 2020. Questo è un problema non dell’Università in sé, del sistema universitario, questo è un problema del sistema Paese, è un problema culturale. Per fare ricerca, e per continuare a farla bene, è necessario investire sulle risorse umane e fornire adeguato supporto finanziario», ha aggiunto Zara, «riconoscendo fino in fondo la dignità dei docenti universitari. Non trova spiegazione plausibile, a questo riguardo, la disposizione normativa che implica per i docenti universitari italiani una reiterata austerità contributiva da cui tutte le altre categorie del pubblico impiego sono state sollevate dal gennaio 2015». Poi sul precariato: «Questa cerimonia vuole richiamare l’attenzione sull’importanza dell’investimento sull’Università per lo sviluppo culturale, economico e sociale del nostro Paese. Trovo grave che non si comprenda come questo disinvestimento danneggi non solo l’attuale sistema universitario e la capacità programmatoria degli Atenei, ma in maniera ancora più significativa le giovani leve, e cioè i dottorandi, gli assegnisti, i ricercatori a tempo determinato, per i quali il futuro è assai incerto. L’Università è un propellente intellettuale e scientifico», ha concluso Zara, «un centro di energia culturale che affianca le Istituzioni e le forze vive della per farle crescere e per rafforzarle».

«Prendiamo atto con soddisfazione dell’impegno assunto dalla vice ministra Bellanova di seguire da vicino tutti gli aspetti che riguardano il sistema universitario e in particolare le Università del Sud», commenta infine il Rettore Zara, «e per la comune sintonia evidenziata, nel considerare che una visione strategica del sistema Paese non può prescindere dalla formazione di capitale umano qualificato, fondamentale per lo sviluppo culturale e di conseguenza economico e sociale dei territori».

Sabato, 16 Aprile, 2016 - 00:05

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